233 MDXVIII, FEBBRAIO. 234 Da Napoli, dii consolo Lunardo Anseimi. Zercha il suo canonicato di Padoa con il Valier suo adversario. E quel don Ugo di Monchada era smontato in Sicilia, et parte de’ fanti che fono mandati, mal visti da quelli de lì. Di Milan vene lettere dii secretario nostro Caroldo. Qual manda lettere di Pranza. Et scrive, il marchexe di Mantoa aver scrilo alo illustrissimo Lu-trech, P Imperador averli scripto voi mandar 4000 fanti lì a Mantoa a servicii dii Papa, et che lui non li poi negar il transito etc. 137 Di Franza, di l’orator Justinian, di 23 Ze-ner, di Ambosa. Come havia parlato al Christianis-siino re, alegrandosi di la bona intelligentia ha Soa Majeslà con sguizari, et justifichar la Signoria di le parole erano dite per alcuni di ditti Cantoni, che il Ile disse era certissimo di la fede di la Illustrissima Signoria nostra, e altre parole etc. Item, come il Ile havia donato P insegna di san Michiel al signor Ga-leazo Visconte e datoli intrada di scudi. ... il qual à fato bon oficio con il Re per la Signoria nostra, e torna a Milan. Item, scrive sopra li falconi, quali è aspectati con gran desiderio, non tanto per il Re qual à piazer di andar a la eaza di cavrioli, ma per quelli altri signori etc. Item, come il Re li ha dito P Imperador si duol li daciari di Verona, quali hanno pagalo a Soa Majeslà li dacii, vien astreti per la Signoria, dicendo è bon scorer aziò si vedi di pacifichar le cosse, o far la prolongazion di le trieve, e poi si potrà farsi pagar. Item, fi disse il Gran maistro, et etiam poi il Re, come havia auto lettere dal suo agente apresso P Imperador chiamalo monsignor di ......da Linz a dì......Zener. Li scrive aver parlato con quella Majestà zercha dite trieve etc., unde P Imperador li ha dito aver aviso .dal Philin- ger, qual era a.......averli da parlar di questa materia, però non voi parlar alcuna cossa se prima cl non li parli. EI qual saria a la corte fin 20 zorni. Di Ingaltera, di sier Sebastian Zustignan el cavalier oratcrr nostro, di 22 Decembrio, da Londra. Come la corte non era ancora tornata ; la peste era cessada; et che li oratori di quel Re per la cosa di Tornai in Franza erano ritornati re infecta. Scrive sopra la soa licentia di rcpatrar; et per questo, non havendo altri soliciti questo, manda sier Marin suo fiol de qui, suplichando li sia dà licentia. Dii vescovo di Trento, fo leto una letera scrita a la Signoria, latina, in risposta, di sue. Si duol di certe moveste fate in Friul contra nostri subditi per quelli de la Cesarea Maestà. Scrive questo non esser di mente de P Imperador, qual voi mantenir le trieve, et ha scriplo al Consejo di Yn-spruk di questo, dove si à a far certa dieia, et che farà tutte le provision si convicini ben. Fu poslo, per i Consieri, dar il possesso de la a-bazia di San Stai di Narvcsa di l’hordene di San Bendo, per cessione fata per domino Francesco da Canal clerico veneto, al reverendo don Manfredo di conti da Colalto clerico cenedense, cubiculario e fa-miliar dii Pontifice, come per le bolle apar. Ave 101, 15, 3. Fu posto, per i Savi, certa dechiarazion in la 137* parte dii veronese etc., zercha farsi pagar di filli et livelli: che in questa non si comprenda i nostri cila-dini di questa terra, quali hanno portato le angario in questa guera etc.; ma siano fati pagar ut in parte. Fu presa. Fu posto, per il Michiel e Morexini, che uno Nicolò di Zorzi Patrovich fo patron zurà con sier Zuan Contarini soracomito, et combalendo con fu-ste di turchi virilmente fu ferito a Cao Cotona in Calabria da 2 l'rcze, slrupià la man sinistra, che li sia concesso 10 penesarie di vano (!) sopra le galie di viazi ut in parte: 152, l(i. Fu posto, per i savii, atenlo sier Lorenzo Capello capitanio di Brexa sii amalato e domanda licenlia poter venir a Padoa a varir, qual gratia sì à a meter in Gran Consejo, et non fazi per la Signoria nostra nostra lassar quella terra con un retor solo, però sia eleclo de prassenti uno Provedador a Brexa con ducati 50 al ntexe, qual fazi l’oficio dii Capitano per il tempo dito sier Lorenzo Capelo starà fuori; i qual ducati 50 sia per spexe, el respondi de prcesenti, essendo in questo Consejo, et non hessendo, da ma-tina, e parti ih lermene de zorni 4 ut in parte: 114 de si 53 de no, fu presa. Scurtinio di un Savio dii Consejo, in loco di sier Piero Capelo c intra Consier da basso. Sier Alvise Gradenigo, fo cao dii Consejo di X, qu. sier Domenego el cavalier. Sier Gasparo Malipiero, fo savio a Terra ferma, # qu. sier Michiel. Sier Velor Foscarini, fo consier, qu. sier Alvise dotor, procuralor. f Sier Zacaria Dolfin, fo savio dii Consejo, qu. sier Andrea. Sier Marin Zorzi dolor, fo cao dii Consejo di X, qu. sier Bernardo. Non. Sier Zuan Badoer dolor cavalier, fo ambasa-dor in Franza, per aver acelà a Brexa.