281 UDXVIj GIUGNO. 282 Serenissimo fe’ pranzo a do man di eletionari che l’à nominato Procurator. 166 * Adì 9, la matina, fo 1etere di sier Andrea Grifi procurator e sier Zuan Paulo Gradeni-go provedadori, date a Villafrancha a dì 7, ìiore 18. Dii suo zonzer lì dii Griti et poi dii Gra-denigo, e le zenle, et consulti fati insieme di quello si habbi a far, atento hanno pur pochi fanti, in tutto, fra francesi e di nostri IO milia, di qual la Signoria ne paga a’ francesi 6000 ; sichè francesi non hanno il numero si oferseno ; ben hanno le lanze 1200. Et monsignor di Lulrech etiarn è zonto lì, eh’ è mia 10 di Verona, et hanno terminato dar il guasto mia 5 atorno Verona per veder si vorano prender partito ; et hanno aviso certo che li spagnoli ussiteno di Brexn, tutti erano intrati in Verona conira la fede e li capitoli. Item, lui provedador Griti ha fato li fanti 500, et si dispera non è zonto ancora li ducali 10 milia, e li mandò a luorli a Lignago per il provedador Vituri; el qual Griti si partiva per Lacise per andar a veder le burchiele con il ponte etc. per farlo butar su l’Adexe a Gussolengo, et voleno l’e-xercilo passar di là e luor la Chiusa, et da quella banda obviar il socorso ; et lui provedador Grade-nigo ritornerà a Lignago. Et de li fanti menò con lui, esso Griti ne ha tenuti da 800, videlicet li bri-sigelli et quelli di Ilironimo Rarisello. Item scrive, come francesi non voleno venir avanti, dicendo . . Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla, e tutti erano sospesi, et spnzono letere a Roma. Item, che li ducati scossi da li Procuratori e altri a la Camera de’ imprestedi, ne messeno ducati 10 milia a la Procuratia. 1(37 Adì 10. La matina, vene sier Alvise Bon el dolor, avogador di comun, in Colegio, e tolse licenlia, va orator in Hongaria ; si parie questa noie con la galia soracomito sier Antonio Marzello, et smonta a Signa. Et cussi ozi da poi disnar, nel Consejo di X introe sier. Michiel Trivixan avogador, qual fo electo in loco suo. Di campo, vene letere di sier Andrea Griti procurator, provedador zeneral-, date a Pala-zuol apresso Gusolengo, a dì 8, hore 2 di note. Come erano venuli lì col campo, et parte alozati a la Cha’ di Cavri et Gusolengo, et volevano butar il ponte per passar l’Adexe. Et scrive in zifra mollo longamente di coloquii aulì con monsignor di Lu-trech, qual li ha dito aver da Milan di adunation fa svizari per venir a iuor il Stado, per il che convien con lè zenle ritornar ; et esso Provedador si à dolto mollo che adesso, che senio su la viloria di haver Verona, dobiamo romanir cussi, et soa signoria à auto zà ducati 50 milia, videlicet 27 milia per li sguizari el 20 milia per li 6000 fanli li pagemo, et li danari per le artelarie eie. Ilor la conclusion fu, che l’aspetava un’altra man di letere, le qual zonte, se rinfreschava 1’ aviso, si conveniva levar con le zerite ; con altre parole, ut in litteris. El scrive dito Provedador, che levandosi di l’impresa nostri, tulio saria abandonato ; ma partendosi francesi, restava con pochi fanti, non ne ha 3000 ; et però voria far 3000 fanti, che lì in campo si troverà di farli, el far le zenle et fanti è col provedador Gradenigo si penzi avanti, et sopratutto proveder a Crema et Bre-xa di fantarie et monition, perchè Brexa è pcenitus abandonata, l’arlelarie fo rote, quelle tolte francesi, le polvere fo brusate etc. Dii governador zeneral signor Tìiodaro Tri- 167 * uhi fo letere in questa materia. Si duol mollo; aricorda non siabandoni l’impresa; et altre parole, ut in litteris. Di Vicenza, con avisi auti di Verona, che in la terra erano in gran moto sentendo venir di longo il campo, et fortificavano la terra, et fevano bastioni. Item, par il signor Marco Antonio Colona andasse fuora di Verona con 4000 fanli per obviar nostri non butasseno il ponte, et visto il Iodio tornò in la terra, dicendo non poter obviar non buteno. Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador, da Lignago, fo letere di eri. Di esser stato a Villafranca et tornalo lì ; et altre particularità, ut in litteris. Et zonte le ditte letere, fo chianià li Cai di X e mandali tutti fuora, et stele Colegio molto tardi, e lerminono proveder a Crema di polvere et a Brexa, et farli uno castelan per il Consejo di X, licet per Colegio fusse concesso che sier Andrea Coniarmi qu. sier Ambruoso, è podestà a Parenzo, olir» ultimo castelan a Brexa, fo presoti di francesi, vadi a compir il suo rezimenlo; et fo concesso a suo fradelo, sier Benedeto, vadi vicepodestà in loco suo, fin va il podestà a Parenzo electo. Etiam fo parlato di fare un altro retor a Brexa, over sier Francesco Falier, fo zà eledo per Gran Consejo, vi vadi etc. Et nota. Li do burchii et barche di artelìarie e inunition et ponti mandati per l’Adexe sono a Ca-stelbaldo, aspeta lì ordini di andar avanti, o quello habbi a far, di campo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et tra le altre cosse, preseno parte di elezer, per scur-tinio, in ditto Consejo di X, uno castelan a Brexa