83 MDXVI, MARZO. sesso, et scrito a Udenc o dove acliaderà : una non sincera, 13 di no, 154 di si. Fu posto, per li Consieri e parte di Savii, quali sarano notadi di soto, una parte, che tutti li zudei abitanti in questa terra debano andar ad abitar in Gelo nuovo, et a quelle case sia paga per essi hebrei il terzo più di fìtto; di qual terzo non so-tozasì a le decime, e sia commessa la cxecution a li ofìciali di calaveri, ut in parte. La copia èqui avanti : una non sincere, 48 di no, 113 di si et fo presa; et fo opinion di sier Zaearia Dolfin. Fu leto la parte presa nel Consejo di X con la zonta, di far 3 Avogadori extraordinari, ut in ea, a notitia di tulli. Et licenlialo Pregadi a bore 22. reslù Consejo di X con la zonta, perché li Coresi voleno comprar uno castello con le possession su l’isola di Candia chiamato Termede, per ducali GODO; et proposta la maleria, qual dà d’intrada ducali 4U0 a l’anno, et contradita. Non fu falò altro. Fu posto certa adilion, che li Avogadori da esser electi siano etiam sopra i libri di colimi, ut in parte. Et venuto zoso il Consejo di X, restò il Co-legio in cheba di Savii, aspelando qualcossa, et a bore 23, hessendo zonlo una barella dii marchese di Mantoa » remi ..., per cose soe particular, et con alcune letere, una di le qual fo porla in Co-legio e dal Principe a veder, eli’ è di questo tenor. Scrive uno Gabriel di Marlinengo bergamascho, stipendiato nostro, qual è malato a Mantoa, di 27, a uno suo Santino in questa terra, et li avisa come quel zorno erano venule 4 statele, con aviso che, volendo passar lo exercito de lo lmperador Ada, francesi li è sta a l’incontro et sono stati a le man, é stà morto 12 milia sguizari et l’lmperador era reirato a Ciliari; et dice infine, s’il non è, prego Idio ch’el sia. Questa nova alegrò molto la terra, et quelli di Colegio ehi la crete et chi non, et fo mandata a mostrar la lelera, per Hiro-nimo Dedo secretario, a l’ambasador di Franza, e ogniun dicea la soa. Era creduta, per esser letere di Verona, di 27, da Cotogna, che non si dicea nulla de lì de l’aviso si ave di Mantoa, che po-tria esser non l'usse sta vero. Etiam se intese esser uno, che vien di Mantoa, partì a dì 27, venuto con dita bareha in caxa di domino Antonio da Fino dove sta uno so tiol dii conte Alvise A-vogaro di anni. ., qual dice questo aviso era a Mantoa............... Exemplum t 4 1510, die 27 Martii, in Consilio X cum additione. Se in alcun tempo fu expedienle et necessario proveder che le spexe superflue, si dei officii de questa cilà nostra, conio etiam de le camere de fuora siano respelade, bora, e per benefìcio publi-co et honor del Stato nostro, è necessarissimo per le raxon et cause a tulli manifeste, et però : L’anderà parie, che nel nostro Mazor Consejo siano electi 3 zentiìhomeni nostri uno per volta, quali habiano cargo de reveder tulle le spese superflue che si atrovano in ehadauno di officii, zu-degadi et magistrali, sì de Rialto, come de San Marco, et li augumenli facli per magistrali et oficii a qualunque persona esser se voglia, senza li Con-segli nostri de quelli. Ulterius, debiano reveder lutti i libri et conti de le camere de fuora, nec non i conli di Proveditori super bonos Dominii, et demum conti et altre scriplure de la admini-slration del danaro de lo exercilo nostro, sì corsi fin bora, come quelli clic de ccetero se furano duratile l’oiicio suo, havendo libertà et auctorità, sì uniti come separati, de seutentiar et placilar quello o quelli che di la sua coscienlia parerà, con quella ¡stessa auctorilà che hanno i Avogadori di comun nei casi prediti, reservata sempre la libertà de essi Avogadori, come éjuslo et conveniente. Et de tutto quello reeupererano in la Signoria nostra, sì per senlen-tia conio per il placilar suo, habiano 25 per 100 dal condenado over convenuto, non possendo scuo-der la pena senza el cavedal ; el qual cavcdal non se possi scuoder salvo in danari contadi, sollo pena di pagar del suo. Le scansalion veramente de le spese superflue et augumenli che sarano per loro fatti, debino esser aprobute per uno de’ Consegli nostri, come li parerà el meglio per beneficio publico. Et ex nunc sia preso, che tute le scansatoti predile non se possino retornar in algun tempo, sollo pena a quelli le eoncedesseno o retornasseno, et a quelli die li havesseno richieste et obtenute, de pagar el denaro che havesseno scosso contro la forma del presente ordine, et altratanto di pena ; et siano obli-gati in solidum l’uno et l’altro a dita satisfattoli. Ulterius, i predili zenlilhomeni habiano 10 per cento