MCCCCCVI, SETTEMBRE. 424 Dii zonzer di sier Nicolò Balbi, mandato per il conseio di X castelan e provedador a Flussi et è intrado in la forleza. Item, che si prepara a Ymola per la venuta dii papa, perhò quella terra di Ravena sta mal senza custodia, hessendo mia 20 di Ymola. perhò se li provedi di fanti e altro, ut in litteris. Conclusive hanno gran paura, perchè intendeno il papa à mal animo contra la Signoria nostra, e non potendo fjir 0 a Bologna, forssi si drezerà verso Faenza et Rimano. Di Faenza, di sier Marco Zorzi, provedador. Di successi de li, nove baule di Bologna ; et quel Antonio di Monte, maistro di camera dii papa, stato a Bologna, e rechieste fate, come ho scriló di sopra. Item, fiorentini hanno electi 3 oratori a ho-norar il re di Spagna vien a Napoli, qualli l'andera-no a trovar a le marine dove capiterà. Da Milam, di Nicolò Stella, secretano. Come lo episcopo di Aquis, legato dii papa, era zonto lì a rechieder a quel gran maislro le zente, qual monsignor di Chiamon li à risposo esser preparate, ma voi bordine da la regia majestà, et che za ne havia aviale alcune versso Parma. Item, che a Zenoa era seuuito movesta di una parte, levata contra i no-beli ; et che monsignor di Ravastein, qual tien da i nobeli, havia fato redur zente dentro, et si era posto im palazo con custodia, dubitando etc., perhò si tien qualche zente francése anderà a Zenoa, non altro. Di Franza, di l’ orator, date a.......Come à parlato al re zercha la venuta dii re di romani, qual dice aspetar Roan zonzi a la corte ; et che ’l verà versso Garnopoli, più propinquo a Milan, perchè a Lion è il morbo, e non voi vegnir, et verà etiam a Milan, bisognando; e dice saria bon la Signoria e lui facesse liga col papa, el altri potentati in Italia, et intendersi insieme, la qual cossa faria muover Maximian di pensier. Di TJdenc, più letere, dii luogo tenente, e il provedador Gradenigo. Qual è amalato; et mandano uno reporto di una spia dii signor Bortolo d’ Alviano, stalo a Vilacho. per saper la verità dii re di romani. Come aspelavano il re lì, qual era a Graz, andava a eaza, veniva pur fanti, et volea mandar artilarie versso Goricia. Item, l’orator nostro era indisposto; et alia, ut in litteris; et che ’l re andava a la caza in careta. Fu poslo, per sier Piero Balbi, savio dii consejo, et sier Hironimo Capello, savio a terra ferma, che le spexe da esser fate a l’orator dii soldan, venuto qui, si lazi a conto di eotimo di Damasco et di Alexandria. Et perchè questi 2 savij solli non potevano meter, et sier Antonio Trun, consier, messe a l’incontro che l’una per 100 a la mercadantia andasse durando ancora per certo tempo, e di quelli danari si fazi le spexe, ut supra. Or li savij si tolseno zoso; et poi il serenissimo, e consieri, messeno lhoro dita parte, et il Trurn stete su la soa. Contradise sier Hironimo Capello; andò la parte, e fu presa di largissimo, di far le spexe a conto di cotimo; e fo mal, che ’l Co-timo di Damasco non doveva aver sto damno. Fu posto, per li savij dii consejo, e li savij di tera ferma, excepto perhò sier Marcò Antonio Morexini, cavalier, procurator, savio dii consejo, che hessendo vaehato la lectura ordinaria di philosophia a Padoa, per la morte di domino Antonio Fraganzarfo, che ’l sia posto in loco suo a dieta lectura, con il salario solito a la lectura, domino Marco Antonio da la Torre, fo fiol di maislro Hironimo, excelentissimo medico, el qual maistro Marco Antonio leze in medicina ivi etc.; videlicet sia concorente di Pereto di Mantoa. Contradise sier Antonio Zustignan, el dotor, fo avogador; li rispose sier Francesco Bragadim, savio a terra ferma. Poi parlò sier Zorzi Pixani, dolor, cavalier, fo avogador; li rispose sier Marco Dandolo, dotor, cavalier, savio a terra ferma. Andò la parte : ave 34 ; et fu persa di largo. Fono chiamati 50 zenlhilomeni di età e auctori-là, il forzo di pregadi, per andar damatina a levar con li piati l’orator dii soldam, et condurlo a la Signoria nostra. In questi zorni acadete in veronese, a........ 195' uno caso di non piccia importanza, che hessendo una nuora di Hironimo di Mafei, veronese, in chiesia, a messa, fo rapila da stravestiti con arme, per forza et conduta via ; unde essi Maphei veneno a la Signoria, a dolersi di tal violentia, et perhò fo terminato per la Signoria, che uno avogador di comun andasse suso a far il processo ; e cussi fo mandalo sier Zuan Corner, avogador, noviter intrato etc. A dì 20, domenega. Da matina fo mandati li piati, con li patricij chiamati, vestiti di seda e scar-lato, li principal sier Pollo Trivixan, el cavalier, et sier Zuan Badoer, dotor et cavalier, numero 40, et andono a la Zuecha in cha’ Pasqualigo, a levar Tangavardin, orator dii signor soldan, et condurlo a la udientia. Era la piaza piena a veder smontar dito orator, qual vene con 22 mori avanti, tra li qual... caschi con acete in man, et do chadì avanti ; et cussi andoe a la Signoria. El principe si levò dii mastabè, et li vene contra un pocho, e li fè bona ciera. E senio a presso il principe, e li parlò latin,