155 XICCCCCV, APRILE. Epithaplmm diarissimi senatoris Marci Sanuti. Unica Marcus erat romano lingua senatu ; vox patribus venetis unica Marcus erat ; Cesserat in venctos romana potcntia patres in Marcum Marci cesserat eloquium ; Roma effoeta diu, muta est, fecunda virorum urbs Marco haud poterit nostra carere suo? A dì 23 aprii. I’u gran consejo, mercore, fo San Zorzi. Fu falò podestà a Verona sier Marco da Molili, el consier ; e fo poi chiama il consejo di X, et non preso, juxta le leze, dar licentia il corpo dii Sanudo, si vesti di la scuola di San Zuanne. Item, fo dato licentia a sier Zuan Moro, quondam sier Alvise, era ini prexon per contrabando, stava malissimo, andasse a caxa ; e data, non siete tre zorni che morite. Era di anni zercha 19. A dì 24. La matina fu sepulto sier Marco Sanudo, come ho scrito. Da poi disnar il principe, con la Signoria, fu de more a vesporo a San Marco ; stelo in capitello, con l’orator di Franza e l’arziepiscopo di Spalato. Portò la spada sier Hironimo Contarmi, va provedador in armada ; fo suo compagno sier Alvixe Arimondo. Et da poi vesporo fo pregadi, per le-zer letere, et far do savij dii consejo, in luogo di sier Alvixe Venier, intra consier, loco sier Marco da Molin, electo podestà a Verona, et sier Marco Sanudo, a chi Dio perdoni. Et rimase sier Pollo Trivixan, el cavalier, fo capetanio a Padoa, et sier Andrea Ve-nier, fo savio dii consejo ; el Trivixan slatini intrò, el Venier è a Roma. Di Eiemagna, fopiù letere. Di la investitura data a Roani, nomine regis Francia, dii stato dii Milan, et fdios, etiam a l’archiducha, videlicet a suo fiol, come zenero di ditto re. Item, di presenti fati per il re di romani a Roani, el qual partì a dì X per Franza ; et insieme hanno fato molti tractamenti secreti, videlicet lhoro tre solli, videlicet Maximia-no, archiducha et Roan. G7 Item, 1’ archiducha, o ver re di Chastiglia, partiva ; con il qual va sier Vicenzo Querini, doctor, orator nostro; et che ’l re l’ha investito dii duellato di Geler, qual voi aquistarlo, con riservation, si quel ducha è al presente, voi aceptar lo acordo li ha mandato a oferir etc. Item, investì lo archiepiscopo tre-verense, come ho scrito di sopra. Conclusive fo più letere di Eiemagna, perchè l’importa per 1’ andata di Roan. Da Milan, di Lunardo Bianco; secretano. Dii partir por Franza dii gran maislro, qual era stato più tempo al governo di Milani. El qual non ritornerà, et va im Picardia a quella guarnison, et a Milan vien uno altro, nominato........... Da Roma, di sier A ntonio Zustignan, dotor, orator nostro. Come il signor Bortolo d’ Alviano à preso certi corsari verso Hostia. Item, dii zonzer di oratori francesi, per dar ubidientia al papa, per numero 3, et uno secretano, era lì in corte; et come introno con 11 some et 50 cavali ; aveno l’audien-tia publica ; domino Michiel Rizo, neapolilano, fè la oration latina, la qual poi fo impresa. Item, è aviso, a Yrnola, domino Zuan di Saxadelo aver fato certa novità ; el di Pisa, come il gran capetanio yspano voi ajutarli contra fiorentini ; et senesi si hano ligati con pisani e hanno tolto capitanio Zuan Paulo Ba-jom etc. De li oratori nostri vano a Roma, date di là di IJrbin. Come sono stati a Urbin ; e quella duchessa li hanno honorati ; et che vano a lhoro viazo, et intrerano in Roma cl dì di San Marco. Da Napoli, dii consolo. Dii zonzer lì dii signor Prospero e Fabricio Colona, venuti di Spagna ; e hanno auto conduta da quel re. Item, è ritornato etiam domino Zuan Balista Spinello, stato in Spagna. Item, dii zonzer a Napoli, al gran capetanio, uno orator pisano, per aver ajuto contra fiorentini ; et si tien sarà exaudito. Di Ferara, dii vicedomino. Come el ducha partirà el dì di San Marco per venir qui ; et voi non venir avanti, acciò si fazi la solemnità quel zorno consueta farsi de lì. È da saper, morse il primo orator di Ferara stava qui, domino Bortolo ..., dotor; poi è venuto uno altro, qual è dotor, domino Zuan Francesco Canal, et etiam è amallato, et morite il dì avanti venisse il ducha qui, come dirò di soto, e il corpo fo rimandato a Ferara. A dì 25, fo San Marco. Il principe, de more, fo a messa in chiesia con li oratori. Et portò la spada sier Alvise Contarmi, va a Rimano ; suo compagno sier Francesco Duodo, et molti patricij invidati al pasto, fa doinenega, per esser ozi venere. Item, vene alcuni merchadanti di le galie di Alexandria lassate in Histria, tra i qual fo uno fiol di sier Marco Antonio Loredan, sier Hironimo Soranzo, quondam sier Beneto, sier Matio Sanudo, di sier Beneto, e altri ; et disseno il modo di 1’ ussir di le galie, a dì X marzo, contra il voler de’ mori, qualli dal Farion treno a le galie 40 colpi di bombarda, et nostri a lhoro niuna. Et laudono il capetanio Gilbo,