079 MDXVI, SETTEMBRE. 680 417 417* Exemplum. In Udene a dì ... oeptemhrio 1516, Zuan di Strasoìdo. So che gratissimo te saria lo intendere del bello et felicissimo ingresso fece beri lo carissimo mio signor Logotenenle, essendo máximamente stalo si singulare che mai più è stato visto el simile; nè penso mai die per lo inanzi vederassi il più pomposo, come potrai vedere. Adunque darò principio in questo modo, dicendo : Con il nome de l’Elerno Dio, gionse questo mio datissimo signore a Portogruaro, venerdì a hore 20, acompagnalo dal clarissimo missier Francesco suo fratello, da li magnifici mei signori augnati di soa signoria, che furono il magnifico missier Piero Tri-vixano, il magnifico missier Jacomo Contarini et lo magnifico Zuan Antonio Malipiero, et poi da altri magnifici signori al numero de 12. Al quale lo magnifico podestà de Porto gli andò incontra in barella con nrolti citadini de la terra persili a Concordia, con le barche fornile in modo do palaschermi, con gran tirar de artellarie. Et gionto che ’I fu a l’allogamento, dopo pocho intervallo di tempo io in-trai in Porto con zercha 30 cavalli, come per l’altra mia le ho scrilo, et subito disceso da cavallo andai da sua signoria, dove inchinevolmente basandoli la mano feci la dovuta mia riverentia, et lo simile al clarissimo missier Francesco et a tutti li altri magnifici signori. Gionseno poi elio magnifico missier Donato Contarini texoriero, et lo magnifico missier Bernardo Marzello mareschaleho, insieme con Todero dal Borgo, con le cavalchature che furono trovate per il bisogno, sicome fo rechiesto, et con questi venirono da circlrn 20 cavalli de citadini in loro compagnia, lassando però Thodaro la compagnia sua de balestrieri allogiata per le ville, come io feci la mia, si-come te scrisse, per comodità de alloggiare. Venirono poi sei ambasciatori di la magnifica comunità di Udene con circha 20 cavalli accompagnati, de li quali furono tre dottori et tre citadini, dove per il più vechio dottore, che fu missier Nicolò Guliola, fu fato certo picolo sermone per nome di dilla comunità, al quale, per il clarissimo signor Lo-gotenente, li fu risposto sapientissimamente con molte belle et accomodatissime parole. Et fornita che fu la risposta sua, fo comandato che ’1 se aparechiasse per la cena, dove li intervene quella smisurata frulla de peso de lire 90, come già te scrisse per l’altra mia, et però di tal cosa non dirò altro; et cussi, dopo cena, fu licentialo ognuno per riposare. A P hora de meza notte, gionseno poi lo reverendo missier Gregorio Bertolino decano de Udene, lo magnifico missier Cimillo de Colloreto, lo excel-lenle doctor missier Jacomo de Castello et mio fratello missier flettore con 50 cavalli de nobili castellani ; et quando fu la matina, levato che fu dal letto il clarissimo Logotenenle, andorono lutti a farli la riverentia. Et in quel instante io pigliai licenlia da sua signoria, et subito andai a trovare la compagnia che io havea lassalo in campagna sopra de Corde-vato, dove io feci ridurla tutta insieme, ordinando tulio quello se ha aulo a fare per le cose che erano bisognevole, conducendola poi tutta in ordenanza su la bella campagna de Cordevalo, aspetando li el clarissimo signore Logotenenle, dove per spazio di tre hore sua signoria vene, et al passare de Cordovato fu salutata con molla artellaria, che dal castello fu traila. Poi uscito che ’1 fu de Cordevato, gionse poi subilo su la nostra campagna, dove principalmente se scoperse la compagnia de Thodero dal Borgo, che era 70 cavalli balestrieri, et lì in orde- 418 nanza andorono fare il debito suo. In questo modo io, che havea la compagnia mia lontana forsi un miglio, havendola posta a la ordenanza in battaglione, scomenzai pian pian cavalchare, et cussi cavalchando apropinquandomi apresso il signor Logotenenle, albora scomenzai a gallopare stretti stretti sempre in ordine, circundando a torno, a torno tulla la compagnia de sua signoria; dove, poi firmati tulli per ordine, da ciasehuno de nui inchinevolmente fuli fatta la debita riverentia. Questa mia compagnia era di cavalli 180 de tutti li zonlai, castellani con li soi boni cavalli et ben frenati tulli, et con li soi saioni de veluto et damascho; la qual piaque al clarissimo mio signor sopramodo et a tulli quelli altri magnifici mei signori. Questa è stata mia nova institutione, et mai più falla ad altro magnifico Logotenenle, avisandoti che il mercato de Rovere me ha tolto più de 60 cavalli, che non son venuti ; che de li conti de Porcia non è stato salvo che il conte Freticho ; li conti de Polzenigo non son venuti, nè quelli di Maniago, nè quelli de Spilimbergo: pensa mò se sarebbeno stati 60 cavalli ; ma patien-lia! Parmi haver fatto assai per questa prima volta ; per la venuta de la clarissima signorai me sforzerò fare qual cosa de più. Fatta che fu la debita rive-renlia, feci cavalchare inanzi tutta la compagnia, et fu alor che il signor Logotenente et tutti scomenzorno