239 MCCCCCV, SETTEMBRE. 240 Vicenzo Balbi, savio ai ordeni, di sier Piero. Item, do soracomiti, in luogo di sier Alexandro Pixani, ■ aceto provedador a Brixigele, et sier Tornuxo Venier, aceto castelan al scojo di Napoli di Romania ; rimaseno sier Francesco Marzelo, el 40, quondam sier Andrea, et sier Lunardo Zustignan, quondam sier Unfré. Item, camerlengo a Faenza, sier Marin Falier, el 40, di sier Hironimo. T)i Spagna, dì V orator, date a Sagovia, a dì 6 septembrio. Di le noze dii re in madama di Fois, come ho scriplo; e coloquij abuti con l’alteza regia, dicendoli averli dà iu dota 1’ altra parte dii regno di Napoli, con questo, che, morendo senza fìoli, quella mità ritorni in Franza. Item, che la causa di mandarsi è stà, perchè l’archiduca fece pace con Franza senza sua saputa ; l’altra, venendo in Spagna, el voleva lui aver l’mirate dii regno etc. di Chastiglia etc., che fono di soa niojer, e che vien a Parchiduchessa di Chastiglia, chiamata raina di Chastiglia. Item, che à concluso esso re di Spagna liga et intelligentia con il re di Franza, e si la Signoria voi intrar arano da caro, perhò aspeta risposta di questo. Item, mandoe una letera, abufa di Lisbona, dii zonzer di tute le caravele di Coloqut, excepto una, carge etc., come in le letere copiale qui avanti, videlicet cantera 25 milia di specie, et una solla caravella perite. 107* T)a Milam fo do letere. 0 perhò da conto. Di Brixigele et Faenza. Dii levar, dii campo di fiorentini, di Pisa, et reduti a Cassine, e leva l’ar-tilarie, con gran vergogna lhoro; et pisani si li sbe-favano driedo; et fiorentini danno la colpa a Chiria-co dal Borgo, e la discension di capi, e pocha ube-dientia ave Hercules Bentivoy; conclusive, sono stati solum 9 zorni a campo. Item, di le dono pisane, che haveano fato do squadre et una capetania, et mirabelmente aversi portato. Di Roma, di V orator, di 19. Come il papa dovea ritornar a Viterbo, el havendo le galie dii papa preso uno galion con vituarie et artilarie, che ’l gran capetanio mandava verso Pisa, par esso capetanio habi-gajardamente scrito al papa, voy far sia restituito esso galion senza alcun damno, aiiter si pagerà lui medemo; conclusive scrisse una bruscha e gajarda letera. Item, dii levar di le zente fiorentine dii campo di Pisa etc. Di Candia, di sier Beneto Sanudo, capetanio et vice ducha, di 28 avosto. Manda letere abute di Alexandria, el nove di Sorya. Come à da Cypro nove fresche, che Sophì havia auto Bagiidei e roto Ali bel, eh’ era con 50 milia persone, e altri gran fati per esso Sophì fati, adeo victoriosis-simò. Dii Chajaro, di Bernardin Jova, di... luio. Avisa aspetar il nostro secretano, el qual a dì 27 avosto partì da Zara. Item, che nostri merchadanti stanno ben, il comandamento di mandati dii Chajaro, zoè che quelli è in la Soria fosseno mandati al Chajero, par non sia seguito altro. Item, come quelli dii soldan, con navilij, erano andati a certa pontn, dove portogalesi haveano edifichà castelli, el quelli à ruinati con occision di portogalesi ; sì che sperano obstarli etc. Item, il soldan fa far 4 gaiioni et 2..... per questo effecto; et esser venuto uno maistro di artilarie, di nation...... el qual à butado etc. Da Constantinopoli, di 5 avosto, di sier Lunardo Bembo, baylo. Avisa di venir di qui di sier Antonio Marzello, quondam sier Andrea, al qual si riporta. Depositiom di sier Antonio Marzello sopraditto. Avisa il zonzer di uno orator di Sophì a Constantinopoli, contra dii qual a levarlo, era su la Natalia a la ponta, el signor li mandò do galie et ho-norolo assai. El qual, zonto a Constantinopoli, posto in una caxa con custodia, havia 150 persone con luì, vestiti a la turcha, quasi il forzo di rosso et capelli ’ rossi in testa, fo a la Porta, a l’audientia. Il signor non volse li basase la man, sì come si dice etiam Sophì fece al suo orator dii turco. Et volendo expo-ner l’imbasata, li fo ditto fusse brieve. E lui disse havia in commission dirlo al signor proprio ; fo ditto el metesse iu scriptura ; e cussi fece. E fo divulgato el 108 dimandò Trabesunda, dicendo pervenir al Sophì etc. Or il signor li mandò a presentar certa quantità di aspri, et lui non li volse, dicendo el suo signor non aver bisogno di danari, e che lui ne havea assai, et spanse per la terra, spendando gran quantità di mo-nede, qual le portò qui, una di valuta di mezo ducato, l’altra di uno quarto, con letere perse, qual le donò al doxe nostro; et Jo poi le vidi. Et il signor fece poi comandamento, lutti le apresentasse soto gran pene; si dice, perchè tal monede non fusse sparse, altri perchè era arzento finissimo, per desfarle; et a tutti le pagava. Et stete 8 zorni solli, adeo il signor una matina per tempo lo fece Iragetar su la Natalia et partir. Fo ditto, turchi ariano tajati a pezi questi sophì, et vene 30 zornate di camin, ta-mm Sophì è propinquo ale terre dii turcho; che saria si ’l fosse nel suo paesè ? Item, che si diceva di la rota data a Aliduli, come ho scripto di-sopra. Item, che 1 signor turco atcnde a viver, non voi