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MDXVI, GIUGNO.
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        Da p<?i disnar fo Gran Consejo, et per il caldo non fo il Principe, fossemo pochi ; et quello fo fato noterò qui.
         Fu posto, per li Consieri, la parte di far a Brexa et a Bergamo, che fo presa in Pregadi, et notada per mi di sopra, et fu presa. Ave 935 di si, 62 di no,
    11	non sincere.
        Tamen non fu fato, et strida far al primo Gran Consejo.
        Fu posto, per i Consieri,,dar liceolia a sierZuan Francesco Balbi di sier Piero, podestà di Piove di Sacho, di venir in questa terra perzorui 15 lasando un zenlilliomo nostro in iocfio suo ; et fu presa.
        In questo Consejo, sier Michiel Trivjxan l’avoga-dor di comun intrato di novo, fe’ sentar tutti ai lochi soi et aprir le porte a li Savii, che niun andò zoso altri, adeo fo laudato da tutti di voler observar le leze ; e il Canzelier grando publicò tutti stagi a i so’ lochi, perchè fin bora è stà pocha observalion di le leze etc.
        È da saper, ozi fo tolto Camerlengo di comun sier Antonio di Prioli qu. sier Marco, qual amazò sier Zorzi Loredan di sier Marco Antonio di le galie di Alexandria, et fo poi, per danari, per Consejo di X ¡jbsolto dii bando. Et come ozi el fo nominato, dito sier Marco Antonio si levò e andò fuora per non balotarlo, et molti se ne acorse di questo, el cazete.
       Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador, fo letere di Lignago et da Porto, di 21. Come i nimici ussiti sono da 6 in 7 milia fanti, cavali 500 in 600 et boche 18 di artellarie. Sono a San Bonifacio et Soave, et fanno adunar le biave et mandarle in Verona. Item, à terminato, il zorno drio, da ma-tina, far levar sier Zuan Vituri provedador di cavali lizieri è 11 con 400 cavali, videlicet la compagnia di domino Mercurio Bua, ch’é li venuti, et domino Mercurio amalato venuto di campo a varir a Padoa, verso San Bonifazio et Soave per veder quello fa i nimici ; e cussi anderà domino Baldissera Signorelli e altri capi fati passar di qua di l’Adexe.
184 Belation dii strenuo Hironimo Fateinanzi padoan.
        Parti Zioba matina da Cremona, el zonto in questa bora in Padoa, referisse che hessendo lui slà posto con fanti 25 a la custodia di Pontevigo per il c|a-rissimo Grili, parse da poi a monsignor di Barbon mandar a la custodia del dito loco un capitanio con fanti 500 vasconi. Et che Mercore il campo inimico si levò da Pra’ Alboin et loci circunvicini, el andava
verso la volta di Orzi Novi, digando voler andar verso Cassati et poi Milan. Et che ’1 ditto dì de Zobia, dimane, il campo di la Chrislianissima Maestà et quel-
lo	dì la Illustrissima Signoria havea mandato a tuor li alozamenli ,a Pizigaton, loco sopra Adda apresso Cremona miara 12, per obviar che li inimici non passasseno Adda, et dicevano voler lassar a la custodia di Cremona fanti 3000 et lanze 200 con el ca-stel fornido; et per li presoni hanno facto dicono esser fanti 30 milia, computati cercha 10 milia venturieri. Et che nel tempo el si trovava a la custodia di Poulevico, parse a monsignor di Barbon et tulli li altri condutieri far una cavalchala, et mandorono zercha 500 homeni d’arme et lutti li lizieri de la Illustrissima Signoria ad arsaltar lo campo cesareo, che era acampato ad Axola, dove fece predai di certi cavalli et presoni ; et il zorno sequente, el campo se levò et andava .ad alozar 9 Gambara el Pra’ Alboin,
Et che il marchese di Salulio et Monfera’ fevano preparamento grando de zente de mandarle in campo di la Chrislianissima Maestà. Fanti francesi sono 12 milia, li nostri 3000 senza i sguizari, die nostri aspeta numero 8000.
Sumario di una letera di sier Zuan Vituri prò- 185 vedador di cavali lizieri, data a Lignago, zoè in Porto, a dì 20 Zugno 1516, ìwre 4 di note, drizata a sier Lorenzo Moro so’ cugnado.
    Come vi scrissi eri sera, cavalchassemo con il provedador Manolesso a Verona, et alguno insiteno. Vene alguni cavali da poi partì, et lassato la,copio Vigoaro con zercha 100 cavali, preseno tre de li inimici non da conto, et examinati non sapeano dir nulla, over non voleano dir. Di le cosse di Verona, per molte spie mandate in Verona et ritornate molto tarde, per esser stato serata la porta del Vescovo fin hore 19, i qual tutti in conformità mi hanno dito li nimici, a la più larga Sabato, a dì 19, insila, lo mandi la sera 20 cavali de homeni da bene a la scolla per non esser soprazonti, et a zercha hore 3 avanti zorno, ozi, li inimici deteno la fuga a dite scolte, et in quel medemo tempo Codignola me feze segno de foco, secondo l’ordine a loro dato, et io subito fezi dar in trombeta et meler tutti a l’arme, et ayanli zorno montai a cavalo con tutti li cavalli, et lo andai al Ponton de Vilanova, el ordinai a Zuan di Naldo metesse fin 10 schiopetieri a uno ponte, che i chiama el Restello. E ne l’alba dii zorno comenzò aparer li cavali de li inimici con la fantaria arente il ,