•285 MDXVIj GIUGNO. 286 Iiì questo matina, fo fato una processione bella et vene fino a San Bortolarnio, per il piovati di San Zuan Grisostomo, et questo per uno dedo di Santo Honofrio auto novarnente da uno prete die P ave quando andò in lerusalem; sichè fu fato in dilla cliie-sia ozi una solenne festa. Fo porla etiam il brazo d’arzenlo di San Zuan Grisoslomo in processione. 169 Da poi disnar, fo Pregadi et leto le soprascrite letere, et di Udene, di sier Bortolomio da Mosto provedador. Come erano zonli alcuni cavali, numero 100, et fanti a Gradiscila, et quelli ussiti per depredar certi animali, che dii castello di .... ussi-vano, et cussi li depredorono; ma Thodaro dal Borgo ussì fuora con li soi balestrieri et recuperò la preda; sichè dilli nimici sono venuti lontan di Udene mia tre eie. Fu leto la letera scrita eri in campo per il Con-sejo di X con la zonta. Fu posto, per li Savii, scriver una letera a l’ora-tor nostro iti Franza .... Fu posto, per li diti, scriver una letera a sier Andrea Orili provedador zeneral in campo, in risposta di sue, col Senato, videiicet che. • • • Fu posto, per li Savii ai ordeni, vender do cor-laldi al patron di la galia di pelegrinì, ut in parte, dagi ducati “200 adesso, il resto al ritorno : 6 di no, 145 di si. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, dar il possesso dii vescoado di Veja a uno vicentin, domino Nadal da la Torre. 5 di no, 109 de si. Et lieenliato Pregadi, restò Consejo di X con la zonta, et feno castelan a Brexa, in luogo di sier Zuan Antonio Dandolo, à refudado. Tolti numero 12, rimase sier Daniel Dandolo, fo provedador a Salò, qu. sier Iliroiiimo; fo solo sier ilironimo Querini, lo di la zonta, qu. sier Andrea. E1 qual sier Daniel la matina sequenle andò in Colegio et refudoe tal castelanaria. Noto. In questi zorni, per Colegio, fu mandato sopra le rote di PAdexe fate sul Polesene di Ruigo a Columbara et Lusia, sier Alvise Barbaro, fo Cao di X, qu. sier Zacharia procurator, atenlo il capitario di Padoa non poteva andar per non si sentir ; el qual andò a spese di la Signoria nostra et stete pochi zorni, e tornò a repalriar. 169' A dì 12. La matina, vene in Colegio sier Alvise da Molin el procurator, qual l’altro zorno ritornoe da la villa; era vestito di veludo cremesin, et prima fo a messa in chiesta di San Marco con li Procuratori numero 12, manchava sier Zorzi Corner, el qual non si sente. Poi andò a la Signoria, el usato le pa- role justa il solilo, et presentato il bolelin di haver dà li ducati 10 milia, juroe Poficio, et il Principe li consegnò le chiave; et poi andò a casa. Ha via bella compagnia et parenti vestiti di seda etc. Di Roma, di l’orator nostro, di 7 le ultime. Avisa l’aquislo di Urbin per le zelile pontificie, capitanio il magnifico Lorenzo, el ivi è etiam Zuan Paulo Bajon et Renzo da Zere, et cussi l’acquisto di Pexaro, ma la roclta si teniva per il Ducha; tamen erano stati a parlamento, et spera averla d’acordo. Dii che il Papa è molto di bona voglia, et passa questi caldi, voi venir a Loreto per veder P aquisto Pha fato. Scrive coloquii auti con Soa Santità, qual desidera si babbi Verona, dicendo: « Come Pharete aula, io vorò esser tulio di quella Signoria » e altre cosse, ut in litteris. Di campo vene letere, poi levà li Consieri, di sier Andrea Or iti procurator, provedador zeneral, di 10, da Lacise et da Sermion. Prima, solicita si mandi le fuste per meter in lago, le qual è cavale di PArsenal, et per mezo il Palazo. Item, scrive pagamenti à fato a le zente, et come monsignor di Lutrech, qual è a Peschiera, li à mandato a dir, aver da Milan che le cosse di sguizari non procede, però voi restar, el di le zente soe si fazi quello li par. Harà lanze 1200 et fanti 10 milia a l’aquislo di Verona, et si melerà alozar su le rive dii Menzo, et si manderà li cavali lizieri a la volta di Verona a dar il guasto et far asunar le biave ; sichè esso Provedador è molto aliegro di questo. Item, ha auto una letera di uno fido di Verona, come pativano molto di viltiarie, et cb’ el signor Marco Antonio Colona la bravava molto che li veria socorso. Et zonle dite letere et lede in Colegio, tulli fono 170 aliegri, el lerminono far facende et mandar un bello presente a monsignor di Lutrech, di valuta di ducali 500, et fo ordinato et preparato ; quello sarà, noterò di sotto. Da poi disnar, fo Colegio di Savi ad consulen-dum. Da Lignago, fo letere di sier Zuan Paulo Gradenigo, di 11. Di quelle occorenlie, el mandava Zuan Paulo Manfron e li cavali lizieri verso Verona per obviar a lajar le biave. Item, che li burchi e barche di arteliarie et monition, che erano a Castel Baldo e de lì via, per più securtà le havia fato tornar in li canali di Este, el lì serano sei'ure, perchè per l’Adexe i ni mìci potevano una note venir a bru-sarle etc. A dì 13, fo Santo Antonio. La malina, non fo letere di campo.