401 MCCCCCVI, AGOSIO. In questa sera gionse, venuto de Istria, sier Pol- lo Antonio Miani, vien capitanio de Famagosta, con la nave di sier Piero Contarini, qual à ’buto fortuna, partita di Rodi, scorse sora Cicilia e pocho inanellò non mal capitasse. Et referisse, cornei’orator dii 184 soldan era montato su la nave, et a Rodi montò su do galie, et vene in Candia, e la nave si parli, et è venuta, e lui orator è rimaso in Candia. Et dito sier Pollo Antonio, la matina, andò in colegio a far la sua relatione; el poi disnar intrò dii conseio di X, in loco di sier Bernardo Bembo, dotor, cavalier, intrato provedador a le biave, dii qual conscio era slà electo di ordinarij. A dì 25. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere : Dii Zante, di sier Donado da Leze, prove-dadur. Le nove di la galia Mora, dite di sopra ; e altri successi di quelle bande. IH sier Marin Zorzi, dotor, capitanio di Brexa. Come, juxta i mandati, è stalo a Cedi dal conte di Pitiano, a comunicharli la venuta dii re di romani in Italia, e stij preparato. Li ha dito sarà preparato di le so zente, ben è vero li avanza do page, el è mal pagato a Padoa etc. ; et che venendo come amico è bon honorarlo, ma venendo con zente è bom esserli a l’impeto; et altri coloquij. Dii signor Bortolo d’Alviano, date a Conciati. Come domino Hironimo di Monte, colateral nostro, è stato li, à fato la mostra; è in bordine di la so condula, anderà in Friul etc. Di Elemania, di sier Piero Pasqualigo, dotor, cavalier, orator nostro, date a Graz. Come era quasi risanalo. Il re era altro, dice il loco, col suo secretano ; et li havea scrito una lelera, come el saria lì, et mandava 3 oratori a la Signoria, e li nomina, sarano notadi in margine,-per averii passo per vegnir in Italia. Et come à parlato con l’orator di Ferara è lì, qual li ha dito, il re à ditto a l’orator di Mantoa, che soa majestà voi far la massa a Mantoa, e mandar le zente di l’imperio prima, poi vegnir lui, e mandar una parte per il veronese, e lui vegnir per il Friul etc. Item, esso Fabio, secretano, scrive coloquij abuli col re, come voi vegnir in Italia, come bon amico di la Signoria, e manda oratori a quella, e voi prima sij le zenle di l’imperio in Italia, cha lui intri in Italia. Item, che ’l anderà a Graz; et soa majestà era stato a le montagne a veder dove si chava le fe-rareze. Fu posto, per li savij, far altri 2000 provisionati, olirà quello è stà preso, videlicet in le terre nostre, ut in parte, et 200 cavalli lizieri, soto li capi I Diurii di M. Sanuto. — Tom. VI. parerà al colegio, et mandarli in Romagna, per la venuta dii papa, o altrove; fu presa. Fu posto scriver al provedador di l’armada, venendo queste galie armale per ti mexi, mandi a disarmar di le vechie etc., ut in parte; fu presa. Fu posto, per sier Antonio Trun, consier, e altri, che più non si pagi di contadi le taje in le camere nostre, ma se li dagi debitori di condanason, sub pcena etc. ; fu presa. Fu posto, per el dillo, de calerò niun possi I comprar bandi, si prima non arà abulo la grafia di poter comprar da li conseglij ordinarij, ut in parte, e sia publicà etc. ; fu presa. Fu posto, per il colegio, perlongar la minia a le galie di Baruto 22 zorni, poi zonte; e l’ultima galia si partì per lutto domali, subpxna etc.; fu presa. È capitanio sier Alvixe Dolfim. Fu intrato in la materia di le robe di zenoesi sequeslrade etc. Andò 4 opinion : una di savij, di lenir fino ducali 8000; sier Francesco Bragadim, savio a terra ferma, voi ducati 1000; sier Marin Zustignan, savio a terra ferma, voi siano chiamali li zenoesi, e ditoli dagino o danari o pegno per ducati 8000 ; sier Alvise Capelo, savio ai ordeni, voi sia indusià fino {/ì il mexe futuro, per intender i damili e star suspeso, come c; et altre particularilà. Parlò in Zu-slignan, il Bragadim. El sier Antonio Trun, consier, messe indusiar 4 zorni ; in hoc interim lì dainnizati si vadino a dar in noia a li provedadori di comun, e provar li soi damili, poi si vengi a questo consejo, per diliberar quid fìendum. El balotatc le parte, il Capello ave 2 balole, il Bragadin e Zustignan poche; et quella ili savij fo rebalolà con quella dii Trun, e quella dii Trun fu presa. A dì 26. È da saper, cri seguite, el ozi, iu fontego grandissimo disordine, che era grandissima quantità di zenthilomeni, e altri, compravano farine, come se i nimici tossono su le porte, adeo la farina cressete solili 20 il slaro, che prima valeva lire ..., soldi... il slaro, ozi valse.........; el molti facilini comprono per inchanevar la farina. El fo grandissimo moto in li fontegi, tutto processo per queste nove dii re di romani el dii papa, tamen la calieri ; etiam li formenti padoani a le biave cresscteno. hi questa malina, in quarantia criminal e civil nuova, fo tandem expedito il caso di domino Paulo da Fuligno, dotor, era zudexe dii maleficio a Brexa, con sier Piero Capello, intromesso per sier Marin Bon, sier Vicenzo Barbo, sier Pandoìfo Morexini, olim syndici. Et parlò sier Marin Bon più volle; li rispose Rigo Antonio. Et a dì 22 fo balotà ili procieder. Ave 26