147 MDXVI, APRILE. 148 questa setimana con mollo argento et denari sarà qui. Ilcri li nostri preseno Francesco Crivello piaseli-tino et molti altri foraussiti et banditi nel loco de la Somaglia, et li liano fato lassare el bulino. Anche monsignor de Ililla corse beri fin su le porte di Lodi. Scrive etiam dii conte Mercurio molto honorata-mente; tandem dice ch’el se lene per certo che essi inimici, che sono a Lodi, si debano partire. Et per dirvi li valorosi portamenti dii conte Mercurio, dico che, essendo lui apresso di qui a di 12 sopra la via che va da Cremona a Lodi, andato con il stendardo ad imboscarsi dui miglia apresso a la porla, mandando bon numero di cavalli a la dilla porla, trovarono nel borgo li bovi di l’artellarie et li cavali si-militer. Se non lutti, in bona parte son slà presi; pur dei cavalli ge ne ha salvato qualche uno. Le gente dentro la terra detero con grandissima furia a l’arme, et el capitanio Zucharo, domino Zan Zapha Gri- 87 gelo et altri capitanei corseno fuora con li cavali le-geri et le fantarie dietro seguitorno li cavalli nostri, scaramuzando fin dove era el prelato conte Mercurio. Arivali a lui, dele dentro strenuamente, unde i Mimici furono roti el fracassati, preso il capitanio Zan Zapha con zercha 80 boni cavalli italiani, spagnoli e greci, el resto si bulorono a le fantarie, quale etiam furono role, ma saltando fossi et aque assai, si sal-vorno; pur ne furono Uiglià più di cento. Questa cosa li ha mollo conslcrnili, et lauto più che per dui giorni, da queste bande non ha lassalo entrar vitualie di sorte alcuna. Tanto ho di novo fin questa bora. Non posso scriver cussi spesso, perchè non si trova chi voglia andare ; sichè convengo far come posso, et ho convenuto promeler al portador di questa ducali 8, videlicet 4 li ho dali el 4 promesso la Signoria Serenissima li darà di li, si la zonzerà in tre dì e mezo. 88 Sumario di una letera di sier Ztian Vituri provedador di cavali lizieri, data a Mon- pian, a dì li Aprii 1516, hore 2 di note. Da poi le mie date a Jerola, il signor Malatesta Bajon, il contino da Marlinengo, domino Zuan Paulo da Santo Anzolo con le sue gente d’arme, domino Mariano, domino Baldassar Signorelli et domino Ha-nibal de Linz con zercha cavalli 200, sono venuti a unirse con me, et deliberassemo questa malina imboscarsi tra Brexa et il campo hostil, imperochè ha-vea nolitia il marchese di Brandiburg, andato a Brexa per luor alcuni danari di la taglia di Salò con 400 cavalli, dovea ritornar, erano a Monteselli et quello sachizar, però si spingessemo là per farli la paura che li havemo facto, che discoperti noi se po-seno in forleza. Faccssemo discavalchar li archibusie-ri, schiopetieri et alcuni cavali lizieri, et li expugna-semo et li tagliassemo a pezi excepti tre, che sono presoni, tra li qual non sono slà Irovali se non ducali duo. Questi dicono che li nimici, sono di qui, è pochissimi, el mal ili bordine, et con disconlento. Facto questo, pur volessemo andar a far l’arguaito ; tamen ne fu dito ch’ei prefato Marchese, intanto che lesemo la tagliala de quelli 200 fanti, el passò con li 400 cavalli ; che è sta sua bona sorte, perchè lutti questi capi voleano combatter. Lui era andato a Brexa, come ho predilo, et, per quanto intendo, non è slà aperto, nè datoli li danari, ma facto alozar di fuora di la terra a San Rocho; et dice uno mio amico, che dentro la cità sono di voglia discontenta’. Et ho lassato di scriver questo: che lassai da drielo Giorgio Busichio quando inlendessemo diclo marchese hesser passato, et che noi se riul'rescasemo. Lui, incontrali ili 00 lauti inimici che veniali da Brexa, li arsaltò et tagliò etiam quelli a pezi ; sichè li primi sono slà acompagnati da le bande ili là: Idio permeti cussi del resto. Non mancheremo de farsi sentir con effecti dove serà el bisogno. Et 4 man di lelere in 8 giorni ho scrilo a la Signoria nostra. Per quanto me scrive el relor di Crema et il signor Janus che monsignor di Lulrcch babbi con una grossa banda ad arsaltar li inimici che sono a Oglio, noi staremo in Iodio che, sentilo il rumore, saremo lauto a lem-po che etiam con noi barano causa i nimici de eom-baler. A dì 20, Domenega. Non fo letera alcuna da 89 conto, solum una relation di uno explorator, partì Marti, a dì 15, di Trento. Dice in quel zorno la Cesarea Maestà partì di Trento per andar a Meran, Iodio vicino a Bolzan, el dieno far certa Dieia e si di-cea averia danari et zente, et era con Sua Maestà Sforzili fratello dii ducheto di Milan. Da poi disnar, fo Gran Consejo, et posto prima la parie, per i Consieri, di far la Quaranlia Novissima, che fu presa a dì 10 in Pregacji, la qual è questa, videlicet: È iu tanto moltiplicalo il numero de le cause a le Quarantie nostre, che i litiganti, sì terrieri, come forestieri, per non poter haver li consegli, molto ne patiscono, con grande loro interesse et poco honor di la Signoria nostra, però, adziò che la jusli-tia babbi la sua debita satisfattoli, l’anderà parte che prò nunc clezer se debbi un’altra Quarantia civil a cinque a cinque, secundo il consueto, con tutti i mo-