25 MDXVI, MARZO. 26 Mercurio con li slratioti soi, et poco da poi anelerà sier Zuan Vituri provedador con li altri slratioti e cavali lizieri a la volta di Ponton, et monsignor di Lutrech partirà con 400 lanze a la volta di mantoa-na e star a le rive del Menzo; sichè voleno far lesta. Item, scrive uno aviso auto, che ad Anfo, dove era domino Lodovico di Cozali dotor da Salò, qual sole-cilava quelle fabriche insieme con Jacomin di Val-trompia e Babon di Naldo contestabeli nostri che sono lì con fantarie, par che da uno tristo, per inimi-citia contrata a Salò, al dito domino Lodovico li fosse dato alcune ferite; el qual portalo a medichar, vene etiam e lo compite di amazar. Il qual preso per Babon di Naldo, fo fato subito apichar; dii che si duol assai: era fidelissimo nostro. Item, manda una relation auta di Valchamonicha, di domino Zuan Francesco di Duchi, eh’ è lì, di uno è slato a veder i ninnici verso Trento. Dice sono da 16 milia persone mal in hordine et disarmate, el l’lmperador era stà a Perzene, hora (è) a Trento, et ha con sì cavali 600 di la sua corte non homeni di guerra. Item, erano zonti fanli 600 con divisa e vestito rosso e bian-cho. Item, dicono aspetar zente da le terre franche, e poi passar e venir a soccorer Brexa, over a la zornata. Da Milan, di sier Andrea Trivixan el cava-lier, orator nostro, di 5. Di coloquii e consulto fato in caxa dii signor Zuan Jacomo col gran contestabele ducha di Barbon et quelli signori, quid fiendum conira questi todeschi. Et che lui orator parlò gajar-damente era di ussir a la campagna et esserli con-tra, sono zente da pocho etc. Monsignor di la Peliza etiam laudò questo, et cussi el signor Zuan Jacomo, unde dito Ducha terminò el di sequente partirsi di Milan con lanze 600 e venir a Lodi, e poi più avanti, et averà li so’ fanli numero .... in ordine, et far testa conira diti sguizari et alemani. Item, che li 4000 sguizari fati erano per venir, et voi la Signoria pagi altri 4000 qual è stà zà scripti et verano, et con questi vói andar in persona e aver Verona e Brexa o morir, e sopra questo disse tre volte. E l’o-ralor scusò la Signoria di la spexa la faceva, et era contenta pagare li 2000. Dillo Ducha disse : « A questa volta bisogna far cussi, perchè haveremo Victoria», utinlitteris; sichè dito orator nostro fo laudato di le parole usate nel consulto. Item, inteso ditto Ducha che ’I marchese di Mantova, so nepote, 11 voleva dar Ponte Molin et Hostiia a l’lmperador, havia scrito a monsignor di Lutrech mandasse immediate a tuor diti lochi e fornirli per il Ghristia-nissimo re. Dii signor Theodoro Trinisi governador cenerai nostro, date a Lonà, a dì 6, fo letere in consonantia. E come voleno esser a l’incontro di todeschi e fanno ogni provision, e si mandi danari per le zenle. Noto. Eri sera fo manda ducati 3000, et questa sera altri 3000. Di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitanio, e sier Jacomo Manolesso prò-vedador, con avisi di Verona, di uno partì eri. Come quelle zente si metevano in ordine per ussir, e l’artellarie poste sopra i cari, e pan ne le bote, et redute verso la porla di Chalzari, ch’è di là di l’A-dexe a la volta di Peschiera. Noto. Si ave aviso, maestro Egidio zeneral di frati Ileremitani, che andò a nome dii Papa a l’Im-perador, è a Trento con dito lmperador. Di Feltre, di sier Francesco Barbarigo podestà et capitanio fo letere di queste occorentie, e di Bassan, di sier Piero Antonio Morexini podestà et capitanio. Di quello intende di dite zente alemane alozate, da Rovere verso Verona. Nolo. In le letere da Milan è uno aviso, che’1 Gran contestabele dimandò al maestro di le arlelariequanti pezi erano in ordine. Disse 30 et 200 archibusi; sichè ara una banda bona con sì di arlelarie; et par vogli-no unirsi con le nostre zente. Fu posto, per li Savii, una letera a Milan a l’ora-tor nostro, come senio contenti pagar tutti 4000 sguizari. Presa di tulto il Consejo. Fo scrito in campo al provedador zeneral Grili di danari li mandemo, e laudarli di la deliberatimi fata di starli a l’incontro; el in consonantia scrito al signor Theodoro Triulzi. Fu posto scriver in Franza a sier Zuan Badoer orator nostro, con mandarli l’aviso auto di Roma, et quello li è stà risposto. Et sier Antonio Grimani pro-curator, savio dii Consejo, e sier Zuan Trivixan savio a terra ferma, voiea dirli che, benché el Papa diga cussi, non è da crederli, perchè si vede li effecti contrarii etc. Parlò ditto sier Zuan Trivixan ; li rispose sier Nicolò Dolfin savio a terra ferma, dicendo il nostro dirli dii Papa non opera alcuna cossa. Ave 25 li do Savii, il resto la letera, et fu presa, e comanda gran credenza. Et per esser zonti do zentilhomeni di le galie di Baruto, qual dicono a dì 17 dii passato lassò dite galie al Zante. I quali fono sier Francesco Corner di sier Zorzi el cavalier procurator, che andò al Se-pulcrio, rimase in Cypro, et montò su le galie, et sier Zuan Pixani di sier Alvise dii Bancho, qual è