603 MDXVI, SETTEMBRE. 604 è. Li fanti beveno aqua, eh’ è malsana, però subito vengi socorso e ili sorte che sia gajardo con vilua-rie, e tal che possi esser signori di la campagna, con portar danari etc., perchè li fanti è mal contenti. Poi quelli di fuora, videlicet nostri, li fanno gran promesse ; siehè presto bisogna che vengi con il socorso. La copia di le qual lelere scriverò forse qui avanti. Dii provedador Gradenigo e sìer Justinian Morexini savio a terra ferma, date in campo nostro, apresso Verona, a dì 18, hore . . . Come atendeno a compir li repari e trinzee : tuttavia si traze a la terra qualche colpo di artellarie propinque a la terra. Si mandi polvere, balote e si provedi di vituarie. Scriveno altre ocorenlie dii campo, ut in ìitteris. Fo scrito, per Colegio, al ducha di Ferara, esortandolo a servirne di balote per questo bisogno di 50, et ge le renderemo, cussi come ne servile sotto Brexa di polvere; et poi terminato mandarvi Iliro-nimo Dedo secretano a Firara. Ancora fo scrito in Cadore a sier Piero Arimondo capitanio, solicilando a farne et fazi far a Zoldo. Item a Cividal de Bellun. 377 A dì 20. Il Principe non fu in Colegio, perchè eri sera, lezendo le letere di campo et che manchava le balote di 50, se incolorò e con fastidio bave la noie un podio di alteration. Di campo, fo letere di Provecladori sene-rali, di 19, hore 13 ; il sumario sarà scripto qui di soto. Di Roma, di V orator nostro vene do corieri, uno drio a l’altro, le ultime di 16. La conclusion è, che spagnoli non sono per venir a socorer Verona, per avisi à auli esso orator nostro per uno suo messo mandalo in l’Apruzo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta ; il Principe non fu. Fu posto, la gralia, per i Cai di X, di sier Am-bruoso Coniarmi, rimasto Camerlengo di comun, babbi la pruova di anni 25 dando ducati 30 in don, et non fu presa; et iterum posta con dar ducali 40 fu presa, per aver li ducati 350 promessi. Fu posto, che sier Marco Antonio Loredan, rimasto capitanio a Padoa, et prestò ducati 2000 et voi dar el resto, eh’è ducali 500, che ’1 possi vegnir in Pregadi, e non fu presa. Tamen sier Polo Donado va podestà a Padoa, sier Polo Nani va podestà a Treviso, sier Lunardo Juslinian intrarà Governador, fo fato. Fu preso che non si possi più spender in questa terra quella moneda savogina di soldi 30 l’uno che ha di una banda una aquila e da l’altra San Costanzo, qual non vai più di soldi 21 1’ una. Item, de estero niun possi portar in questa terra, ni spender alcuna moneda nova forestiera, se prima non la presenti a li Cai di X, di la qual si fazi Air il sazo ; sotto gravissime pene. Fu posto etiam e preso che alcun oficial, cas-sier o Camerlengo nostro non possi cambiar alcun oro o moneda li vien portada, ma quella instessa debbi apresentar a li Camerlengi, soto pena di pri-vation di l’ofizio et per anni 10 da lutti i ofizii, be-neficii, rezimenti e consegii, e l’aeusador babbi lire 300, ut in parte; el cussi sia a condilion il Camerlengo dii Consejo di X, ut in parte, la qual si babbi a publichar doman a Gran Consejo. Dì campo, fo letere di sier Andrea Grifi 377* provedador seneral, solo, date in campo a dì 19, hore 3. Come, da la banda di francesi si fa gajarda baiaria; et perchè il tempo ozi è stato a la pioza, non si à trato molto, perchè non si haria fato alcun fru-clo, ma hanno ateso a far gabioni et repari, et la note farano etiam gajarda bataria. Et questa matina achadete che monsignor di Lutrech, stamalina, hes-sendo andato apresso l’artelarie soto le mure poste, qual à fato uno gran rombo in quelle el ruinata una torre, unde, essendo soa excellentia, monsignor di Scut so fradello et monsignor di San Polo et altri capitanei lì a le artelarie, el hessendo l’artclarie piene di polvere e tute piene e carge, et alcuni sa-cheti di polvere era lì apresso, et achadete che ’I foco caschò e si impiò, unde a un tempo tutte l’artelarie si diserò, adeo guastoe molte persone et guastadori e fanli e altri erano lì apresso, et altri morti, chi magagnali, chi portà via un brazo, che è sta una compassion ; questi signori brasato li sajoni e calze, tamen non hanno auto mal ; ma molti è slà brasati. Unde, quelli di la terra judichò fusse altro sinistro e fe’ segni di alegreza; per il che monsignor di Lutrech ordinò far una nova el più gajarda baiaria et non voi perder tempo, aziò si possi dar la bataja ; ma ben prima voi nostri fazino etiam loro la medesima bataria, per poterli dar la bataja a un tempo. Item, monsignor di Scut e di San Polo è stà a veder le nostre artelarie etc. Item, hanno auto letere con li ducali 1100 se li manda ; et li bra-za 26 di damascho negro da donar, come scrisse, l’ha mandali a tuor a Vicenza etc. Aricorda pan, e si fazi a Vicenza più presto che a Padoa, e sia concesso a chi torà l’impresa poter Irar di Padoa for-menli per far pan per campo.