557 MDXVI, SETTEMBRE, 558 trech volea ozi venir in campo a trovarne per far uno consulto col Governador; l’hanno rimesso a domali. Scriveno mancha assa’ guasladori. li erri, esser venuto in campo li thesorieri francesi per li ducati G000, et loro Provedadori non hanno danari; et essi francesi in tutto, con quelli 6000 se li paga, non hanno 8000 fanti di 16 milia fanti dieno aver; sichè loro dicono è robati da li fanti; unde bisogna om-ìiino pagarli. Però si mandi danari eie. Item, mandano alcune letere dii secretarlo Caroldo. Di Zuan Jacomo Caroldo secretano, drisaie al provedador Griti, date in campo a dì 10, hore una di note. Come, per uno puto ussito di Verona, si ha inteso è zorni 10 beveno aqua, et è zà 5 di non hanno carne, manzano carne di cavali e aseni ; non si vende pan in Piaza. Item, scrive monsignor di Lutrech à scrito a la Maestà dii Re esser slato nel nostro campo, e lauda li fanti spagnoli, et che Sa bado si tirerà sotto la terra a far la bataria, ch’è a dì 13, et presto sperava scriverli bona nova, et non dubita di soccorso, perchè in zorni 15 nou poi esser. Et in questo mezo l’harano spazata, perchè come si baie do dì, si farà ntovesta etc. Item, scrive, par, per via di uno milanese ha praticha con 3 capi spagnoli è in Verona dito monsignor di Lutrech ; el qual desidera si mandi le spie, e lui ne ha mandate do per veder si vien socorso. Zerca Valpolesela, soa excelenlia dice voria li fosse tolto etiam li animali, aziò quelli di Verona non habino da viver; et è conlento se li babbi tolto fornicn-li ole. Dii dito Caroldo, di 11, hore 16. Come ha visto in monsignor di Lulrech grande afection a l’impresa; ozi voi esser a Santa Lucia in consulto col 350' Governador. Zercha li homeni fati preson in Val Polesella, dice li farà liberar, et cussi ha parlato a monsignor di Scut suo fratello; ma si duol ha so-lum 200 guastadori, et che voria fosse sta tolto li bestiami di Val Polesella, ma non si fazi presoni li contadini etc., ut in litteris. Dii dito secretano, date a dì 11, drisate a tutti do li Provedadori. Come, andato per voler parlar a monsignor di Lutrech, qual zuogava, li disse esso secretano li voleva parlar per avisi aulì di Roma. Rispose: « È avisi di monsig;;or di Lode-va ; lassateli, li lezerò questa sera etc. Dii Governador generai, date a dì 11. Scrive zercha l’aviso di Roma, che venendo socorso di spagnoli, non sarano in tempo, Verona sarà nostra, e lui è in ordine; domati se li andarà solo. Et parlato con missier Antonio da Castello, qual è sopra le ar- tellarie e guastadori, dice aver pochi bombardieri, ha solum 300 guastadori; sichè essendo le cosse achade in ordine, si farà, nè mai si ha una cossa compila. In questo zorno, post prandium, in Quarantia criminal, essendo eri in Pregadi preso tra.....e Consieri, per il piedar di Avogadori, di reteuir Saba .... romito di la galia di sier Francesco Contarmi patron a limilo, per disobedieutia conira il capitanio di 1’ Avogaria, andò a zerchar conlrabandi a la galia e usò stranie parole, desbolò una cassa etc.; hor sier Fauslin Barbo l’Avogador, ozi lo menoe in Quarantia et prese fosse ben retenuto. Et eri fo preso che Cibeschi è a la guarda, vadi lui romito al viazo; el cussi ozi di largo fo preso dita parte. A dì 13. La matina, el Principe non fo in Co-legio, et fo di campo, di Provedadori generali, date, ut supra, a dì 12, hore 18. Come era zonto uno thesorier francese lì in campo per li danari di 6000 venturieri se li paga, con stranie parole, dicendo amore Dei si fazi almeno Luui, a dì 15, si habi da darli ducali 6000; et bisogna darli, perchè francesi poleno dir cussi. Item, il secretarlo Caroldo scrive che monsignor di.... voria braza 12 damaschiti nostro; al qual il Re li donò Castion et Tabi-neeho; però scriveno se li mandi, sarà mollo a proposito nostro. Dii Caroldo secretano, di 12, hore 12, dri-gata a li Provedadori generali. Di coloquii aulì con monsignor episcopo di Terme secretano di Lulrech, el ti suo arzentier, qual l’à cedalo dii boa voler di Lutrech a l’impresa. De le cosse e nove di Roma disse non è nulla. Si aspeta due oratori in Franza di l’Arcltiducha a cou-tìruiar lo acordo, nel numero di qual è monsignor di Ravastein, et che aspelava dal Re li capitoli. Bisogna habiamo Verona, e l’haremo presto, e si non era quello, saria andato a Milan lassando la impresa ad altri. Item, non voi sì fazi presoui di Val Polesella. Item, el dito voria li fosse mandato 26 braza di damaschili negro ; è boa mandarlo, e Dio volesse avanti la guerra si havesse cussi fato con Rubertet. Item, il marchese Vieimo li ha ditto esser a Goito 8 spagnoli, et volendo; li darà iti le mano. Item, è uno si la capo di guastadori, è bandito di Veuezia. E scrive, se l’ha mal vivesto a Venecia, non si corezerà in campo. Item, è certa pratica in Verona etc. Item, manda la copia di una letera scrita per li oratori francesi sono a Roma, di 6, hore 9, al re Chri-stianissimo, molto savia e longa, qual li ha mostrata i monsignor di Lulrech, zercha la nova di quello han-