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   garli ducali 8000 a Constanlinopoli, e di qucslo parlono a li Bassà più volle, e fato intender al cadi-lasclier di la Grecia le raxon nostre, el qual è in bona reputalion, etìam al Coza cl linbriacor, i quali vieneno reputali esser quelli soli al presente che hanno la volunlà di questo Signor in suo arbitrio, se alcuno di quella poi disponer. Tamen non hanno potuto trovar rimedio alcuno, però concluseno etc.
      Di sier Alvise Mocenigo el cavalier orator, solo, date apresso lloseta ingalia, a dì 20 Septembrio. Come a di 5 dal Cayro scrisse col colega suo; poi a di G andono a la Porla chiamati da li Bassà, e fono vestiti di veste più bolle et honorate dii solito, loro Oratori el 13 di soi, non senza admi-ralione di quelli di la corte che non governano. Poi chiamati dentro al Signor, li basono la man, el cussi fono cxpcdili. E perchè il Ramadan, zoè la soa Pasqua, cominciava a dì 17 di questo moxe, nel qual tempo essi soleno star in ocio et cessar di ogni fa-elione; et restando ad expedir molti capitoli pertinenti a mercadanti nostri di Egynlo e la Soria, parlono a li Bassà, i quali dissono averli ledi, dandoli bona speranza fariano espedir avanti il partir dii Signor. Il giorno seguente motti proprio, per quello intesene per più vie fide digne, il Signor mandò a dir a li Bassà, che havendo bona mente verso i veni-liani perchè di loro Oratori ben salisfato, non volea se li manchasse in cosa alcuna a far che siano ben
85	contenti et securi. Però voleva fusse renovata la pace, et quella di novo zurar, e comandò a li Bassà facesse letere a la Signoria di la sua expeditione le più grave et honorevolc si potesse far, et le mandi a la Signoria con la copia tradula. Et in queli giorni li Bassà e altri grandi li fece intender la cura dii Signor verso essi Oratori nostri, segno eficacissimo di eterna pace et oplimo animo verso la Signoria nostra. Et cussi il zorno sequenle vene a loro un homo dii Signor, dicendo aver li capitoli soto la forma di qual Sua Maiestà intendeva renovar cl coroborar la pace, unde rimaseno tutti atoniti, nè haviano commissione di questo; ma ledi li capitoli, trovono esser conformi con li altri, azonlo il tributo di Cypri, e cussi con lieto animo eonlentono, commendando molto la Excelentia Sua. Et manda la copia di diti capitoli. Poi la sera il magnifico d. Bortolo Conta-rini suo colega andò da li Bassà, e lui Mocenigo, per esser vexato di dolor in una gamba era in letto et non potè andar, qual tornato li disse, Janus bassà haverli ditto esser voler dii Signor che quel amba-sador havea mal a la gamba et missier Thodaro Pa-leologo che faceva Toficio de lo interprete andaseno
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con il resto di 1’armada che è al presente per Constantinopoli, zurando, per la testa dii Signor et per la sua vita et per uno unico fiol che l’havea al mondo, che questo crederia a honor prima di lui Mo-cenigo, e grande ulele di la Signoria, e di questo non si dovesse dubitar. E che Mahumech bassà, visitato ut supra, disse che questa sua andata era di mente dii Signor, e dovevano reputar più honorifieha e utile, che si la Signoria havesse aquístalo uno Stato, dicendo il Signor haver scrilo a Peri bassà, è a Costantinopoli, che subito el fosse esso Mocenigo zonto li a Constanlinopoli, lo babbi ad honorar più di quello li è slà fato al Cayro, c che il star e andar immediate sìa al piacer suo. Scrive esso orator Mocenigo, li parve dura tal andata ; pur cussi era contento di andar con lieto animo per far il voler di la excelentia dii Signor. Scrive a tutti par grande et novo ordine quello; ma la causa dirà da poi. Scrive, nel Nilo navigando poi, una letera, come domino 85' Bortolo Contarmi suo colega era andato con la sua galia in Cypri a proveder dii resto dii tributo; per tanto lui solo avisa quelli successi, e crede che scrivendo il colega, non discreperia una gioia. Avvisa l’armata dii Signor esser da vele 25 fra galie, fuste et galeote, capilano Corlogoli, sopra le qual sono montati janizari 500 la magior parte schiopelieri, per chè dubitano esser arsaltati da qualche armata, o di Rodi o di altri cristiani. È fama, sopra quelle fuste esser molte cose precióse et gratissime a l’Illustrissimo Signor. Prega ldio li dagi modo di poter satisfar il suo desiderio a lui Mocenigo incognito. Scrive, partìjla excelentia dii Signor con tutto lo exercito dii Cayro a dì 10 di questo inexe di Novembrio; el qual è mollo più polente di quello era la fama e di quel veniva aiirmato per nostri che sono nel paese.
Va, per quello si dice, a la volta di Constanlinopoli. Ila lassato Caerbech circhasso, era signor di Aleppo, al governo di tnlto lo Egipto, con turchi fra a piedi e a cavalo da 7 in 8 milia, qual leniva corte in castello al Cayro, et representerà il Signor in ditto loco. El qual è stà quello ha sollicitato questa impresa, dubitando di esser fato morir da venen dal Soldan Gauri come era seguito a li altri fratelli, per fidarsi, quali erano armiragii di mille lanze e persone che per la qualità loro poteano concorer ai soldanato.
La moier e fioli di dito Caerbeeh, al principio forono mandati ne la Grecia, verso Filipopuli, dove li era stà asígnalo entrata, come si dice, per ducati venti milia a Tanno. Et quello ha inteso, non però con fondamento, Imbracor bassà è con valido exercito penetrato ne li confini dii Soffi fino apresso Bagadet