Gl MDXVI, MARZO. liavemo fenulo el sempre si liavemo promesso de 30" tutta questa magnifica università et populo, clic alcuna varietà, over mutation di tempi, nè alcuna po-tentia habbi potuto indur timor, nè alterar la fede ardentissima vostra verso il Stato nostro. La memoria di le qual antique operation et bon animo com-probata con questa recente et viril, ne astrenge et astrenger ne po’ a tener quel conto de questa magnifica comunità, et particolarmente di cadaun di voi, che si po’ e si die de fidelissimi et carissimi nostri ; et in qualunque nostra occorenlia, et quando si presterà occasion, apertamente cognoscerete la memoria lenimo di quelle, et promptitudine di compensarle cum munificenlia et gratitudine. Data cujus............ 31 Fo scrito, per Colegio, a Roma, con li sumarii di le letere di campo. Etiam scrito in campo etc. In questa sera, se intese a Padoa esser morto da ponta domino Benedeto da Crivello el cavalier, citadin milanese et zentilhomo nostro, qual fo quello dete Crema a la Signoria nostra, et havea conduta di fanti, ma per esser amaialo di mal franzoso, la conduta fo dala ad altri et a lui provision ducati 100 al mese in questa terra; et è pochi zorui fo qui in Colegio, parlò zerclia le cosse di Padoa, e di la forlification et dii suo credito restava aver ducali 400, et li fo balolà darli ducali 100, et li ave. Questo era molto amico di sier Alvise Pisani dal Banco savio dii Consejo, et qui alozava in casa soa eie. Hor questa note morite, et per testamento falò per lui, ha lassà so hcriede dito sier Alvise Pisani di tutta la sua facilità, ch’era richissimo. Ilavia: prima contadi da ducati 4000, arzenti bellissimi da ducali ..., mobele e altro. Item, la caxa in Padoa ai Remitani, fo di domino Bertuzi Bagarolo, et una possession a Crevola, fo di domino Prodozimo Conte, di campi mille, che dà de inlrade ducali ... -Sichè li è venuto al prelato sier Alvise Pisani una bella facullà per amicitia. Ilavia fradeli a Milan, ai qual nulla ha voluto lassar; hanno auto li so’ beni liavia a Milan. A uno suo, li lassa una possession di 100 campi di terra, et a uno altro ducati 200 che li scoperse il veneno li mandava so’ fradeli, et li soi veslidi ad alcuni altri etc. Et dito sier Alvise Pisani eri andò a Padoa ; ma non fu a bora, che prima era spirado, ma ben havia suo fiol sier ... li a Padoa con ditto Crivello, e restò a farlo sepelir honorala-inente. 31* Adì 23, fo il zorno di Pasqua, fo fredo come di Nadal. La Signoria in chiesa a messa, more solito, videlicet vicedoxe sier Marco da Molin el consier con li oratori Pranza et Ferara, et il primocerio e altri patricii. Di Vicenza, fo letere di sier Nicolò Pasqua-ligo podestà et capitanio, con uno aviso, di 19 dii mese, dii conte Hironimo Pompei, date a San Zuan di la Rogna, di 21, clic par liabi aviso che li nostri è siati a le man con i nimici et tajati a pezi da 3000 di loro; sichè diti inimici si relraria-no, e dize verano a Verona a danizar quello [iodio resta. Da poi disnar, fo predichalo a San Marco per il predichador de i Carmeni, frate . . ., et fu la Signoria, ut supra, et poi andono a vesporo a San Zaca-ria, justa il solito, con li stendardi soli et non allre cerimonie per non esser il Doxe. E vi è il perdon di colpa e di pena noviter auto da questo Pontifico; dura fin domati a vesporo. Et poi li Savii si reduseno a lezer una letera di Vicenza, dii podestà, di eri sera. Come il prove-dador Mallolesso, con lutti li cavali lizieri, erano stali di là di l’Adexc fino a la Cauriana, el non haveano trovato niuno, ni pur da viver, imo il Venere santo loro e li cavalli hanno dezunalo, el non hanno trovalo vituarie alcune, perchè le vano di soto via di Mantoa nel campo de nimici. Et par che nel partir di manloana habino parlato con uno, li ha dito i nimici erano passati Ojo a San Martin di cremonese, el che tiravano a la volta de Milan, e il nostro campo era con quel di francesi a Cremona. Tamen questo aviso non era croio etc. Item, diti cavali lizieri, nel passar di l’Adexe a guazo, par che tre balestrieri erano anegati. Etiam Zuan Paulo Manfron, con la sua compagnia di homcni d’arme 100 e dii fiol Julio ch’è presoli a Verona, et con 100 fanti di Lorenzo da Pixaetdo falconeti, erano andati, justa i mandati di la Signoria nostra, fino a le rive di l’Adexe, et nulla ha trovato. E da saper. Li cavali lizieri di ve-sentina sono: domino Troilo Pignatello 100, domino Zuan di Naldo 100, domino Alesandro Do-nado 100, Farfarello . .. , Julio Scipion 50, Marco da Zara 70, Michiel Itali slratiolo ... ; sichè sono da numero . . Vene uno di caxa dii vescovo di Asti, fo ora- 33 lor in questa terra, per cosse parlicolar sue, et re-feri ch’el si partì dii campo nostro e di francesi da presso Cremona il Zuoba santo a di 20, e i nimici andavano a passar Ojo per andar verso Milan et passar Ada, e il campo nostro si levoe unito e coii gran vigoria por andar a Pizegalon e lì passar Ada et esserli conira sopra le rive di Ada, aziò non pas-