G37 MDXVI, SETTEMBRE. G38 mandò a la Signoria Zuan Zorzi da Dresano con soa comission. Item, è nova le zente dii magnifico Lo-renzino esser intrate in San Leo, che questo solo restava dii ducato di Urbino ad aver. Belatione di l'homo mandato in l’Apruzo, qual a dì 13 fo a Rechanati c di lì partì, è zonto a Roma a dì 18. Prima, come fo a Fermo, dove si feva gran guarda per esser la sua factione contraria, eh’è li Colonesi, fuora ; poi fo ad Asole, dove si feva quel istessa guarda, et una con l’altra se intendevano di dì con fumi, di note con fuogi, e polrano far da 15 in 18 milia persone tra tutte do diade. Poi vien le zente d’arme del signor Renzo da Zere e Zuan Paulo Bajon, alozate lì intorno, che sono 200 homeni d’arme. Poi fo a Civita di Chieli e Civita di Pene, dove erano alozati lì intorno 300 homeni d’arme spagnoli ben a cavalo et in ordene, senza però danari, a spese di villani ; et zà tre mesi non hanno auto salvo ducati 7 per uno. Item, erano da 400 cavali lizieri alozati a l’Aquila. Item, foe a Civita di Pene, mia 40 da Fermo, dove era il signor Fabricio Colona, qual havia licentialo 5 medici et restato con uno solo, et era varito. Poi, a dì 1G, fo a l’Aquila, dove era il conte di Molitorio, qual è di primi di la terra et é capo di 100 homeni d’arme spagnoli, i qual etiam non hanno danari ; e si dicea aspelarsi uno nontio de l’imperador, qual veniva a trovar il signor Fabricio predito, et l’orator de l’im-perador veniva con danari; et che li capetanei spa-39G gnoli erano andati a Napoli dal Viceré per aver danari. Poi vene a Monreal di l’Apruzo, dove era 100 homeni d’arme spagnoli, alozati pur a descrition. Poi, a di 17, scontrò el signor Alberto da Carpi oralor cesareo, qual andava, ut supra. Item, a l’Aquila intese erano zonti danari qui a Roma in bancho di Focher per pagar le dite zente. Item, erano 200 capi di fanti a piedi con li so’ caporali, e non altri fanti, ma che havendo danari, presto faria-no diti fanti; di artellaria nulla; et che diti spagnoli sono mia 100 lontan, et dice la via i potriano far, volendo venir, zoè per la via di Norsa et.... etc., ut in litteris, qual descrive le strade. Di Vicenza, dii podestà e capitanio, di 26, hore 6. Come, per teiere ante dal vicario da Schio e Dardi Cavaza, qual tieu lì et l’ha mandato a far la-jar li passi a quelle bande, et sari etiam per caxon di schivar li contrabandi di biave, che andavano da’ todeschi per diti passi eie. Di Dardi Cavaza, date a Schio a dì 15, hore ^2 di note, drizate al Podestà di Vicenza. Coinè, per tre spie, à che al Calian, mia 21 de lì, erano zonti 2 over 3000 fatili a piedi, mal in ordene, con molli cavali et some eie. Di Carlo Traverson vicario di Schyo, di 26, hore una, al prefato Podestà. Di queste zente, sono 10 milia, et sarano, per Val Arsa, sul ve-scnlin. Item, per 3 spie soe à, che al Calian erano zonte 2 in 3000 persone, et erano sta comanda li cavali da basto tutti. A dì 27. La matina, fo gran pioza. Tutto il Co-legio fo aliegri, credendo nostri dovesseno dar la balaglia etc. Di Vicenza, dii Podestà e capitanio, di 26, hore 3. Manda una deposition di uno suo esploratore una letera per il prete di Valle di Alexandro Dolor, domino Lunardo da Porto, el la relation di Jacotno di Lazol explorator. Dice come è stato a Rovere cri e vele zonzer bandiere 5, poleano esser da 1500 fanti in zercha; se divulga veniva zente assai, ma che questi non arivavano a 3000. Et era sta fato comandamento tutti staseno preparadi ; ma quesli non si voleno mover fino non vedi l’Im-perador è in Trento. Non è vituarie, et asunano assa’ cavali da soma, e tien quelli siano argumenli aziò quelli di Schyo li vadino a dar il tributo. Et de lì si morello da fame, per la qual i verano, e non per ofender i so’ lochi. Dii sopradito prete Jacomo de la Vale, date a dì 25. Come queste zelile sono 2000 persone; si dice verano per Val Arsa, et die li fanti 39(3* hanno sachizà Rovere, et che in quelli lochi non vi è nè pan, nè vino etc. Da poi disnar, fo Pregadi, et ordinato Consejo di X con la zonla, et leto le sopradite letere, et una di sier Vicenzo di Prioli capitanio di le galie di Baruto, date in li .... di Puola a dì 23. Come la galia conserva è zonta et le nave, et farano vela andando al viazo ; ma suplicha li sia prolongà la muda, aziò per li tempi, non potendo arivar a Baruto, non si perdi la roba con danno etc. Fu posto, prima, essendo i Savii in Colegio a consultar in cheba, una parie per li Consieri e Cai de XL, di far, per questa volta, per 4 man di ele-tion et scurtinio nel Major Consejo uno Provedador al sai in Iodio del primo vaehanle, Podestà e capitanio a Sazil, Castelan a Corfù et Retor a Malvasia; la qual parte non se intendi presa, si la non sarà presa et posta nel Mazor Consejo. Et sier Francesco Foscari e sier Lorenzo di Prioli provedadori a trovar danari, si feno notar anche loro in la dila parie. Ave 159 de si, de no 14. Fo, poi ussito il Colegio, poslo, per li Savii ai