31 MDXVI, MARZO. 32 Da poi disnar, fo Pregaci per la terra, tamen per sier Zuan Nadal Salamoi! e sier Marco Antonio Calbo symlici olirti in Levatile, li quali voi meler di relenir sier Zuan Paulo Gradenigo, fo luogotenente in Cypro, per loro intromesso. E lui instando questo, et redulo il Pregadi, etiam ditto sier Zuan Paulo, qual è al luogo di Procuratori, et non fo leto alcuna lelera. Et mandalo lui fuora e tulli li soi parenti, sier Zuan Nadal Salamon andò in renga et menò il so-pradilo, facendoli 18 oposition tulle frivole e de niun valor: il sumano è questo : Le opositione fate per li Syndici a sier Zuan Paulo Gradenigo, fo luogotenente in Cypro. Di disobedientia a letere dii Consejo di X zercha biave per Levante........... 13* Et lelo il processo, non aprovado però, e testimoni! die non afirmano, poi tornò in renga et esagerò il «aso, et fece lezer la parte posta per loro syndici di relenirlo. Et sier Marco Dandolo dolor et cavalier, è di la zonta, andò in renga et conlradise, dicendo queste non è oposition di relenir uno zenlil-liomo di tal sorte, con il qual è stalo 9 mexi, die era prima a Brexa e lui capilanio laudandolo etc. Poi parlò sier Marco Antonio Calbo; fé’ bel exordio et lo menò altamente, chiamandolo varii nomi, imperioso, superbo, disobediente, presuntuoso eie. Hor venuto zoso, sier Alvise Mocenigo el cavalier andò suso e lo difese, e monstrò, quanto a la desobedienlia per la lelera scrisse al Consejo di X, qual non era sta leda tutta, ch’cl non havia fato mal, e lutto avisò di qui, la qual cossa slomachò el Consejo. In questo mezo che si tratava tal materie, vene letere di campo, di 7, con una vitoria aula, la qual fo leda al Consejo publice; nè altre letere fo lede. Etiam era letere di Milan, zoè di Lodi, di 6, et a bore 3 vene una altra man, di campo, di 8, qual non Ib lede; è con molte letere intercepte. Ilor poi portò la parte, per li syndici, di relenir el diio sier Zuan Paulo Gradenigo: 28 11011 sincere. 30 di la parte, 110 di no, e fo preso di no e con gran vergogna di Syndici, et veneno zoso a bore 4 di noie. Da Lodi, fo letere, di G, liore . . . ., di sier Andrea Trivixan el cavalier, orator. Esser zonto 11 a bore 23, et a bore 22 zonse il ducha di Barbón, ara con sì da lanze 800 el fanti 4000; et altri avisi. Di Lonà, di sier Andrea Griti procurator, provedador generai, di 7, hore 6, con la letcra di la vitoria aula per domino Zuan Vituri et domino Mercurio Bua, come apar in quella, e lauda molto ch’el dito Viluri con domino Mercurio è stali uniti, e fatto una cossa medema; e allre parlicularità zercha monsignor di Lulrech, el qual si porta benissimo el à gran cuor e bona volontà. Et fo expedito la dita nova, questa sera, e a Pa-doa, Treviso, Udene, et Vicenza a nolicia de tulli per dar animo. Copia di una lelera di sier Zuan Vituri prò- 14 vedador di cavali lizieri et domino Mercurio Bua, scripta al governador et provedador zeneral in campo, di la vitoria auta con-tra i nimici, mandata a la Signoria nostra per letere di sier Andrea Griti provedador zeneral, di 7 Marzo 1515, hore 7 di note, recevuta a dì... dito. Illustrissime domine et clarissime Provisor. La levala nostra de questo loco fu questa matina a cercha hore 9 con questi signori francesi et gente d’arme sue, et solicitando il camino con ogni bon ordine, tal che arivasemo al loco de Gossolengo per tempo, dove sopra quella ripa vedessemo le barche poste ne l’aqua, ma non però construdo il ponle, però che li inanellava da cercha barche quatro. Eremo (eravamo) de animo deliberalo di passar lì per far qualche bon elleclo ; ma per la guardia grossa che lì era, e per la frequente salulation de archi-busi et allre bochede foco, non polessemo exequir. A Ponton poi ne parse condur le gente per tem-ptar lì il passar; simelmente trovassemo una banda de fanti con li schiopi ad ordine, el uno altro contrario che l’aqua era ingrossata. Pur vedendo il continuo gionger sopra quelle ripe de li fanti inimici et cavalli loro non troppo ad ordine ma disordinale, più presto, se eramo desiderosi del passar, desiderosissimi poi se atrovassemo. El cussi venissemo sopra di la Chiusa ad uno passo per sguazar; ma li inimici che venivano al continuo ne discoperse, talmente re-dinforzono et se feceno forte ad un passo che vi se atrova de sopra la Chiusa. Ne parse alora retrarne et far imboscala de le genie, per fino che li inimici, clic etiam lì ne obstavano forte il passo, se ne anda-seno al suo camino. Et cussi è intervenuto, che retra-cli, immediate passassemo la mila de cavali legieri, el il resto con le gente d’arme stesseno de qui per 14* spalle et securlà de la cosa. Urtorono li nostri animosamente in quelli fanti svizeri, de sorte che se ne ru-peno, et con le bandiere liebeno bona sorte et ine-