m MCCCCCV, OTTOBRE. Fo letere di Franza, di Spagna, zercha le noze dii re di Bergogna. 11 re di romani è pur ivi, si dovea partir di brieve. Di Hongaria, di la morte di la madre dii re. Item, si fa una gran dieta, e importante, e tutti li baroni e prelati vi vien, el il conte palatino con cavali "2000. Di Roma, come el papa, era a Orvieto, dove (sic) intrar a di 18 in Roma. Di Napoli, 0 da conto. Di Cypro, di sier Piero Balbi, luogo tenente, zerclia formenti; e che non à comprato, per non esserli sii scripto etc. Di Damasco, di sier Bortolo Contar ini, consolo, di 18 avosto. Come è stà reiterato il comandamento 3.° al signor, esso consolo e mereha-danti vadino al Chayro, tamen spera non ande-rano etc. 110' A dì 17. Da matina, veneno in colegio sier Anzolo Trivixan, capetaiv > di Padoa, et sier Zuan Paulo ' Gradenigo, ritornati di far la mostra di le zenle d’arme. Referiteno, il Trivixan, avercassà cavali. et il Gradenigo cavali.., et alcuni soldati etc. Item, aricordono certe provisione. Fono laudali d.d principe, e rimessi a la relation im pregadi. Da poi disnar fo conseio di X. A dì 18, fo San Luclia. Fu gran consejo. A dì 19. Fo gran consejo, e trato il palio di l’archo a Lio. A dì 20. Da poi disnar fo pregadi, et leto queste letere : Di Alemania, di sier Francesco Capelo, el cavalier, et sier Piero Pasqualigo, dotor, oratori nostri, date a Cotogna. Avisano dii zonzer di esso sier Piero ivi, e aver spazà uno corier a Bri-xele. in Bergogna, al re di romani, a nonliarli il suo zonzer et quello comanda soa majestà. Item, è nova de lì, boemi sono cor ssi su quel dii conte Zorzi di Baviera etc. Di Roma. 11 papa dovea intrar a dì 19 in Roma etc. Di Udene, di sier Francesco Foscari, el cavalier, luogo tenente. Come a Pordenon era morto domino Francesco de Montibus, eapetanio per la cesarea majestà. Poi sier Anzolo Trivixan, et demum sier Zuan Paulo Gradenigo, feno la lhoro relatione, e aricordono assa’ cosse. Fu fato il scurtinio di uno savio a terra ferma ; et niun passò. Fu posto, per li savij, justa l’aricordo di sier Anzolo Trivixan, eapetanio di Padoa, che hessendo la camera di Padoa agravada di spesa ducati 300 più al mexe che ha de intrada, et atenlo se miorerà li dacij, si '1 fusse tajà certe gracie fate, che per le ville si fazi hostarie etc., et perhò siano tute tajalc, e li da-(•ieri lhoro debino alitar le hostarie per le ville etc., ut in parte. Sier Daniel di Renier, è di pregadi, contradixe, dicendo era injusticia non aldir quelli hanno tal gratie prima. Li rispose sier Hironimo Capello, savio di terra ferma; poi andò in renga sier Domenego di Prioli, cala ver; et per esser 1’hora tarda, fo licentiato el consejo. A dì 21. In do quarantie civil, sier Piero Contarmi e sier Marin Morexini, è ai 3 savij, vadagnono; et fu fata bona una lhora sentenlia, fata contra alcuni governadori de l’intrade, che dehino pagar la mila dii lieto, juxta la parte; fu presa etc. Et fo, al 2.° consejo: 37 che la fosse hona, Ili di no, 13 non sinceri; e non fo cazà li parenti di governadori, qualli fono sier Bernardo Bembo, dotor, cavalier, sier Tomi Mozenigo, procurator, sier Zuam Moce-nigo, sier Francesco Mozenigo, sier Zuan Marzello, sier Francesco Baxadona, sier Andrea Minoto, sier Antonio Calbo, et un podio sier Marin Coniarmi et sier Zacaria Dolfim. hi questa matina il patriarcha nostro fo a* la Signoria. Da poi disnar fo colegio per le aque, et provete-no a la execution di quanto è stà preso, videlicet angaria, soldi 20 per campo, ai campi dii mostrili etc., ut in parte, per far le cavation e spesa. A. dì 22. La matina vene in colegio a la Sigilo- 11 ria sier Domenego Contarini, ritornato eapetanio di Brexa, et rel'erì, justa il solito. Fo letere, di Alexandria, dii Jova, di 17 avosto. Come il soldarn feva far 4 gaiioni et 4 fuste contra portogalesi. Item, quelli di Calicut haveano brusà Cuzin, per haver dato recapito a’ porlogalesi. Item, esser zonto a Oltor 1500 colli di specie, tra i qual endegi, incensi e pocho piper. Item, che il secretano nostro, Alvise Sagudino, era stà visto a Cerigo. Da Corfù, fo letere, dii provedador di l’armada, di 6. Come avisa esser slà in Arzipielago, e prese quelle fusle di turchi etc. Item, a Napoli di Romania hessendo, esso provedador intese che al bassà era zonto uno messo, con aviso di la morte dii turco, el qual statini lo fece impalar, tamen cessò da le audientie, et stava più riguardoso; e lui provedador vene a Corfù per saper la verità, el intese esser dii turcho. Da poi disnar fo conseio di X. A dì 23. Fo letere, dii consolo di Damasco, e di Cypro, di 29 avosto. Come era zonto uno messo