513 M0XVI, MAGGIO. 214 Poi, di 12, scriverlo diti Griti e Trivixan esser ritornati dal Gran contestabele, qual li disse, aziò la Signoria veda il suo bon voler e di la Christianis-sima Maestà di recuperar le so’ terre, è contento che la Signoria pagi 6000 fanti loro e comenzi la paga a dì 4 Zugno, al qual tempo è sta pagati da la Chri-stianissima Maestà ; et voi aver ducati 12 milia e più per la paga di 4000 sguizari al presente, et le altre do page subito recuperata la prima terra che sia, videlicet Brexa o Verona ; et volendo cussi, verano a la impresa. Al che visto essi nostri l’opinion constante di soa excellentia, risposeno esser conienti, e cussi firinono li capitoli. Scrive, il Re à mandato per monsignor di Talagni, qual è partito per sta-feta, el qual era gran homo di guera; dicono per aver Information da lui di quello bisogna a la impresa, e dubitano non vadino le cosse a la longa fino siegua il parlamento si trata in Picardia. Item, loro solicilerano il passar di le zenle, et scrive parole à ditto monsignor di Lutrech, qual par sia in qualche discordia col Gran contestabele etc. ; e altre parole. 9 Dii governador Trinisi fo 1etere, di Boado, dì 11. Dii zonzer suo lì, et con le zente nostre per veder di aver Brexa; e vien il conle Piero Navaro con la sua banda di fanti 5000, et si lieverano per Navi, vicino a Brexa ; spera averla, e ora vede è venuto il tempo di la recuperation dii nostro Stato. Aricorda non si manchi di le provision per il campo etc. Di Fransa, dii Badoer orator nostro, da Lion, di. . . , et poi di 6 da Veru. Coloquii con la Christianissima Maestà, qual è venuto lì da Lion, dove è gran careslia, et li ha ditto che le cosse di l’imperador non sarà altro, et che l’ha aviso erano parlile le zente di Bergamo. Item, che non pono aver alcun aviso di tratamentì con l’Archiducha over soi agenti da......., e questo perchè a di 8 do- veano esser insieme. Scrive coloquii abuti con la madre dii Re et con la madre dii gran contestabele ducha di Borbon. Noto, in le lelere dii provedador Griti, scrive aver inleso era stà dato licentia a sier Zuan Paulo Gradenigo, proveditor zeneral a Padoa, venisse a repatriar, et è mal fato, perchè voria con quella zente di padoana e di visentina, venendo il campo verso Verona, si spingese avanti. Item, aricorda si mandi qualche fusta per meter nel lago di Garda et farà ben a le imprese, et si vederà di recuperar Riva e altri lochi è in man de i niinici. Et essendo per avanti sia scritto, per Golegio, al ditto Zuan Paulo Gradenigo, ch’è stato sul Polesene a proveder a quelle rote cegna voler far l’Adexe, potesse repalriar, hora li fo scrito non venisse fino altro hordine ; sichè il Colegio è di opinion di mandarlo, ut supra. In questa matina il vescovo di Modrusa venuto 126 di Crema, qual è di nalion ..., di hordine di la Signoria con sier Zuan Antonio Dandolo provedador sora i presoni, fo in Toresele a visitar il conte Chri-stofolo Frangipane suo signor, et stato un pocho si partì ; el qual va in Ilongaria over a Modrusa con sier Alvise Bon el dolor, l’avogador, che va oralor in Ilongaria ; el qual si partirà con la galia di sier Sebastian Moro provedador di l’armada, che si partirà fin 8 zorni. À scrito i homeni; mancha darli danari. È da saper, eri morite, di morte subitanea, domino Alexandro Marascalcho citadin veronese, fu fato prexon, et reslò qui in libertà con piezaria non si partir ; sichè à compito la sua captura. Da poi disnar, fo Consejo di X con zonta et scrisseno in campo et a Roma. E venuto zoso la zon-la, restò Consejo di X simplice, et preseno di relenir sier Marco Antonio Bolani qu. sier Julio per so-domito, intervenendo certo forestier retenulo per i signori di note ; et etiam preseno relenir sier Nadal Coniarmi, è zudexe di forestier, di sier Domenego, in caxa dii qual è sequito la cosa ; el cussi questa sera, dito sier Marco Antonio fu preso in Piaza, qual era in tuliman. E la malina, ne l’ussir di caxa, fo preso il prefato sier Nadal Contarini ; et la matina fono colegiati, et lochò il colegio sier Bironimo Tie-polo consier, sier Batista Erizo cao di X, sier Nicolò Bernardo inquisitor, et sier Francesco da cha’ da Pexaro avogador, e la querela ha data uno oficial ai Cai di X, et deteno corda al Bolani e la matina e da poi disnar. In questa matina, in Quarantia criminal fo menato uno Zuan Antonio di Santi, era cogitor a l’ofi-zio di Provedadori sora i oficii, per certe fede false e tolto danari indirede, non però con danno di la Signoria; et cussi da poi disnar, fo expedito et prima difeso da sier Lorenzo Orio dotor et sier Zuan Antonio Venier. Hor preso il procieder, fu privo di l’ofizio e in perpetuo di l’oficio ai tre Provedadori prediti ; pagi quello sarà justifichà aver tolto indi-recte. A dì 15. La matina, vedendo il Principe che il Colegio non leva provision a trovar danari, et bisognava per il mexe di Zugno da 80 in 100 milia ducali, con gran colora fo ordina Pregadi ; el chiamalo