35 UDXVI, MARZO. 3G è in lauto numero quanto si judichava; et manda la copia di la dita letera. Da Lodi, di sier Andrea Trivixan el cava-lier, orator nostro, di 8. Come era li col Duella, et si poneva in ordine le zelile francese per venir avanti ; et altri coloquii auli con dito Ducha. El lelc dite lelere, il Colegio siete mollo di mala voja. Di Peschiera, di sier Zuan Vituri proveda-dor di cavali lizieri vidi letere, di 9, hore 14. Come, per soi cavalli lizieri stati la note a la veduta, La i nimici aver pasalo l’Adixe a Ponlon, et si redu-seva a Gussolengo, dove fanno la massa; et cussi da Hironimo de la Mella contestatele in Valezo ha inteso qucslo instesso aviso. Scrive, nostri ha deliberato esserli a l’incontro; sichè non dubita si averi viloria se tulti vorano far el suo dover etc. Vene domino Lunardo da Porlo dolor, citadin vicentino, habita in qucsla terra, con una letera à aula di visentina uno suo fradello con nove, et più, di uno sangue piovesto, comcin ditta teiera si conlien; il qual aviso etiarn se intese per avanti. 11 sumario de la dila letera è questo, el è data a di 9 in la Valle, senta per uno pre’ Jacomo, drizuta a domino Piero da Porlo vicentino, in Padoa. Eri, fo a dì 8, si partì cento para di boi de tutta la vai de Lagrin, et è andati verso Verona per co-mandamento, se stima per tirar le artclarie. Eri ancora zonse tre bandiere a Rovere, e tulli vano verso Verona; questore tulti son calati a Verona. Del piover sangue a Torre ... ., ve nolilico che Domenica passala, che fo a dì do de l’instante, essendo il tempo chiaro, exceplo una sol nuvolela, et orezava alquanto, et retrovandose certe donne che cusiva al sol in una certa corte, comenzù a cascbare certe giose de sangue, che per quanto me hanno referito questoro che l’hanno visto, dicono esser sialo vero sangue e non poter credere esser stalo altro, e n’è cascliato a quelle done suso i drapi, suso le mano, suso i copi di le case, suso certe prie che erano ne la corte. Et cascalo, corseno persone assai, el viste suso quelle prie tal giose, non potevano pararle via con el salivo, perchè assai de loro provavano. Eri, a dì 8, fo assa’ perverso lempo; ha fiochato in la Valle uno pe’ e mezzo di neve, ma a le montagne grossissima ; sichè per questo credo li messi non haver podeslo ritornar, ldio vi conservi. Et in questa malina, li Cai di X sleteno longa-mente in Colegio, et mandalo per sier Luclia Ven-dramin dal Bancho, fo exorlalo a prestar danari, obbligandoli per il Consejo di X ; el qual a la fin con- tentò prestar ducati 2000, et sarà il primo Gran Consejo publicato aver prestato di dilli ducali 2000. Etiam sono cavali di quelli restano a dar danari de lo imprcstedo e mandati amonirli pagino, aliter si procederà. Di Vicenza, dii podestà etproveditor, di eri sera, fo letere. Come ha aviso da Zuan di Naldo, è con li cavali lizieri soi verso Mentono, che i nimici è passali et sono a Gusolengo e parte in Verona, et che le zente di Verona erano ussite per la porta di Calzari et vanno verso Villa Francha, et zà erano a la Cha* di Cavri; hanno con loro pezi 18 di artellarie. Et scrive si mandi fuori il resto di cavali lizieri per esserli drio a dannizarli. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. Di Padoa, letere. Di quelle occorenlie, con avisi ut supra de i nimici, e provision fano de li, e allre occorentie. Fo scrito a sier Alvise Barbaro provedador a Padoa, zonlo sia de lì sier Zuan Paulo Gradenigo electo proveditor a Padoa, lui vadi a Treviso a la sua provisoria, et ordinato al dito sier Zuan Paulo vadi via, sichè domali certissimo el sia li ; el cussi si parli. Di campo, fo letere, di Lonà, di 10, dii proveditor zeneral Griti. Come i nimici vien molto grossi et sono passali l’Adexe et reduti a Gussolengo, et per questo el vede, francesi che doveano venir avanti non vien, eh’ è signal si voleno retrar, et par habino mandalo a fortificar Cremona, et lien si riparano a Cremona, con opinion passar Po bisognando. linde il nostro exercito è di opinion tirarsi a Pontevico, perchè de lì, acadendo, si potrà tirar o a Crema over a Cremona per salvarsi. Hanno posto 100 fanti in Peschiera in la rocha, con ordine, venendo i nimici, abandoni il locho. Etiam scrito le zenle di Alilo si vedi di salvarsi. Et scrive, il dì sequente doveano far consulto con monsignor di Lulrech, el governato!-, missier Theodoro Triulzi e altri, quello si babbi a far, et v’era lelere di Lodi. Fo scrilo letere in campo a sier Andrea Trivixan el cavalier, orator nostro. Di sier Zuan Vituri provedador di cavali lizieri fo letere di IO, da Peschiera, hore 19, la copia di le qual è questa particular. Copia di una letera di sier Zuan Vituri provedador di cavali lizieri, scrita a sier Lorenzo Moro suo cugnado. Se mi fu tempo de intender li andamenti hoslili e de nocer li inimici, questo è. Però li signori francesi