101 MDXVr, APRILE. 102 monsignor di la Trimolia et 10 milia fanli, la più parte guasconi, et 200 milia scudi, et poi subito Soa Maestà veniva drio, et zà era venuto a Garnopoli. Et dito al Papa questo per l’orator di Franza, Soa Salitila disse : « Tardi venerimi, perchè zà Milan è spa-zalo, et ho aviso francesi ha abandonato le rive di Ada» eie. Item, come di ducati 15 milia, par il Cardinal Bibiena ne presti ducali 3000, et à impegnate li soi arzenti in Fiorenza. Di Napoli, di Lunardo Anseimi consolo, di 22. Come de lì si parla molte di questa venula di l’Imperador con gran exercilo, et chazerà francesi di Milan. Item, che spagnoli di lì ancora non è mossi, nè si dice partirsi et venir in Italia ; si aspela li successi di Spagna. 57* Et hessendo levata la Signoria et molli di Savii, vene uno corier con letere di Milan, di sier Andrea Grifi procurator, provedador zencral, et sier Andrea Trivixan el cavalier, orator, di 23, 24, et 26, 27 et 28, replicade le prime ; ma la conclusion è dii suo entrar in Milan, et erano in zifra, et restò sier Lucha Trun savio a terra ferma fino fo chavate, che era apresso nona. El scrive poi, che i ni-mici parte si reduseno, a dì 27, solo la terra, e viste era ben difesa, nulla feno; ma per li noslri cavali lizieri era sta preso da 20 cavali di la compagnia di Bernardin Calderaro, et lui scapolò, si butò in uno fosso. Lauda mollo Malatesla Bajon, condutier nostro, di valorosità eie. Item, esser inlrali in Milan sguizari numero 8000, et ne aspetavano allri 3 milia zonti a Novara. Item, che feno brusar uno borgo chiamalo .... lì in Milan, aziò i nimici non se acampaseno; et par quelli di Milan dagino la colpa è stà lui provedador Griti eh’è stalo causa di farlo brusar. Item, come i nimici erano retrali mia 10 lonlan a Mari-gnau ; si dice voler andar a Pavia ; unde hanno terminalo mandar in Pavia da lanze 700, quasi tulle le nostre, excepto Malalesta Bajon, et fanli numcFo . . milia per mantenir quella terra, capo uno nepole dii signor Thodero Triulzi govcrnador zeneral nostro. Scrive feno bone provision in Milan quando introno,-quali introno per la porta dii Castello, e prima le nostre zente, el tagliono a pezi alcuni gibelini, adeo hanno gran odio nostri in Milan. Item, le fantarie nostre si voleano partir non havendo danari, et li slratioti li dicevano voler andar da i nimici non ha-vemlo danari, unde el signor Zuan Jacomo li prestò ducati 4000 veneliani, el domino Coslanzo suo secretano ducati 1000, et cussi detono danari al meglio poleno a le zente predile nostre. Item, che a le porloJeno gajarde provision di zente d’arme e fan- larie e homeni da capo, e lui provedador Griti è a la porla Romana, e il signor Gran conleslabole a una, el signor Zuan Jacomo Triulzi a l’altra, e il signor Thodaro Triulzi a l’allra et il Gran scudier, a l’altra monsignor di Lutrech c l’altra monsignor di la Palisa. Di socorso babbi a venir di Franza, nulla dicono, ma ben hanno spazate stafete al Re, et aspelano il reslo di sguizari, fin 11 milia. Scrive, dili sguizari non voleno combaler conira li allri sguizari, ma ben difender Milan; siche le cose va ben. Item, che Malatesla Bajon con li noslri e francesi erano mirati in Lodi per nome di Franza. Di Vicenza, di sier Jacomo Manolesso prò- 58 vedador, di primo. Dii suo ritorno lì con li cavalli lizieri, lassate bona custodia a Lignago, et che manda li cavali lizieri a la volta di le rive di l’Adexe, justa le letere scrileli per la Signoria nostra. Di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capita-nio di Vicenza, con alcuni avisi auli di le cosse di Verona, che sono in gran paura, et è poca zente restala, e nove dii campo di l’Imperador non vere. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla, e spazono letere a Roma, et fu poste di acetar l’oferla ha fate sier Agustin Surian qu. sier Michicl, rimase Savio ai ordini, el qual di ducati 200 dia imprestar termine uno anno a scontar poi in le sue angarie, voi al presente donar ducali 50, el babbi la pruova di anni 30; et fo presa, e inlrò la malina. Fu posto, alenlo che per li Avogadori di cornuti sia stà trovà un conlrabando di sede, sacheli 12, di raxon di sier Zuan Soranzo qu. sier Marco, 4 di sier Mafìo Contarmi qu. sier Anzolo e fratelli, uno di sier Stefano Trivixan di sier Nicolò e uno di sier Zorzi Venier, et certi’endegi eie., venuti con le galie di Ba-rulo, et portalo in l’oficio dì l’Avogaria, et fo lelo la loro gratia, voleano prestar ducali 1000 el ccrtum quid a li Avogadori e pagar i dacii, unde fu preso che imprestasene ducali 1500 tra loro per anni do, et pagi ducali 200 a li Avogadori, et 100 a li oficiali, et pagi dacii, ut in parte. Fu posto di acelar una oferla di ... Bajon mar-zer, di l’ofieio di pesador a la taola di ... in loco di Marco Antonio di Ruzier absenle, el qual impresta ducati ... et dona ducali . .. , el qual oficio solo li allri Cai di X fo dato a uno senza danari. A dì 3. La matin3, nulla fo di novo, ni letere da conto. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consu-lendum. Di Axola, vene letere di sier Francesco Con-