247 MDXVI, MAGGIO. 248 c la (erra eie. Ilor fo eleclo li 1!) al Consejo uno per visinanza, li quali sono questi, et non sono ho-incni di molta reputation ma il forzo geli), e li principali cazeteno. Li XVIIII electi per le visiname di Bergamo. Per San Jacomo, domino Lucha Brembà dolor et cavalier. Per San Stefano, domino Bernardin Mnjolo. Per Santo Alexandro in Colona, domino Jacomo Sal-vagno. Per San Leonardo, domino Francesco de Guidotis. Pro ante seolis, domino Lodovico Rota doctor. Per San Matheo, domino Francesco Borella. Per Sancta Agatba, domino Jacomo da San Pellegrino. Per San Salvador, domino Cliristoforo de Roman. Per Santa Grata, domino Baplista Zoncha. Per San Michiel da FA reo, domino Mafio de Curta-negra. Per Santo Andrea, domino Bortolamio de Calepio dotor. Per San Micbiel, domino Nicolao de Bongis. Per Santo Alexandro, domino Pizuolo de Rivola. Per San Zuan de FHospedal, domino Ioanninus Borella. Per Santo Antonio, domino Dominico dii Cornelio cavalier. Per San Pancralio, domino Bcrlolin de Bagnalis. Per Santa Eufemia, domino Benedeto de Girardellis. Per San Cassano, domino Joanne de la Camera. Per San Lorenzo, domino Baldasar de Follo. 143* In quesli zorni, li fermenti feno gran calo, et di lire 7, soldi 10 il staro che valevano, veneno a lire 4 soldi 10, et quel di Ravena a lire 3 e soldi 10 el staro; sichè continue va calando, e cussi fa la farina in Fontego. A dì 30, la matina, vene letere di campo dii provedador Griti, date in Brexa a dì 28, hore 3 di note. Come eri non scrisse, perchè atese a ex-pedir li oratori bergamaschi, domino Lodovico Rota dotor e domino Alexandro di Roman, quali veneno a persuader non volesse farli pagar il resto dii tajon promesso a’ sguizari, perchè quello deleno disfeno calixi, f etc., et li danni palidi; tamen esso provedador concluse provedeseno a trovar li danari. Item, ha concluso con la terra di Brexa di haver ducati G000 et il territorio ducati 10 milia per ades- so. Scrive saranno un pocho longati. Item, quelli 400 spagnoli che ’1 volea luor a stipendio nostro, non volseno restar et sono partili. Conclude, si mandi danari, altramente francesi non sono per muoversi di Brexa ; et però olirà li ducati 17 milia auti, si li mandi altri ducati 35 milia. Ha mandalo lui provedador li cavali lizieri a la volta di Verona; solicita le monition etc. per l’impresa. Di Milan, di 26, di sier Andrea Trivixan el cavalier, orator nostro. Come, a di 25 parti il signor ducila di Barbon gran conlestabele, con li soi zenlilliomeni e la sua corte per Pavia, e lì lo a-compagnò e tolse licentia e va in Franza, e lui ritorna a Milan, aspetando la licentia di repatriar. Di Franza, di sier Zuan Badoer dotor, cavalier, orator nostro, di....., da . . . . Coloqui con il Re zercha l’impresa di Brexa, qual tien certo sarà aula et anderano poi col campo a Verona, qual aula, si potrà far poi altre facende. Item, come il parlamento, si fe'va a Nojon, è risiollo con tuor termine di conferir con quelli principi di Borgogna, et ritornerano in el dito locho a la fin di Zugno; sichè esso orator tien non seguirà acordo alcuno, imo sarà guera. Copia di una Ietera di sier Alvise Michiel dì 14G sier Vetor, data in Brexa a dì 26 Mago 1.516, drizata a sier Marco Antonio suo fradello. Nara l’ussir di spagnoli di quella e il modo si ave la terra. Come eri vene lì, partito di Bergamo, da suo padre, per veder il seguilo di l’acordo haveano falò spagnoli, erano in Brexa, di dar la terra a monsignor di Lutrecb non li venendo socorso, come ne li capitoli. Et zonto, trovò il clarissimo Griti desteso per il cavallo li caschò sotto, et si feva provision di mandar zente a la volta di la Loza, dove era reduti certa quantità de i ni mici, quali preseno cinque di le lanze spezade dii prefato provedador, in modo che non si steva senza qualche suspetto, benché la terra di raxon era nostra per esser passato il termine; ma per esser spagnoli di la sorta i sono, et havendose trovato letere intercepte, quale scrivevano a li inimici, che non ostante F acordo fato, si vera no socorso li torano dentro ; tamen era stà fato provision di mandar zente a quella volta. Pur la note non si siete senza qualche suspetto, et visto i nimici fino sera non veniva a socorerli, tolseno certi francesi in castello, et questo ne dete speranza di averla questa matina. Luni, a bore 13, si reduse cl