425 MDXVI, ACOSTO. zà doe volte, et sono stati fati assai boletini et posti suso li cantoni di Verona in gran suo vitupero. Et lui, licet lo habla inteso, se ne taze, nè è cussi ga-jardo come era prima, e de leone è deventato agnello. Missier Antonio da Thiene et altri, che hanno sue fameglie verso Trento, hanno trovato scusa, le sue done overo altri de loro fameglie star mal, et che voluntiera anderiano a vederle, et fano per haver causa andarsene fora; el Conte non vole, ma credo se’l Conte potesse, ge andaria ancor lui. El campo nostro è francese. Per quanto ho da mio nepote domino Galeazo, ch’è in campo, ozi dieno esser in Valpolesella. Ge erano alcuni contadini che de Sona et Palazolo portavano uva et vituarie denlro Ve- 263 rona. Sono sta impichadi, aziò sia leror a li altri a contrafar a le cride etc. De quanto haverò doman, e la copia di le letere de lo Imperador, ve ne manderò copia etc. 264 Di Cotogna, di Jacomo di Nodari governa-dor, di eri. Come in Verona erano in gran moti per questo mover dii campo, et pativano molto maxime di vin e danari, e il conte di Chariati havia preparato tutto ilsuomior per mandarlo via. Etiam esser partidi fanti 300 todeschi. Di Milan, di Andrea Rosso secretano fo letere. Di quelle occorenlie de lì ; ma nulla si sente di sguizari. Di Porto Lignago, dii provedador Grade-nigo, di 10. Come si prepara a levarsi, e se li mandi danari etc. Le artellarie erano zonte, e altre cose, ut in litteris; et manda una letera li à scrito il Go-vernador, la copia di la qual scriverò qui soto. Fo mandato in campo, in questa sera, ducali.., zoè a Lignago al prefato provedador per pagar le zente. A dì 12. La matina, in Quarantia, hessendo nel caso si mena di sier Zuan Francesco Miani, fo retenuto sier Anzolo Tiepolo el XL criminal qu. sier Bernardo, et butalo una capa adosso per il capitanio dii Consejo di X, fo menalo in camera, et il Colegio deputato vene subito a examinarlo. Questo fu preso di relenir eri nel Consejo di X simplice, e quere-lado di paciente; et fo dito che sier Zuan Barbo di sier Alvise fe’ la querela averlo lavorato; siché per questa causa il povero fo preso. Il Colegio è: sier Andrea Baxadona consler, sier Domenego Capelo qu. sier Nicolò cao di X, sier Hironimo Contarmi qu. sier Bertuzi procurator, inquisilor, sier Lorenzo Venier dolor, avogador. Etiam poi disnar, tornono a examinarlo. Di campo, da Gusolengo, fo letere dii go-vernador nostro, di 10. Come nostri haveano auto il castello di la Chiusa, el combalendola, amazono uno capitanio todesco, et l’altro capitanio capitoloe : et lauda molto Bernardin Calderaro di questo, et quello à fato Mercurio Bua verso Verona, ut in litteris. Dii colatemi zeneral, da Gusolengo. Scrive 264* di quelle occorenlie, e le cose di Verona è in mali termeni, et sono andà via bandiere 24 di 36 erano di todeschi, sichò sono restate 12, et il conte di Cariali preparava di levarsi ; sichè spera di brieve aver Verona; et di le zente nostre etc. Di Porto Lignago, di sier Zuan Paulo Gra-denigo provedador zeneral, di eri. Come sarà in ordine. Zonti siano li danari, harà homeni d’arme 250 et 2000 fanti et cavali lizieri con l’artellarie etc. Copia di una letera scrita per il Governador zeneral nostro a sier Zuan Paulo Gradeni-go provedador zeneral in Lignago. Magnifice provisor. Hozi con l’exercilo nostro sono passato di qua, et venuto l’exercilo francese a Gussolengo; ma non monsignor di Lulrech per essersi ritrovalo un poco amalato; et tutto in un tempo ho mandalo zente a la Chiusa, le qual aprosimatosi hanno morto un capitanio todesco et alcuni altri. Et vedendosi così mal tractadi, è ussito un capitanio spagnolo che ha fatto apontamento con li nostri, el da po’ è venuto da me et li ho comesso quello haviano capitolato, et ho ordinalo a Joanne da Como se ’1 metta dentro. Li cavali havia mandato, sono scorsi di là di verso Trento, et hanno scorso quel paese; spero le cose nostre anderano de ben in meglio. Ho mandato ancor alcuni altri che hanno scorso tino sopra le porle di Verona, et hanno preso 4 homeni d’arme de quelli dii signor Marco Antonio Colona, et morto bon numero de loro fanti. Né altro me ocore dire a vostra ma-gnificenlia, salvo pregarla che subito la voglia mandar le aligaie per Venecia: a la quale me ricomando. In Pescaniina, die 10 Augusti 1516. Magnificentice Vestrce Theodoro Triultio. Da poi disnar, fo Pregadi et ordinà Consejo di 265 X, et sopravene letere di Gusolengo, di sier Andrea Griti procurator, provedador zeneral, di 10 hore. Come era ritornalo di Brexa, dove