531 MDXVI, SETTEMBRE. 532 Fo loto la letera si scrive al Signor turcho boiata d’oro, scrita in bolli....., et fata per il Gomiti secretano ; la copia sarà scripta qui avanti. Da poi disusi', fo Colegio di la Signoria e Savii, e spazono certi capitoli di Napoli di Romania falli per il synicho. Di campo, fo letere dii provedador Griti, di eri, hore 3 di note. Avisa di pagamenti fatti, et si mandi danari. El fo mandà in questa sera ducati 4000. 335 A dì 7, Domenega. La matina, veneno in Cole-gio do ciladini visenlini mandati per loro, exorladi per il Principe a prestar, videlicet Francesco da Thiene [¡restò ducati 500, et Lodovico Cavra altri ducati 200. Fo fato, per li Savii ai ordeni, do patroni di le fuste, videlicet..... Non fo lolo alcuna letera per non ne esser da conto. Da poi disnar fo Gran Consejo, et prima fu posto, per li Consieri, far capitanio a Padoa per scurlinio et uno Avogador di comun ordinario, si-come fu preso di far in Pregadi. Ave..... Di campo, vene teiere dii provedador Griti, date in campo apresso Verona a dì 6, hore 18; manda letere di Pranza e d’' Ingollerà. Scrive coloquii auti con monsignor di Lutreeb, et li 2000 fanti in campo è in camino pocho lonlan; il qual Lutrech voi ozi andar in campo nostro a veder tutto. Par sia gajardo a l’impresa; però sì mandi danari. Dii dito, di hore 2 dì note, zonte più tardi. Come monsignor di Lutreeb è andato nel nostro campo, et si sente voce dia venir socorso a Verona dii contà di Tiruol, e sguizari, benché Lutrech aferma sguizari non verano. Item, ha ricevuto nostre letere con lì danari si mette a camino; li ha mandati a levar. Et dize, nel ritorno Lutrech vene a lui Provedador, dicendo aver trova bona disposinoti nel Governador, ma le zente non pagate è malcontente; et che li vene contra, quando l’andò in campo, uno contestabile nominato in le letere, dimandandoli danari; el qual Lutrech mandò da lui Provedador a dir lo pagasse. Item, il Gran scudier, stato con Lutrech in campo, li disse di la bona disposi-tion ha visto di fanti spagnoli, quali ha promesso far ogni bona opera di aver Verona; confortando si pagi le zente, aziò zonti li fanti si possi far. Unde, esso Provedador scrive, zonti sarano li danari che hanno mandati a levarli per sier Zuan Vituri provedador di cavali lizieri, voi pagar per doman, vide- licet lui Provedador li soi, e il Governador quelli erano a Lignago. Item, scrive aver mandà la letera, 335* scrive la Signoria nostra, al signor Governador. Quanto a parlar al secretario dii ducha di Ferara eie. scrive è venuto lì uno novo secretario di esso Ducha, qual è spesso con lui e si oferisse, venuto in Iodio dii primo nontio di ditto Duchn, qual è amalato. Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador senevai, date a San Pancratio apresso Verona, a dì 6, hore 3. Come ozi monsignor di Lutrech è stato in campo; li andò contra. Qual li disse: « Pro-veditor, come sete in ordine? » Rispose « ben ». Soa signoria disse: « Intendo il contrario, le zente malcontente e non pagate». Li rispose: « Si aspetano li danari, ch’è in camino » ; e lui : « Signor, disse, vi leniva per uno homo di una parola, e non dite la verità ». Esso provedador, pur dicendoli è bon far qualcossa, perchè li tempi se potrà disconzar e potrà venir qualche socorso, soa signoria con colora disse: « Bisogna le nostre zente siano contente e pagate. Scriverò al Christianissimo re avete pericolà l’impresa; voglio honor » ete. Esso provedador rispose non mancherà da nui. Poi esso signor li disse: « Fate del canto vostro siale in ordine da spingervi solo zonti siano i fonti, che io dal canto mio farò il dovere ». Item, scrive, si ntindi danari etc. Et eri 4 homeni francesi corseno la lati za con 4 di quelli è in Verona, per il che molti di la terra ussino e si mescolono con li nostri, a’ quali fo dito che Domenega, ch’è ozi, aspelavano il socorso se non per tutta la setimana, qual non venendo, poi sariano scusi. Item. scrive, per ussiti di Verona, si ha che non hanno viti e carne e manzano pan e formazo. Conclude, se si inderemo soto con l’artellarie, si farà ben etc. Item, li nostri hanno dato una streta a li nitnici, videlicet quelli erano a la guarda di sopra. Di l’obsequen tìssìmo servi ter Thodaro Trinisi, date in campo a Santa Chatarina, a dì 6, hore.... Come ozi monsignor di Lutrech è stato in campo nostro, qual si dolse lì fanti non erano pagati et malcontenti. Li rispose sariano pagati ; ta-men con effeto li fanti inanellano a le zornata. Imo, volendo mandar questa sera a la guarda di le arte-larie alcuni fanti di la compagnia di Galeazo Rapeta 336 et Aguslin da Parma, non se li potè mandar, perché non haveano auto li so’ danari, nè li capi loro li potevano comandar. Scrive, si provedi di danari et presto. Item, li nostri cavali è stati a ìe man con i nimici ussiti di Verona, el li investileno, presi 15, morti 12.