37» MCCCCCVI, LUGLIO. 380 Il clic esso governador di Otranto armò uno scbie-razo, era lì ini porto, et messe 40 homeni suso, da meterli su la galia Simitecolo, et mamloe a seguitar dita galia, la qual era seguitata, come ho ditto ; spera averla el recuperarla. Etiam di Monopoli si have questo medemo, et per relatione di sier Vicenzo Ma-lipiero, vieni caslelan ili Otranto, stato a Brandizo, par sentisse bombardar, eh’è signal ditta galia Siini-tecola bombardava la galia presa da’ turchi. Questa nova la terra li dispiaque molto, in tempo di paxe seguisse questo. Et la caxom fo per mandar a tuor li soracomili, che sier Thomà Moro, qual era il vero soracomito, è qui, per 0 aver fato, se 1.’ era in galia 0 seguiva, pur si sla con speranza, la galia se recupererà, che Dio el voja. Da poi disnar fo colegio di savij a consultar. A dì 21. Fo consejo di X. E in questo zorno, poi disnar, da uno francese fo amazà domino Jacomo Gradenigo, haveva beneficij, et feva la soa vita a San Salvador, homo pacifico, et per voler pacificar la moglie col marito, fo amazato dal dito marito, era francese e falconier dii re. Etiam acadete cossa notanda, che- andando do compagni a piacer a Padoa, videlicet sier Jacopo Zane, quondam sier Ilironimo, zovene, et uno fiol di sier Piero Cocho, parenti streti, hessendo scoso il Zane, il Cocho Irete una freza, e li dè in la testa noi vedando, e morì. 174' A dì 22. Fo gran consejo; non fu il doxe. Fu posto parte dar licentia a sier Nicolò Gradenigo, provedador a Riva, atento il caso eri seguito di la morte di suo fradelo, domino Jacomo, che ’l possi venir di qui per uno mexe, lasando uno zenlilom nostro in suo loco. Sier Antonio Trun, consier, non fo di opinion; fu presa. Fu fato capitanio a Cremona, elniuni non passò. A dì 23. Fo conseio di X. A dì 24. Fo colegio. A dì 25, fo San Jacomo. Fo letere di Roma, di la morte dii Cardinal Elna, yspano, havia il titolo di patriarcha di Costantinopoli, et il papa l’à dato al Cardinal Corner etc. hi quesla matina il doxe fo iu colegio, varilo ; et post fo colegio di savij a consultar. Item, a Pizegaton è il morbo. È ivi provedador sier Zuan Grimani. A dì 26. Fo gran consejo. Fato capitanio a Cremona sier Polo Capello, el cavalier, consier, quondam sier Vetor. A dì 27. Fo pregadi, e vene il doxe, e tulli li tochò la man di esser varilo. Et fo leto le infrascrite ere: I)i Roma. Di la morte dii Cardinal Ernia (sic), yspano, havia ducati 12 milia d’intrada, et anni... ; e il papa à dato il patriarcha’ l’avia di Constanlino-poli al Cardinal Corner, dii (piai, per alcuni beneficij à in Candia, la Signoria mai li volse dar il possesso, atento l’era stà dato per la Signoria, e volea darlo, al Cardinal Ystrigonia, justa la promessa li fo fata etc. Et seguita la morie dii Cardinal, l’orator andò dal papa, a pregarlo non conferissa el vescoa’ di Traili ad alcun, fin la Signoria non scriva in recomandalion, e cussi altri beneficij in dominio ; rispose havia assa’ servitori e volea lui, eh’ è papa, dispensar beneficij, maxime hessendo morto in corte ; e cussi dete il vescoa’ di Traili al Cardinal de Sinigaja, era episcopo di Urbin. Item, uno beneficio in Faenza al Cardinal Castel di Rio, e cussi altri beneficij. Item, come il papa atende a l’impresa di Bologna, per la qual ri-zerchò ajuto di la Signorili ; e voi mandar a l’impresa Cardinal il legato, episcopo di Pavia, e aspela zente francese a questo efl'ecto. Da Milan, dii secretano. Di novità sequita in Zenoa, di alcune caxade sublevate contra altre etc., utpatet. E scrisse Lodovico Bianco, fradello di Lunardo Bianco, secretarlo, che morì. Di sier Cabriel Moro, orator, va in Spagna, assa’ letere, date in Savoja e Provenza. Ridicu-lose, et 0 da conto. Di Spagna, di sier Vicenzo Querini, dotor, orator a presso il re di Chastilia. Manda li capitoli di lo acordo dii re col suosero re di Aragon, come ho scripto di sopra ; e cussi il re di Ragon partì di la Chastilia e vene.......... Di Hongaria, dii secretarlo. Di le feste fate 1 per il nasser dii fio a la regina; e che il re menò il secretano medemo in camera da la regina, poi il parto; e parole li disse la regina, ricomandandossi a la Signoria etc., ut in litteris. Di Elemania, date a Viena, di sier Piero Pasqualigo, dotor, cavalier, orator nostro. Come era seguito lo acordo tra il re di romani e il re di Hongaria, videlicet si il re di Hongaria manchava senza heriedi mascoli, il regno di Hongaria fusse di esso re di romani, e questo è stà acordà in la dieta fata in Alba Regai, e cussi le zente si aviavano in qua ; si dice voi vegnir in Italia a incoronarsi a Roma, si che aviserà per le prime il tutto. Di Otranto, di sier Piero Balbi, governador. 11 caso di la galia Mora presa da’ turchi, come ho scrito di sopra. Di Alexio, di sier Domenego Dolfim, capi-