87 MDXVI, MARZO. 88 sera trovado alcun zudeo fuora del loco predilo pas-sadc le bore superius dechiaride, siano lenuti et debino retenir immediate quel tal inobediente; qual zudeo, per la prima volta incori la pena de lire 100, per la secunda de lire 200, et per la terza de lire 500 et star do mesi in preson serado; et dite pene pecuniarie siano divise per terzo, videlicet un terzo sia de essi ministri, un terzo de la Pietà et un terzo de’ 49 oficiali che serano infcrius nominadi, ai qual è in-tromissa dita executione. Verum, se i guardiani predili denontierano cbe alcun de essi zudei sia sta per la terra de notte cl oltra le hore desuper specifica-de, et per la sua denuntia si liabi la verità, el zudeo che bara preterito l’ordine, incori a la pena di lire 500, et esso custode denunlianle liabi la portion a’ diti ministri limitada per virtù di la presente parte: et hoc totiens quotiens. Ulterius, essendo cossa vergognosa et de pessimo exemplo che essi zudei bano fato per tutta la terra sinagoge, dove se reducono chrisliani et Christiane et cantano li soi oficii alta voce con universal exclamatione, et aziò i desordini preteriti non proce-dino più avanti, sia preso che diti zudei non possine, solo alcun pretesto, forma, over inzegno che dir o imaginar se possi, lenir sinagoga in alcun loco de questa cita, nec etiam nel loco predilo, ma quella lenir possino, volendo lenirla, nel loco de Mestre, come se feva avanti la presente guera, soto pena di lire 500 di prima, da esser divisa come ne la parte di denoncianti è dichiarido. Et aziò i ordeni et capitoli contenuti ne la presente deliberatici) habino no-litia et debita executione, come è el voler de questo Consejo, sia preso che i oliciali nostri de Cataver, si presenti come quelli die prò tempore succederano, siano et esser debino esecutori de tutte e qualunque particule superius dechiaride, el habino il terzo di tutte le pene pecuniario soprascrite, da esser divise secondo i ordeni de l’olìcio suo. Ulterius, aziò le cosse procedino con la conveniente mensura, sia slatuido che essi Catiiaveri debino andar una volta a la seplimana, ad minus, uno di loro a veder el loco prefato et proveder che lutti i capitoli siano ad unguem observadi, insieme con li altri che serano adiuniti per il Colegio nostro. Sia insuper dado sagramento, per il Serenissimo Principe nostro, ai presenti Galhaveri et successive a li altri che serano electi de tempo in tempo, cbe con ogni diligentia et studio exequirano i ordeni superius anotadi ; habino insuper essi Catiiaveri auctorità cl libertà de venir con le sue opinion nel 1 Colegio predilo, non diminuendo tamen, nè allenili- i do quanto di sopra è slatuido, ma adiungendo per meglior regulatione de la materie cbe in dies potria-no acader; qual adictione non se inlendinohaver loco se le non serano balotade et prese in esso Colegio per la mazor parte de le balote, congregado de 20 ad minus, non derogando tamen per virtù de la presente parte a le raxon de quelli che havesseno interesse nel dito luogo de Geto, sì per el transito, come per altra causa. Non si possi la presente parte suspender, dechiarir, revocar, interpretar salvo per cinque sexti de questo Consejo, soto pena de ducati 1000 d’oro a chi metesse in contrario, da esser scossa per cadami di Avogadori di comun senza altro Consejo, la milà di la qual sia dà a quel Avogador che la scoderà, e l’altra mila di l’Arsenal nostro; et tamen cadauna parte che fusse messa in contrario, sia di niun vigor over momento. Verum, se per caso i Avogadori de comun fusseno negligenti a far dila excculion, i Catiiaveri prediti et cadaun di loro la possi et debi far soto debito de sacramento, el sia integra de quelli che faranno essa executione. De parte 130 De no 44 Non sincere 8 A dì 30 Marzo, Domenega di Apostoli. La 50 Signoria andò a San Zuminian, juxta il solito, vice-doxe sier Marco da Molin, con li oratori Pranza et Ferara; et poi messa si reduscno in Colegio, dove era il Serenissimo Principe restalo con li Savii a le-zer le letere venute Da Lignago, di sier Jacomo Manolesso provedador, di 28, hore 22. Come in quella hora haveano auto quella rocha a pali salvo P aver e le persone, e Partelarie e monilion erano denlro siano di la Signoria ; in la qual era uno conteslabele.... con fanti 30. Et come nostri è inlrà denlro. Et per Colegio fo scrito che dovesse meter denlro uno conlestabele con fanti CO, et il resto di fanti mandarli a Padoa, e lui con li cavali lizieri cori verso Verona e per il veronese facendo più mal a i minici clic possi. Di Vicenza, fo letere dii podestà e capitano. Nulla da conto, e una dì Hirontmo Anzoleti, particular, di Vicenza, scrive aver aviso a Verona l’Imperador liavia mandalo a dimandar una laja posta di 12 milia raynes. Itera, facessenoassa’ pan; el par diio imperador era a Chiari. Da poi disnar fo Gran Consejo, e prima fo leclo, i per Zuan Batista di Adriani, la parte presa a dì 27