J1DXVI, APRILE. 156 no parlidi da Lodi, e li noslri cavali lizieri li andavano driedo molestandoli assai. Di campo, da Milan, ni di altrove nulla era di novo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta per una letera venuta questa mulina di Padoa. Come 9 citadini veronesi nominati in le letere, videlicet Ma-fei e Pelegrini, lutti rebeli, par habino facto certa custion in Verona e sono fuziti fuora a le loro pos-session, et voriano salvoconduto per venir a star a Padoa, prometendo far ogni bon oficio si abbia Verona ; et cussi li fo scrito il salvoconduto in bona forma. Vene uno nonlio di l’oralor di Ferara, et portò letere dii Ducha, di 20, qual li scrive aver, di 17, dal suo agente, come sguizari erano levati di Adda verso Brexa, e li nostri lizieri li erano driedo molestandoli, et che aspetavano a Milan monsignor di San Valier, qual veniva di Pranza con 10 milia fanti et GOO lanze, e poco driedo veniva monsignor di la Trimolia. Itcm, sguizari e li altri cesarei voleano di Bergamo la taja de li ducati 25 milia data ; et che li sguizari e il Gran scudier, ch’è il signor Galeazo di San Severin, che parlino da Milan a ruina di Ver-meneschi, li haveano tolto i castelli, e quel stado il Chrislianissimo re P havia donalo a esso Gran scudier: dava inlrada a l’anno ducali 12 milia. Item, avisi di Spagna, che il ducha de .... e il marchese di Vagliana haveano retolti i loro castelli e terre li fo tolti pel Re morto. Item, che ’1 re de Ingaltera 92 temeva di le cosse di Scozia, perchè scozesi haveano dal re di Dazia e quelli altri.......Scrive esso Ducha queste nove era vere, et l’havia aute da uno imperiai e dovesse comunicarle col Principe; et si rimandasse, e sperava continue avisarli queste et mior nove, et era nostro bon Gol. Et venuto zoso Consejo di X, sopravene letere di Milan e di campo; qual reduti parte di Colegio in camera dii Principe le lezeno, et il sumano sarà qui di solo, e tutti rimaseno mollo di mala voja, perchè inteseno esser zonli danari a’ sguizari e aver auto una paga. Da Cassati aduncha, fo letere di sier Andrea Griti procurator, provedador generai, di 19. Avisa il suo venir con le zenle nostre, et partite di Milan, nè altri francesi erano ussiti. Ben e vero doveano mandar drio monsignor di la Cleta con lanze 200 et fanti 6000, e il conte Piero Navarro con li fanti francesi era . .. . E1 sigiar Thodaro Triulzi governador zeneral nostro, con il resto di le zenle, erano da Pavia venuti in Lodi poi il partir de’ sguizari, quali, levali da Lodi et aviali a la volta di Bergamo, sono restali verso e in Boman e Marti-nengo et si dice haveano aulo una paga, sicome a-visa domin*o Mercurio Bua li era driedo, con li cavali lizieri. Scrive, in Bergamo erano intrati 1500 sguizari volendo la laia, minazando sachizar, unde lui provedador con alcuni cavali era andato mia 4 vicino a Bergamo, et mandato a dir a quelli di Bergamo stesse saldi, et non dubitasseno eie., perché sguizari si convieneno levar e andar via, e volendo I soccorso, li mandarla zenle. Et che parte di li citadini voleano noslri li andasse, altri non ; et termi-nono non vi mandar alcuno, aziò non fusseno minati. Item, à aviso l’imperador era di sora Trento in Val di Sol con molli signori, et voleva far certa Dieta; altri dicono feva butar balote e provision altre. Item, manda una letera intercepla che l’Im-perador scrive a Marco Antonio Colona in Lodi, conte era parlilo e andato a far bon effeto e voy lenir fermi sguizari, che presto i barano danari. Item, altre letere intercepte di dito Marco Antonio Colona, scrive a l’Imperador li bisogna 10 milia ducati per dar a le zenle, maxime a’ sguizari, aliter si leverano; et altre parlicularità, ut in eis. Da Milan, di sier Andrea Trivixan el ca- 92’ valier, orator nostro, di 19. Scrive esser restato col Gran conteslabele, el francesi non hanno voluto ussir, dubitando di lassar Milan, perchè intendeano di sora, verso Como, si feva certa adunation di sguizari etc. Item, si aspeta monsignor di San Valier di Pranza con li 8000 lanzinech. Item, altre parlicularità, el dii partir dii Griti per Cassan. A dì 23, fo San Zorzi. La matina, vene in Colegio l’oralor di Franza, monsignor di . ., qual à certi avisi di Franza, et comunichò a la Signoria come il Chrislianissimo re mandava assà zente in Italia etc. Et li Cai di X steleno longamente in Colegio. Da poi disnar, fo Gran Consejo, et fo leta, per Benedetto Palestina secretarlo, la coudanason falla nel Consejo di X conira sier Marco Michiel qu. sier Andrea oficial al dazio dii vin: ch’el sia privo di l’o-iicio per non haver obedito a le parie e conti dii Consejo di X, ut in ea. Et fo poi fato elelion. Erano pochissimi a Consejo, qual sarà posto qui avanti, et accidit una fortuna, che lo, Marin Sanuto, per mia sorte, fui nominato provedador sora i dacii, tolto per sier Lunardo Sa-nudo mio fratello conira il mio voler, e più contra il mio voler audai.a oferir ducati 400 ad impresiedo, che mai non dovea andar, considerando esser sia