325 ■ mcccccvi mino nostro, el sier Zuan Badoer, dolor et cavalier, podestà di Chioza; et de’ soi questi da conto: el signor Nicolò da Corezo, missier Zuan Lucha da Pon-Iremolo, el conte Ranaldo dal Sagra, missier Antonio di Conslabeli, et missier Hironimo Malagnano, suo secretario, et altri soi, non da conto. Et li piati, con la Signoria, li andò contra fino a Santo Antonio. Era vice doxe sier Marco Bolani, consier, et l’orator di Franza et Spagna ; et lo aconipagnono fino a la sua caxa, preparata per l’ofieio di le raxon vechie, et fa-toli le spexe, ut supra. , A dì 5, fo la domenega di V olivo. Il ducha, acompagnato da patricij nostri, andò con li piati a Sun Marco, a messa, in chiesia, col principe ; terminato la matina darli audientia. Da poi disnar fo predicato a San Marco per el predicator di Servi. . In questo zorno fo tre perdoni, che eri et ozi co-menzò, plenarij e di colpa e di pena, a la Pietà, a Santa Lucia e San Zuminian. Item, il sabado di La-zara passato fo perdon a San Zuan Crisostomo. A dì 6. La malina, il ducha, acompagnato da pitricij, con li piati, fo a la Signoria; il doxe li vene conira a la porla; et stole podio. Disse, come el voleva partirsi fato le tre feste di Pasqua, et andar a San Jaeomo di Galicia per compir uno voto, et ricomandava il stato a la Signoria nostra, nè mai saria andato senza esser venuto a inchinarsi al principe e questa illustrissima Signoria. 11 principe li rispose era nostro fiol, et andasse di bona voglia, che ’l suo stato ne saria rieonmndato ; et lo scompagnò fino a la scala, dove è la porta dii principe, e lì tolseno licentia, et si partì di qui la sera. Da poi disnar fo colegio. Ozi fo il perdon a San Boldo et a San Daniel. A dì 7, marti santo. Da poi disnar, prceter solifum, che sempre si suol far da matina, fo gran consejo. Et fu posto, per li consieri, che atento sier Piero Capello, electo luogo tenente in la Patria di Friul, non poi andar cussi presto, che sier Francesco Foscari, el cavalier, luogo tenente, per non comportarli quel ajere, li sia dato licentia di ripatriar, lassando vice luogo tenente il marasealcho, qual è sier Vicenzo Minoto, fino vadi ditto sier Piero Capello; et si parte alcuna fusse in contrario, per questa volla sia suspesa. Ave 188 di no, 1015 de sì, et fu malia parte, judicio meo ; et cussi poi se ne vene. Il doxe non fu a consejo. A dì 8, fo il mercore santo. 0 A dì 9, fo il zuoba santo. Fo il perdoni a Santo Antonio. A dir-10, il venere santo. In chiesia di San I, APRILE. :]'}{} Marco predichò domino Bernardo Zane, arziepiscopo di Spalato, et fece bella predicha. Item, eri gionse uno gripo da Corfù, con uno spion dii turcho, in ferri, qual andava mesurando per Corfù li muri etc. In questa notte, eh’è passata, che le scuole vano a torno a San Marco et Santo Antonio, aehadete che il ponte di l’arsenal, qual si alza, non fu riconzato ben, adeo si levò, et in quel vacuo ne eiizele assa’ persone, una sora l’altra, et di tutti ne morì numero..., Ira homeni et donne, niun da conto; sì che do volte su quel ponte è seguito morie di homeni. A dì 11, sabado santo. 0; fu il perdon in le chiesie di Servi etc. A dì 12, fo il zorno di Pasqua. Fo predichato per el predichador di San Pollo, nominato fra’ Iliro-nimo Magnili, di l’bordine di frati menori observan-ti ; el disse, come la matina batizeria a San Pollo, sul campo, dove predichava, uno padre zudeo, Jacob di Porto Gruer, con do Boleti, qual li mostrò ini pergole. Et poi lii predicha, il principe andò con le so-lemnilà a San Zacharia, al perdom et a vesporo. Portò la spada sier Piero Capello,, va luogo tenente in la Patria di Friul ; suo compagno sier Francesco Orio, avogador. Era li oratori Franza, Spagna et Ferara, el l’.arziepiseopo di Spalato, domino Bernardo Zane. A dì 13. La matina, sul campo di San Pollo, per il frale predichador sopra nominalo, fo balizato li 3 zudei nominati di sopra ; et fece zerchar per lhoro zudei, e trovoe zercha ducali.... El qual ritornò a Porto Gruer, e di novo si maridò in una chrisliana ; et dicitur, à dii suo qualche roba, e poi tenirla, per non averla vadagnata di usura. Era assaissima zente sul campo. Fono compari questi : uno, per nome di l’orator di Franza, domino Lorenzo di Strozi, fiorentino, sier Pollo Donado, quondam sier Piero, sier Francesco di Cavali, di sier Nicolò, sier Orssato Zustignan, quondam sier Pollo, sier Lorenzo Pixani, quondam sier Zuane, sier Hironimo Bembo, quondam sier Lorenzo, sier Zuun Vendramirt, quondam sier Alvixe, sier Zuan di Garzoni, quondam sier Marin, procurator. Et compita la predicha, uno ere-mito yspano volse andar im pergolo etc. Noto, fo letere di Ingalterra, come l’archiducha, o ver re di Chastiglia, havia acordato le cosse con quel re e promesso darli rosa biancha, contrario a esso re, e havia mandato per lui. Itèm, le noze seguiva di sua sorela, fo mojer dii ducha di Savoja, in ditto re di Ingalterra, come di solo più difuso, si dirà. Post 0. A dì 14, marti di Pasqua. Fo gran consejo.