311 MDXVI, GIUGNO. 312 con la (erra e averia possuto far del male ; ma però el non era di tale animo. L’andava sempre con quelli capi, zerchava di asecurar il fato loro, e dii Ducha e di la terra. Come el fu morto, el caschò le brade a lutto el populo di Pexaro e dii conta, da 8 o 10 in fora che jubila e stanno contenti. Mi non havea a piatir niente con lui, nè havea sua praticha; el me ha dojudo per el bene di tutti, perchè non saresemo 187 rovinati come semo. Li nostri citadini non atendono nome al suo bene proprio, a impetrar oficii e altre cose ; el bene de la comunità sla in drielo. Le genie dii Magnifico, comparse la Domenega sera in sul monte de San Bartolo, che fo a dì primo de el presente. Li alogiamenti tenivano tutto el monle di Fa vale e quello di San Bartolo per insino a l’Olmo, e in questo paese hanno fato un gran danno, tagliato (ulti i grani e de molte vigne, e fruii, e olivi per far alogiamenti; hano brusato le case di le posessione. Se vedesive questo paese dentro e di fora veneria cordoglio. Et stete la terra per infino al Mercore proxi-ino a cordarse, et vene dentro el Magnifico. Subito el signor Renzo fe’ metcr l’artelaria a la rocha, comen-zò a bombardar Iovedì a note, e durò per fino a Domenega a vespero ; trasse sempre dì e note, dove per el tanto bater hanno bulato giuso tutta la faciada de la porla per insino al cordone, et haveauo tirata l’artelaria apresso al fosso, et haveano tolto tutte le difese di sopra che non potea ofender la terra. Finalmente, la rocha si acordò la Domenega, se in termine di el presente mese non li venia socorso, di darli la rocha, e così li slà le guarde d’intorno, e in mare sta una fusta e uno bregantino d’Ancona. El campo stete alogiato di fora per insino a la rocha non fo acordata ; per questo hanno fato gran danno: s’el l'usse venuti li turchi, credo sariano porlati meglio. El Luni, el signor Renzo andò acordar la rocha de Sinigaglia; el Martedì el Magnifico andò a Urbino con pochi cavali. lo son stato mallratato da due mute de soldati alogiadi in caxa mia, di el signor Renzo, perchè era alozado sua signoria in casa de Batista Anconali; i l’hano bene smanato. L’è rimasto qui un comissario et il signor Yilelo e il signor Orsino con 100 homeni d’arme et mille fanti et zercha 100 cavali lizieri, tulli sono alogiati in 187* la terra. Per le caxe bisognali fare le spese per fino che finise el termine de la rocha: pensate come ci re-trovaino. Tutti li forestieri che habitava in Pexaro, vano via, et non se potea avere caxe a nolo per dinari. Credo ne starà più di vode da questo in-driedo. El Corso che stele con voi, mi s’e dato a cogno- scer, e hano falò proferte assai e alogiado in San Francesco con 300 corsi ; non altro etc. Piero di Marzeto. Nota. In la rocha di Pexaro rimase domino Tranquillo da Fano per nome dii ducha di Urbino con 100 fanti ; el Ducha vene a Mantoa dove erano andate le Madone, et per il Marchese socero ben è ricevuto e stà fuora di Mantoa mia do in uno Iodio dilto Paviolo. Di Brexa, di sier Andrea Griti procurato)', 1S8 provedador generai, dì 20. Come era venuto lì et ha auto ducali 2000 tra la cità e contado; sichè stenla a scuoder, et tornerà subito in campo a exequir li mandati nostri. Et sier Andrea Trivixan el cavalier provedador in Brexa, scrisse in conformità. Di Zuan Iacomo Caroldo secretarlo dii dito provedador Griti, da Castion di le Stajere, di 20. Come aspeta il ritorno dii suo provedador di Brexa, et il signor governador nostro è lì ; et de li 400 lanzinech ussiti di Verona e venuti a nostro soldo, à fato far la mostra, et zonlo il provedador se li darà danari. Item, di domino Mercurio Bua, ch’è amalato, e ha auto licentia venir a varir a Padoa. Monsignor di Lutrech è alozato a la Cauriana, atende aver li danari di Mantoa; et come per avanti se intese, à mandato a dimandar al marchese di Ferara ducati 50 milia per imprestedo e per pagar le sue zenle. E nota. Le zenle francese è creditore di tre quarlironi. È da saper, le artelarie et monitione etc. cargate sopra 24 barche, che erano a Este, visto non si far nulla solo Verona, per lelere di Colegio fo fate ri-condur a Padoa, et stanno lì cussi cargate et piùse-cure. Vene in questa terra, eri, domino Cesaro da Mar-tinengo, fo fiol di domino Zorzi citadin brexan, rico di ducali 5000 de intrada, nato di una fiola fo di sier Candian Bolani, el qual in questo tempo è stato gran rebello nostro, et, ut dicunt-, dava ducati 5 al dì a’ spagnoli era in Brexa in tempo la si ave; et per esserli stà perdonalo la rebellion, vene in questa terra, et tamen non fo in Colegio ; andava con 10 famegii drio. Di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capltanio, e sier Iacomo Manolesso provedador, di questa matina. Come hanno aviso, per uno trombeta di Marco da Zara capo di cavali lizieri, che i minici levati di Soave erano ritornali in Verona ; tamen non fu vero.