617 UDXVI, SETTEMBRE. 618 però subito sia manciata. Nola. Si chiama rosolini, vien di Spagna. Item, hanno di Bologna, per uno venuto, come a Medesina era Mutio Colona con 400 cavali.... Item, mandano do lelere inlercepte di l’Imperador scrive a Verona, il sumario di le qual è questo : Di V Imperador, drisate al conte di Cariati e Marco Antonio Colona in Verona, date a di 11 a ... . Come à ricevuto soe per Zorzi de Stamper, et a dì per duplicate li scrisse, che fin 14 dì saria il socorso in ordine e di carne, tormenti e danari, e stesserlo di bona voja; et cussi ha scrito a Ispurch et al suo conia’ di Tiruol sia fato, et li manderà cerlissimo ; ma non ha potuto più presto per caxon di tumulti stati nell’Impero, però è tardali alquanto. Ma per questa aferma, si ’1 socorso non sarà per li zorni 14 et 6 zorni da poi non li credi più, perchè verà indubitatamente, ma tegni secreto el zorno, aziò i nimici non lo intendi el dì liabino a venir; con altre parole, exorlandoli tutti loro a star costanti, et cussi li fanti, de li qual sarà memore ; e non lassi li fanti parli con li nimici, aziò non li fazi-no promissione ; et li lauda molto etc. La letera ben dilata ; la copia noterò qui avanti, aula l'habi. Et etiam è un’ altra dii vescovo di Trento, drizata a li sopraditi in Verona, qual manda questa letera li ha mandato l’Imperador, data a dì 14; né altre parole li scrive da conto. 384 * Et di campo etiam, al tardi, vene letere, di 21, liore 3, di sopraditi. Come quel zorno era slà gran pioza, pur hano tirato a la terra et hanno fato tanta batidura, che si vede in Campo Marzo tulto, lauta rotura è stà fata ; tamen per questo, quelli di la terra non fanno dimostration alcuna, solimi che reparano con fossi dentro. Ozi monsignor di Lutrech li ha mandato a dir che do leli di le so’ artellarie li è venuto a meno, et si mandi a tuorli a Padoa; qual non li è se non se desconza una de le nostre, pur hanno scrito li mandino; et hanno mandalo 40 para de boi con 25 cara vuodi a Vicenza per li do canoni di 100 e le balote. Scriveno, hanno auto 100 balote di 50 di Brexa, et di lì ne haverano altri 400, in Val-trompia e Valsabia etiam si lavorano. Item, lauda il meter il piombo atomo le balote di 40 di qui, per farle di peso di 50. Item, hanno auto l’aviso, di Roma, di ducati 15 milia dieno venir di Roma per in-Irar in Verona; stagano vigilanti etc. Item, si dole-no di guastadori; al più che liabino non sono 400. Item, hanno auto letere di ducati se li manderà eie. Et ha dato al Governador la letera di cambio di Ili-ronimo Dada. Dice non achaderà, ha pagalo le so’ zente lui : per tanto scriveno si mandi danari per pagar etiam nui le zente. Et il pagador dice di ducati 9 milia e 100 li fo mandati, inanella il numero, come per la poliza apar. Item, di Trento, di socorso nulla si senle, pur hanno avisà el conte Mercurio et Nicolò Barbaro, qual con liomeni di Lago a li passi di la Crovaja et Colona starà a quella custodia, et domino Zuan Vituri con li cavali lizieri a la volta di Valpaf lena ; e tutavia sempre la note a Partellaria sta 100 homeni d’arme etc., ut in litteris, Dii Governador zeneral obsequentissimo, di 21, date in campo apresso l’artcllarie, Come ozi hanno fato una baiaria gajarda, el l’alo bona o-peralion, et le fanlarie nostre sono di buon cuor e di bon animo et molto gajarde etc. Scrive si mandi quanto è slà richiesto, aziò si possi far eie. Di Vicenza, dii Podestà e capitanio, di 21, hore 3 di note. Come è zonto uno di messi di Zuan Antonio Zen. Referisse al Calian era 200 fanti et 500 a Roverè, et a Trento si feva pan assai; si dice aspe-tarsi 14 milia fanti eie. Et manda la dila letera li scrive el predilo Zuan Antonio Zen. Di Pranza, di l’orator nostro, date in Am- 385 bosa a dì 14. Come ricevete letere dii proveda-dor Griti, di 2, e dii secretano a Milan, di 4, et poi di la Signoria, di 3. Eri parlò al Re e di-toli di la cosa di Ferara, volendo juslificliar la Signoria e volendoli lezer la letera, Soa Maestà disse : «Non bisogna, basta, e son satisfato». Con l’orator di Ferara non poi parlar per esser indisposto. Soa Maestà li disse aver letere di Lutrech, havia posto l’artellarie a Verona eie. Scrive, Soa Maestà di Pieri è tornà qui per esserli morto in casa, dove l’abitava, uno suo servidor di peste, e fin 3 zorni Soa Maestà voi andar a Paris a la Raina ; e la madre e sorela re-slerano qui, e lui orator lo seguirà; si scusa non ha-vendo letere da lui per camino. Dii ducha di Gelder, per letere aule cri, si ha come, essendo a l’assedio di do terre in Frixia, fo (assaltato) da lo exercito dii Catholico re che li vene contra, e lui con ajulo di quelli dii paexe fono a le man e li conllisse, penzen-doli fino a la marina, dove ne l’aqua fo morti molli spagnoli e presi 3 gran personagi, li nomi non si dize ancora, per esser questa la prima nova zonla qui a la corte; e li oratori erano parlidi per Bruxelles. Ritroverano il Christianissimo re in camino. A dì 15, scrive, ozi è l’anniversario di la viloria dii Christianissimo conira sguizari a Milano, dove, poi cantala una solenissima messa, per il reverendo novo nontio dii Papa li presentò la rosa, poi fata una ora-tion, al qual li rispose il Gran canzelier; poi leto uno