27! 279* 447 SIDXVX, AGOSTO. 448 na e venir tutte le zente di là de PAdexe e lassar 600 cavali lizieri et 200 horneni d’arme di là per segurtà e uniti a Santa Lucia star tutto il campo, ch’è propinquo a la porla di Calzari, e far do baiane da quella banda. Aricorda di la polvere, et hanno auto letere come si manda 300 barili. Avisa aver 23 canoni di 20 et 10 colubrine et 22 sacri, quali voleno assae polvere, ut in litteris. Monsignor di Lutrech solicita tulio sia in ordine. A dì 20, la matina, fo letere di campo, ut supra, di Provedadori generali, di 19, hore 15. Come, essendo in quella malina al levar di la luna levate le nostre zente erano a la porta di San Zor-zi e venute per il ponte di qua di 1’ Adexe, et cussi l’artellarie e polvere, in camino acadete che se impiò fuogo in la polvere, qual ha brusata tuta da barili 800, vaslò homeni, brusà cari e li animali, sichè è stà grandissimo danno. 11 modo non lo sanno; però presto presto si provedi mandarne de 1’ altra etc. Et venuta questa nova in Colegio tutti steno di mala voja di questo, ni pezor nova si aspetava, et fo terminato mandar più polvere si poi ; e li 300 barili, andava in campo, si ha esser zonli a Vicenza. Fo scrito a Padoa mandino quanta polvere hanno, et di questa terra ordinato mandarne 100 barili; sichè si atende a mandar e far polvere; anche di Treviso si mandarà 200 barili. Tuia la terra fo piena di questa nova, ognun comenteva : chi dicea è stà i nimici, chi li lanzinech e spagnoli proprii è nel nostro campo, chi dicea Idio voi cussi per li nostri pechati. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, per expedir alcuni presonieri absenti di la compagnia dii conte Alexandro Donado feno quelli incendi! e omi-cidii in visentina, et fu preso bandirli di terra e luogi con taja etc., ut in condamnatione sua apparet. 11 suo patron conte Alexandro è qui, nè fa più el me-stier de le arme; desidera esser ritolto etc. Et li Sa vii si reduseno a consultar daspersi. Di campo, vene letere di Provedadori generali, date, ut supra, a dì 19. Dimandano ferali e altro, che tutto è stà brasato di le monition di la polvere, et li homeni e bovi, però si mandi guastadori di Friul, el la polvere per aqua subito subito. Et tardi, nel levar di Savii, zonse un’altra man di letere di campo, di Provedadori generali, di 19, hore 3 di note. Come sono stali in consulto con lo illustrissimo Lutrech et quelli altri crpitanei e il signor Governador, e hanno terminato, non obstante la polvere brusata, che per questo loro Provedadori li hano dito ne haverano a suficientia da Brexa, Padoa etc.; unde hanno terminà.....apresentarsi sotto la terra a far la bataria da do bande. Hanno 33 pezi de artellaria grossa in tulto, tra canoni, colobri-ne et 22 sacri ; sichè bisogna assa’ polvere, però si provedi presto, et voleno trar 50 bote per pezo al zorno. Scriverlo di quella pocha polvere li è restata, comenzerano la bataria. Item, si mandi danari. Di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitanio, di 19. Come à auto relation di Zuan.......da Volan, stato a Trento, parti eri. Avisa come lì era il cardinal Sedunense e il ducha di Bari, è pocha zente o non vi vete preparation di zente salvo zercha 200 fanti, et erano a Roverè et la Pria; et che ben è stà fato comandamento per 1’ Imperador al conta’ di Tirol per venir zente, ma non si voleno muover per non haver danari ; poi non hanno vituarie. Dii dito, di 19, manda una letera auta da Zuan Antonio Zen, qual li scrive in consonanza, ut supra. Non vi è zente verso Trento, solum quelli fanti a Roverè e la Pria, et sono per custodia et non per venir avanti ; imo dubitano di Trento etc. dal nostro campo. Item, ivi è gran carestia : vai il fermento carantani 36 a raxon di staro venitian et più che lire 11 di le nostre. 1516, die 18 Augusti, in Bogatis. 280 Sier Angelus Trivisano. Sier Zacharia Delphino. Sier Georgius Cornaro eques procurator. Sier Lucas Trono. Sier Franciscus Foscari eques procurator, sapientes Consilii. Sier Justinianus Mauroceno. Sier Marinus Sanuto. Sier Marcus Minio. Sier Andrea Fuscolo, sapientes terree firmee. Absenté: Sier Franciscus Donato eques. Non se dia manchar da tuie quelle provisión che possino dar danari, et però l’anderà parte: che tutti quelli che sono debitori a li infrascriti ofìcii possino da mo’ per tutto dì 15 dii mese di Septembrio proximo pagar senza alcuna pena quanto dieno dar con i tre quarti de denari del presente imprestedo, che se fa a Gran Consejo, et uno quarto di danari contadi, exceptuando i debilori di la metà dii netto, quali sono obligali al Consejo nostro di X, et le 30