33 MDXVI, .MARZO. 34 glior merchalo de fugir a li monti. Sono sta tagliali a pezi da zercha cento fanti svizeri et da zercha altri CO captivi conducti de qui, et parte se ne sono andati et annegali. De li nostri sono anegali due stra-tioti, homeni da bene de la compagnia de mi Mercurio, et alcuni feriti de schiopeti. Sono questi svizeri mal in ordine; nè pur adosso li sono sta trovato un marcheto. Sono etiam sta presi alcuni cavali de va-lise con le proprie valise con robe dentro, quale non sapemo ancora, per esser in poter de più de questi nostri legieri. Per bona sorte, io Mercurio son scapolato da la furia de uno archibuso, qual mi ha percosso le arme e non offeso ne la persona ; sichè ne ringratio l’Onipotente Idio. Questi svizeri captivi non sano dir altro, salvo che questa sera si expecta l’Imperato!’ a Trento, et affermano che le gente di piedi, tra svizeri et lanzinech et cernede, non ascendeno a più numero de 1G milia fanti. Tra li qual captivi, ce pur uno che par discreto, et aziò vostre signorie intendino più formalmente, lo manderemo a quelle; a le qual habiamo voluto notificar il fruclo de la cavalchata nostra, che certamente, oltra il danno et vergogna habiamo facto a li inimici, li sera de spavento non poco. Et non restaremo de dire, che non è sta homo de noi, et similiter li prefati signori francesi, et dal grande tino al picolo, che non se habi deportato con animo tanto gagliardo quanto più exprimer non si poiria, et meritano universalmente laude. Questa è sta bona ; non se delidamo puuclo 15 che con la gratia de Dio ne conduremo de le altre a meglior camino. A vostre signorie ne offerimo et ricomandiamo. Ex Pisclieria, die settimo Martii 1516, ìiorce 24. Io. Victurius Icevium provisor et Mercurius Bua Comes et eques. A tergo: A li illustrissimi signor gubernator et signor proveditor generai, signori prestantissimi. 1G Adì 11 Marzo, da Vicenza, dii podestà Pa-squaligo e proveditor Manolesso, con relation et avisi di nove di sopra, ut supra. Di campo, da Lonà, dii provedador Griti, di 8. Zercha danari per pagar le zenle et altre oc-corentie, et de i nimici nulla. Fo leto alcune letere intercepte, qual andavano a Roma, et dii Cardinal Curzense, eh’è a Trento con l’Imperador, scrive al signor Alberto da Carpi, et de alli+assà. La conclusion è, che sono da 30 milia per-I Diarii di M. Sanuto. — Toni. XXII. sono, et voleno far Pasqua in Milano. Et vidi una le-tera scrita per il lìol fo di missier Zuan Benlivoy, è a Trenlo, a uno suo fratello a Bologna, che vide grandi aparati. Erano da 15 milia svizeri, 10 milia lanzinech, altri fanti, e le zenle sono in Verona; sichè trista Italia ! Item, di uno scrive a Muzio Coloni! eie. Conclusive sono letere bramose et in gran copia. Di Hongaria, fo letere di sicr Antonio Surian dotor, orator nostro, di 24, da Buda. Di quelle occorentie, et l'ano certa Dieta, come dirò poi. E in questa matina, fono in Colegio su parlar di danari et far pagar quelli restano a dar de l’impre-stedo. Fo retenuto Antonio de Manfrè condutor dii dazio dii vin a spina, per aver biastemato, di bordine di Cai del Consejo di X. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savii zercha danari, et fono etiam con li Cai di X, et ex-pediteno Carlo Marin venuto in questa terra, è col signor Renzo, per materia di Cai di X. A dì 12. La matina se intese esser morto questa note sier Francesco Bernardo, fo consier, qu. sier Polo procurator, di anni 85. Non ha fìoli, è gran richo: di Monte Nuovo ducati 14 milia, Monte Vecchio assa’ et Monte Novissimo ducati 3000; ha do possession et fiti in questa terra li dava ducali 500 d’intrada; in lutto havia da ducati 900 d’intrada. À mojer viva colla qual è stato Gl anno, non ha auto mai fioli, ma ben tie, a do di le qual lassò il residuo. Et fo, a dì 12, portato in cbiesia di San Polo, fatto uno honoratissimo baldacchino e alto, da principe, et uno altro a li Frari, e il poi disnar sepulto con 5 congregalion, canonici di San Marco e capitolo je-suati assa’ con torzi in mano, la scuola di San Marco per numero 400, a i qual fo dato un marcello per uno e torzi 100, c posto in la sua archa alta, et lo il viti meter. Di Chioza. Dii zonzer di fanti 500 lì fati per Galaso di Naldo in Brisigela, over Val di Lamon. Et fo, per Colegio, scrito a sier Domenego Contarmi podestà di Chioza immediate li spazi in Padoa. Et etiam se ne aspeta de li altri, ch’è stà mandali in Romagna a far. Di campo, da Lonà, di sier Andrea Griti 10 ' procurator, proveditor zeneral, di 9. Come non hanno aviso ancora dii passar de i nimici, et scrive zercha francesi che pur temono, linde esso sier Andrea Griti ha scrito una letera excellentissima al dueba di Barbon, persuadendolo a venir avanti perchè si averà viloria contra questa canaglia che non 3