559 MDXVI, SETTEMBRE. 5C0 no dito li oratori yspani. Et cornee stati dal Papa, e scrive tulli li progressi di quello li ha dito, et che è ben luor Verona per ben di Soa Santità e dii Christianissimo re; ch’è una porla a venir todeschi in Italia, la qual veniliani, che sono prudenti e savii, saperà ben tener serata quella porta. Scrive, è letere di Milan a lo episcopo di Como. Di sguizari non è nulla. Item, l’orator di venetiani fo dal Papa col Cardinal Corner a pregar il Papa non dagi il passo a li fanti e zente spagnole. Li ha risposto, non ge slà domandato ancora ; ma loro oratori hanno inteso, per via certa, li darà il passo. Però Sua Maestà voi ben lezer quelle letere e non udirle. Item, il Papa gi hanno diio che l’armada spagnola di lo episcopo di Tolosa havia fatta contra Mori, par vengi a Napoli, et che 15 milia fanti di l’imperador erano zon-li a Trento. Conclude, il Papa ge darà il passo; sichè è in altra praticha, nè credeno queste zente vengi, havendo in campo tra nostri e di venetiani 28 milia fanti. Però bisogna Soa Maestà habbi 1’ ochio al bo-solo; il qual socorso però non potrà esser avanti 25 zorni, e in questo mezo si harà Verona; et di sguizari non è nulla etc. Di uno amico secreto, date a San Znan di la Rogna, a dì 11. Come, per uno messo ussito di Verona ozi, a hore 22 zonto a lui, come in Verona si manza carne di cavallo e di aseno a le Becharie si vende, e il conte di Chariali havia fato far una crida, in pena di ducali 50, chi ha biave le debbi manifestar. Item, li cavali di le zente d’arme e altri è in Verona, non hanno che manzar: tagliano vide e altro per darli. Item, Fartellaria nostra amazò alcuni lodeschi. Manzano fazuoli, ma pochi e pocho * pan et mancho formazo ; non hanno vino, et sono fanti 4000, et è zorni 10 non hanno bevuto vino. Le mure di la terra sono serate, e il messo vien fuo-ra per la piancheta di la porta di Sorio. Da poi disnar, fo Pregadi per far li Savii ai or-deni, et far li Provedadori sora il colimo di Damasco metti alcune parte; et non fu il Principe, nisier Lorenzo Loredan procurator suo Gol. Et poi lelo le lelere, sopr avene letere di campo, dii Provedador generai, di 12, hore 2 di note. Come, havendo inteso el Governador era andato a la Tomba, esso provedador Griti andò lì dove era etiam andato monsignor di Lutrech, et poi non li trovando, andò da Lutrech col Governador et provedador Gradenigo per esser in consulto, justa l’ordine messo. Qual trovono soa excelenlia a caval- lo et veneno a Santa Lucia, dove consultalo, soa ex-celenlia dimandò al Governador se l’era in ordene di passar l’Adexe e andar a far la baiaria. Rispose non esser ancora, et manchava guastadori el bombardieri, qual ancora non erano comparsi. Esso provedador Griti disse tutto saria in bordone, secondo li avisi hanno di la Signoria. Hor Lutrech disse : « Come sarete in ordene, fatemelo intender, mi pin-gerò soto » ; e restono da malina fargelo intender. Et parliti, si reduseno loro Provedadori, el Gover-nador e domino Janus di Campo Fregoso e Malate-sta Bajon, e dito al Governador non era di dimorar, disse a la fin era contento dir doman a Lutrech andana sotto; e cussi col nome dii Spirito Santo, ha-riano terminato Domenega sera, a dì 14, passar l’Adexe e metersi sotto la terra, e cussi furano francesi di qua di l’Adexe, jusla l’ordene. Item, si provedi guastadori eie., et si mandi lì 26 braza di da-masehin negro per monsignor di Terme, signor di Lutrech. Item, scriveno, come ozi con Lutrech, poi stati in consulto, tutti cavalchono verso la cità, et ussite alcuni fuora et scaramuzono con nostri, ai qual, per nostri, li fo trato certi colpi di artellarie e li feno retrar. Item, denari etc. Dii Governador generai, date a Santa Catarina a dì 12, hore 4. Dii consulto fato eri con Lutrech zercha passar 1’ Adexe per lui. Scrive, ancora li manchi guastadori e bombardieri, voi col nome dii Spirito Santo andar sotto, et cussi Domenega di note anderano, a dì 14, e forano il dover. Fu posto, per li Consieri, suspender li debitori di Syndici di Levante per altri tre mexi, atento si hanno apelado et non pono aver la Quarantia. Ave 117 de si, 26 di no. Fu posto, per sier Filippo Capello, sier Stefano 352 Tiepolo provedadori sopra il cotimo di Damasco, tre parte a benefìzio dii cotimo : la prima zercha quelli fanno intachi di danari di cotimo, de ccetero far non si possi sotto pena al Consolo di ducali etc., et quelli inlacharano, di ducati 50 per 100, et siano levati tutti li debitori e mandati di qui. Ave 131,2,1. Ancora, per li ditti Provedadori, fu posto una altra parte zercha usure, quelli dieno pagar per franchature di ditte usure pagano di sconti, però sia preso non si possi, ut in parte: 139, 2, 3. Item, fu posto la terza parte, di la tansa di 20 per 100 che si paghi la mità in contadi, l’altra mità in sconto, in pena ducati 500,ut in parte: 126, 6, 1. Ancora, per li dili, fo poi leto, una suplication di uno .... Tarlado, qua! par a Baruto li fosse tolto da’ mori di una cassa ducati 1200 in zercha,,et ledo le fede di sier Nicolò Contarmi qu. sier Zuan Gabriel el di uno Brevio, per tanto li Provedadori di cotimo