205 MDXVIII, GENNAIO. 20G Navara o in allra parente dii re di Pranza, perchè el si voi far tulio francese. Di Napoli, dii consolo nostro Anseimi, fo letere. Avisa di 3000 fanti imbarchati per Sicilia, e altre particularità, ma sopratulto dii suo canonica di Padova. Di Palermo, di sier Pelegrin Venier, di 3 Zener. Come le galie di Fiandra erano ancora a . . 119* Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, in materia di danari, et etiam alcuni di Colegio voleno far uno mercado di biave di Sicilia stera 20 milia a L. 4 s. 10 il ster, e tamen voleno più, e non fu concluso. Et è da saper, le biave in questa terra e per ludo è in basso precio: il fermento padoan L. 4 s. 10 il sler, e la farina in fontego L. 5 s. 10 in L. G la mior. E il vino è carestia; fuora di qui a Verona ducati 10 la bota ; di fermenti non si trova compradori, tamen è necéssario far comprcda di frumenti si per la terra come per l’armada si l’acaderà. In questa terra sono 4 zurme di galie, una di Alexandria grossa, et tre sotil, Trivixan, Garzoni e Contarini, le qual cridano a la porta e scala di au-dientia per aver danari : per il che il Colegio è molto molestato. Tamen non si fa provision alcuna, nè si pensano di far, siccome fossemo certi il Turcho non venisse fuora questo anno et venendo non venisse a nostri danni. In questo zorno, poi disnar, fo gran pioza, vento, tempesta e toni, come si fesse primavera, adeo molti si meravigliò di tal cossa. A dì 20. Fo san Sebastian. Fo letere di Mi-lan, et di Pranza, di l’ Orator nostro, di Atn-bosa, a dì 7 Zener. Come era concluso le noze di la lìa fo di monsignor di Bologna in el ducha de Urbin nepole di questo Pontefice, qual è sorella di la moglie dii ducha di Albania che governa la Scozia. El il Re li dà di dola, olirà franchi 5 milia lei ha d’intrada, tanto dii suo di esso Re et Slado ch’el babi ducati diexe milia a l’anno in la Pranza. Altre particularità scrive ut in littcris. La qual nova reputo bona per questo Stado, perchè il Papa sarà francese ; ex conseguenti sarà con la Signoria nostra. Vene in Colegio sier Zuan Antonio Dandolo, è sora i presoni, et monstrò una letera scrive l’Impe-rador di . .. dii passalo, da binz, al conte Cristoforo di Frangipani et soa moglie madama Polonia sorda dii Cardinal Curzense, in todescho, qual fu transla-lada. Li scrive per conforto suo ; la copia di la qual lettera è scrita qui avanti. Maximiliano Dei gratia lmperador 120 de Romani eleclo eie. Nobeli, cari, fedeli et devoli. Nui havemo portalo gratiosamente gran compassimi et summo despiacer continuamente de la vostra longissima e dura presonia, el perciò sempre el sempre habiamo posto et usado ogni possibile di-ligenlia per liberarvi, over almanco per lezerirve la presone, et farve meler in loco da cavalier ; la qual cosa, benché cum assaissimo pratiche et boni mezzi sia slà tratada, tamen non havemo possuto obtenir, cosa che mai se havessemo pensalo; ma essendo al presente le cosse in altro modo et termine de quello le solevano esser, speremo vui tulli dui in pochi zorni et presto liberarvi di tanto vostro affanno, over almeno certamente lizerirve in bona parte. La qual cosa ve femo intender per grazioso aviso et vostro conforto, aziò ve sapiati governar, et desiderano da vui con instantia che per lo avegnir voliate questo poco de tempo suporlar senza affanno, perchè nui siamo inclinali, oferendovi el nostro grazioso voler. Data in la nostra cità de Linz, a di 28 dii mexe di Dezembrc 1518, e del nostro regno romano 32. Pro Regc Comissio domini imperatoris propria Renier. A tergo : Ai nobeli nostri cari fìdeli et devoti Cristofelo et Apolonia conte el contessa de Frangipani. Copia di una letera di Mantoa, di 12 Zener 121,) 1518, scrita a Piero di la Nave stà in Marzaria sopra il ponte di Bereteri, scrita per uno suo cuxin, nara le cose seguite in Alemagna, dii pozo trovato per l’Imperatore. Cusino et fratello carissimo. Per un’ altra mia io vi promissi fare intendere una certa nova, qual hessendo andato col patrone al palazo del signor Marchexe, et inlrali in camera dove li era il reverendissimo Cardinal Ragona con molti signori el gentilhomeni, et standosi in molti el diversi ragionamenti, sopragionse a bore due de (1) La carta 120* è bianca.