175 MUNTZ, APRILE. manderà driedo ; et Soa Maestà dicedi voler far ogni cossa. Scrive coloquii aulì insieme e con la Raina sua madre, persuadendola a far il Re fazi magnanimamente; qual li disse il Re faria, ma la Signoria à poche zente. Li rispose havemo più numero di quello si ha dillo, ma sono in le forteze sparse. Scrive, il Re voi andar a uno suo voto, videlicet a Zanberì, lige . . , e l’orator va cou lui. Item, tornerà a Lion. E come manda monsignor di Boisl, gran maestro di Pranza, con 6 altri nominali in le teiere, a esser in Picardia con li agenti di l’Archidu-cha a Iratar le cose di Scozia e dii reame di Napoli. Di TJdene, di sier Lunardo Emo luogote-tenente di la Patria, di eri. Come ha aviso, queli 3000 cavali fo diio turchi, quali venivano a la volta di Friul, sono in una valle di sora di la Pincha, mia 40 di là di Gorizia. 102* A dì 29. La malina, vene in Colegio sier Zaca-ria Gabriel rimasto procuralor, veslido de veludo paonazo, insieme con li procuratori e soi parenti ve-slidi di scarlato e altri patricii, et li fo dato le chiave di la Procurata, le qual le tolse, dicendo però non intreria se prima non portava li danari oferti; et mandò ducati 1000 questa matina; il resto farà portar subito. Nè volse intrar in l’oiicio, ni usar il titolo di procurator, se prima non portò il resto, licei dia aver di la Signoria ducati.....per li qual à in pegno alcuni vasi, fo dii Cardinal Zen, d’arzento doradi. Et inlroe Consier in locho suo di sora sier Hiro-nimo Grimani di sier Antonio procurator, qual era zà intrato di solo a la Quarantia. Fo leto le letere venute eri sera, con li avisi avuti. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla, et expedino letere in Pranza et Ingaltera, videlicet.. . Di Vizenza, fo letere. Come il conte Alexan-dro Donado, capo di 100 cavali lizieri, con la sua compagnia havia preso li cariazi di frate Egidio non-tio dii Pontiiìce, stato a l’Imperador e tornava a Roma ; et per Colegio li fo scrilo subilo dovesse restituir il tutto. Item, fo uno aviso di Vicenza, come scrive Zuan Antonio Zen, aver certo che Domenega, a di 27, zonse l’Imperador a Trento con 400 cavali, tra li qual el ducha di Bari fradello dii ducheto di Mi-lan, l’orator dii re d’Ingaltera, quel di Hongaria, quel di Poiana, quel dii Papa e altri, ut in litteris, et voi tornar in Lombardia, et havia mandà danari per pagar li sguizari. A dì 30, fo letere, da Milan, di sier Andrea Griti provedador zeneral, et sier Andrea Tri-vixan el cavalier, orator, di 26. Come esso pro-veditor, h essendo a Cassan, inteso il zonzer a Bergamo dii Cardinal Sedunense sguizaro con danari per pagar quelli sguizari, par quelle 10 bandiere si parlino e andono in Val di San Martin, erano tornate a Bergamo per tuor danari. Scriveno che il conte Mercurio Bua era andato fin vicino a Bergamo e slato a le man et con le zenle di Marco Antonio Colona, e havia preso e ferito il baroli nepole del conle di Chariati, tamen li fo tolto da le man, et pur prese alcuni, da li qual intese dito Cardinal havia porla danari. Di Crema, di sier Zacaria Loredan pode- 103 stà e provedador, di 26, hore 3 de dì. Scrive, come a di 18 ricevete di 11, con la parte presa nel Consejo di X, che debbi licentiar li zentilhomeni posli a le porte de lì, et cussi li ha dato licentia. Et avisa tal deputation fo per lui fata senza spesa alcuna di la Signoria nostra ; ma per più securlà li messe a le porle, et fo con reputation grande, perchè era fama esser zentilhomeni a le porte, e per la vigilan-tia loro li calivi non ardivano passar indrio et manzi, dubitando esser scoperti. Scrive, zereha le farine, sono de lì slera 842, le qual il provedador Griti l’à mandate a far vender. Item, i nimici sono ancora a Bergamo e vanno depredando qualche casa dove intendeno esser robe bone. Item, manda una lelera abuta dii conle Mercurio Bua, di le operation fate. Scrive poi, in questa bora 20 l’é zonto el fra’ Chiodili servitor del conle Antonio Martinengo, qual parte da Lonà e vien a statela a trovar el clarissimo Griti, per significarli che li 200 todeschi, ussiti di sono acordati e vanno a tocliar danari; e con loro Brexa, sono 200 spagnoli, et altri 200 spagnoli sono a Salò e stanno su aver do page e lien i torano etiarn loro i danari da li nostri e si acorderano, quali afermano, come loro hanno danari, che quelli eh’è rimasti in Brexa, ussirano fuori a tuor etiarn loro danari da’ nostri. 11 magnifico Vituri è in campagna, e non abandona la impresa. Di domino Mercurio Bua, scrita al predito retor di Crema : 31agnifi.ee etc. Iteri, a bon malino, mandai a la volta di Bergamo. Questa matina avanti el zorno, me son andato ad imboschar do miglia apresso la terra a la banda dii monte. Mandai cavalli a corer, quali a la porta di la cità hanno morii più de 50 fanti et per forza rebatudi dentro a la porta. Per el borgo hano trovalo li cavalli de l’artellaria