MDXVI, AGOSTO. 470 vescoado di Bajus, à intruda scudi 12 milia. Item, dice Verona si averà dando scudi 300 milia a Plm-perador. Item, manda una letera aula da uno è a-presso sguizari, con avisi di 9, di la Dieia fala a Coira nienle concluso. Voleno più presto esser col Chri-stianissimo re questi Ire cantoni che con l’Imperador, qual à mandato danari ad alcuni capi per far con il vescovo persuasi li altri a moversi e venir a soco-rer Verona ; ma loro non hanno voluto, licet tra loro sia sta parole assai, e rimessa ad una altra Dieta farano. E, si dice, l’orator d’ingaltera li darano scudi 20 milia; et allre particularità, utpatet. 295 * Di Pranza, dii Badoer orator nostro, di 15, da Tors. Come, essendo torna il Christianissimo re di so’ piaceri, come scrisse era andato, fu subito a trovar ozi Soa Maestà et li dimandò di novo. Disse era venuto uno famigliar, laudandolo mollo, vien da monsignor il Gran maistro, nominalo monsignor di San Marzelo, et li ha ditto è sia conclusa a Nojon pace perpetua tra Soa Christianissima Maestà et la Catolica alteza, amico di amici e inimico de i nimici, nulla facta mention di l’imperador e dii re d’Ingal-lera, et fato le noze di madama Alvisa fìola di Soa Maestà, in sua Catolica alteza, qual ha uno anno, et li dà per dote la parie a si aspetanle dii reame di Napoli, con questo ha hi Soa Maestà ducati 100 milia a l’anno lino la sia traduta, e poi ducali 50 milia fino farà lìol maschio, qual nato non habi nulla, e chi di loro He muora avanti a l’altro, resti la parte dii regno. Item, dii regno di Navara, che madama Catarina l’habi de sua dota ; et se in termine di cerio tempo non l’arà, la Christianissima Maestà possi melerla in stado, et non se intendi rota la pace. Item, la cugnada dii Re, di anni 9, madama Claudia, si darà al fratello di ditto re di Castiglia è in Spagna. Item, el ducha di Geler, perchè li exerciti sono vicini in Frixia, che, seguito il condito, qual si \’oy venzi, si rneteno in la Christianissima Maestà. Item disse, l’lmperador era contento dar Verona a Soa Maestà con questo mai la desse a la Signoria, e lui non l’ha volula, dicendo mostra gran odio conira di vui. Et è stà concluso, che si in termine di do mexi non havemo Verona, l’lmperador sia ubli-gato darla a la Signoria, con questo l’habi ducati 200 milia, videlicet 100 milia da vui et 100 milia da nui. Poi disse aver lelere da monsignor di Lu-trech, sperava aver Verona presto, et che la Signoria ha via 13 pezi grossi di artellaria e Soa Maestà 11, e tutto era in ordine per averla, con allre parole, ut inlitteris. Poi andò a la Rezina,qual li disse questo apontamento in substanzia, come li disse il Chri- stianissimo re, ma con allre parole. Scrive il Re a-verli dillo che ’I voi venir a Veniexia con la Rezina, poich’è aconzate le cosse col Calolico re. Scrive, poi 296 parlò a monsignor di Bonivet, qual li disse che monsignor il Gran maistro era in camino di Nojon partilo, et subito seria li. Parlò etiam al Gran canzelier etc. Scrive, che domino Pclro Navaro con 18 nave donale al Re et 6000 fanti era partito per andar in Africa a danno de’ infideli. Et zonle le dite lelere e lede in Colegio, lo gran dispulation fra li Savii zercha si se dovea far li 4000 fanti, e tulli disseno l’opinion loro in Colegio. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et nulla fu fato. Voleano scriver in Pranza et in campo, e terminono scriver domali per Pregadi. El da poi venuto zoso il Consejo di X con la zonta, gionse ¡etere di campo, e li Savii andono ili camera dii Doxe aldirle; il sumario è questo, zoè: Dii provedador Grifi, date in campo, ut su-pra, a dì 25, hore 23. Come erano venuti a lui domino Janus di Campo Fregoso e Joan Paulo Man-fron, condutieri nostri, da parte dii signor Governa-dor, et cussi andono a trovar monsignor di Lutrech, et qui erano altri capitani; et consultato insieme, monsignor di Lutrech disse non li pareva far alcuna cossa si non si aveva 4000 fanti, nè li par tirarsi sotto Verona senza averli per non aver vergogna. Unde domino Janus parloe e ben a proposito: non era di meler questa dimora, ma tirarsi soto la terra, adeo che monsignor di Lutrech andò in colera con lui; sichè fu tato fine per non alterarsi più. Esso provedador Griti rimase mollo suspeso. DU Governador zeneral, date a Santa Catarina, a dì 25, hore 18. In conformità, ut supra. Item, dii dito, di 25, hore 3 di note. Come monsignor di Lutrech non voi moversi si non si ha fanti 4000; però scrive è bon farli e non restar per questa piccola cossa, perchè con efedo è pochi fan li in campo etc. In questa malina, l’orator dii Turcho fo a veder 296* le zoje et le arme dii Consejo di X. A dì 27, la matina, fo leto le letere sopradite di campo, et vene etiam quelle dii provedador Griti, date in campo apresso Verona a dì 26, hore li. Come monsignor il Gran scudier era venuto a trovarlo, dicendo è bon servidor di la Signoria, et si fazi questi fanti; et stando lui provedador molto suspeso, li disse : « Parlè con mi liberamente » ; unde lui Provedador li disse : avemo 5 in 6 milia fanti, pagemo 6000 a la Christianissima Maestà, voi si fazi 4000, veremo a pagar 16 milia fanti