MDXVI, APRILE. 1G8 Principe, et li Savii dii Consejo si reduseno in camera dii Principe, fino che si stete a messa, a lezer le letere venute in questa note. Da Udene, di sier Lunardo Emo luogotenente, di 25, ìiore 24. Come havia aviso, turchi, cavali 5000, erano vicino a Gorizia, sichè tutti quelli lochi e castelli erano in fuga; unde fu fato le provi-sion debile di mandar per tulto a far redur a li castelli le anime, et animali, et robe. Non si sa chi siano: chi dice turchi, chi corvati e hongari. Et domino Hironimo Savorgnan, venuto li, era partito in quella hora per andar a Osopo a far 1000 ho-meni da fati e tornar in Udene; e le altre provision ut in litteris. Di Cassan, di sier Andrea Grifi procura-tor, provedador menerai, di 21, hore. . . . Come era ritornato 11 da Milan, et aspetano li lanzinech dieno venir da Milan, et col conte Piero Navaro vo-leno mantenir le rive. Sguizari, sono in Bergamo, par non habino ancora auto danari, et si dubita non melino a sacho Bergamo, et voleno omnino da loro taja. Scrive, el signor Thodero Triulzi governador zeneral nostro................... Da poi disnar, fo Colegio di Savii, et fo una le-tera di Lodi, di 23, dii signor Tkeodoro Triulzi a uno suo agente qui, con aviso che sguizari sono in Bergamo, e fra 4 giorni, non havendo li danari di la paga loro, si voleno levar e andar via. Di Axola, di sier Francesco Contarmi provedador, di 24, con avisi di domino Rezino, et quelli 3000 lanzinech, erano in Brexa, sono ussiti Cuora et venuti a Monlechiari, e conienti venir a’ nostri stipendii ; et in Brexa non è resta 500 Canti. 98* A dì 28, Luni, fo letere di Milan, di sier Andrea Trivixan el cavalier, orator nostro, di 23. Come erano partili 5000 Canti per andar verso Lodi in campo, et quel zorno sariano mia 7 lontan di Lodi. Item, è avisi di Pranza, di.... da Lion, come il Chrislianissimo re voleva Car 30 milia Canti et havia trovato li danari, impegnato il dazio dii sai per anni tre ad alcuni fiorentini, i quali haveano dà li danari avanti trato, che erano Cranchi. . . . milia. Item, che aspetavano zonzesse monsignor di San Valier con li G000 fanti. Di Crema, di sier Zacaria Loredan podestà e provedador, di 22, hore 8 di note. Come il clarissimo Griti era ritornato dal consulto di Milan, et li scrive, di 21, da sera, come ha deliberado de incalzar i nimici e nuocerli al più che potrano; ma i nimici solicitavano le exation di la taja di Bergamo per averla presto, et li hanno promesso che dando- gela per tutto eri, si leverano ozi per andar a Lecho e lì star ad aspetar el danaro che li dia mandar P Imperador, et non bavendoli, vorano andar a Be-linzona, et ivi far una Dieta et poi dividersi verso casa loro ; sichè bergamaschi fundeno i calesi el le croxe per torse li sguizari da le spale. Item, manda alcune letere de 1’Imperador, a la Signoria nostra, di summa importantia, de 18 aprii, interzepte in Val Tellina, qual andavano al marchexe di Brandi-burg el altri capi teSeschì et sguizari, qual sono exortadi da Sua Maestà ad aspetar che presto se li manderà i sui denari, excusándose non haver sapulo che quelli di Brexa li habino tollo li danari del re de Ingallera, che per suo conto erano mandati. E dize, manderà cinque credenziere de arzento a cinque persone, computa el signor Marco Antonio Colona, ordinando che, bauli i danari, satisfazeno quelli di Brexa, et con bon modo vedano di trarli Cuora et condurli al campo, et meter due bandiere de altri fanti da bene dentro dita terra di Brexa, dicendo che da Ispruch presto sariano mandate ar-tellarie et polvere assai, che lì sono aparechiate, 99 sempre confortandoli a non abandonar la impresa. Le qual lelere sono serite in eamino andando verso Ispruch, in la Valle dii Sol et a le Terzule. Item, manda a la Signoria una altra letera dii cardinal Sedunense etc., pur intercepta con le sopradite. Aricorda etiam esso podestà di Crema, che si veda che di Brexa et quelli loci vicini non passino tal letere, danari o robe, havendo più suspeto de’ nostri che di extranei, perchè quelli sono li operatori secreti di ogni male; et di questo ha scrito etiam con instanlia al proveditor Vituri di cavali lizieri e stratioti. Da Udene, di sier Lunardo Emo luogotenente, di 27, hore 21. Come à aviso, quelli turchi sono cavali 3000 solamente, et erano in Val de Se-lese propinquo a l’Istria et Gorizia. Item, il zonzer lì a Udene domino Hironimo Savorgnan con 1000 fanti; sichè Canno ogni provisione: non si sa che zente i siano etc. In questa malina, in Rialto, Co incanta, per li Consieri, Ira li qual sier Zacaria Gabriel che ozi rimase procurator, le galie di Barato. La prima sier ..........; la seconda sier Francesco Mo- rexini qu. sier Antonio per lire 50, qual à tolla insieme con sier Francesco Bragadin qu. sier Vetor. Fo sepulto, in questa matina, sier Lucha Zen procurator, vestito da Irate, con bel honor: 4 con-gregation de preli, il capitolo di San Marco, piovani numero . . , ai qual lassò ducali uno per uno,