217 udxvi, slabele voy venir in persona a luor Brexa. Item, à manda sier Vetor Michiel a Bergamo al suo rezimen-to, et voi far bergamaschi dagi a la Signoria quello à dato a’ sguizari. A dì 16, la matina, in Colegio fo leto con la Signoria le letere di campo, venute heri sera, dii provedador Griti. Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador generai, fo letere di eri, date a Este. Come era stato a la Badia, e visto quello achadeva, era venuto de lì, e pur intendeva l’Adexe era molto cressuto. Da Lignago. Le cosse era proviste, mandatoli danari per pagar quelli fanti di Bergamo da Bergamo contestabele è li, et mandati di Padoa in ditta rocha 50 fanti brisigelli etc. In questa malina. partì sier Bortolamio da Mosto, va viceluogotenente in la Patria di Friul, et sier Lunardo Emo ritornerà a caxa. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum. Di Roma, di l’orator nostro, di 5,6, 9 et 12. Nulla da conto. Solum il Papa, per non aver danari, voi far ofìcii di 25 a certo Colegio ad udir le cause, et spera trovar per questi da 25 milia ducati. Item, l’impresa di Urdin èsferdita, perchè Maximiano non ha prospera. Item, era venuto lì a Roma Zuan Corado Orsini, qual era sta col signor Renzo, è concluso a soldo dii Christianissimo re con 100 lanze; dii che il Papa par non fazi stima, dicendo il signor Renzo è homo di guera, conviene aver soldo, il Re voi adoperarlo di là etc. Si judicha il Papa fazi come dii signor Marco Antonio Colonna, ch’è suo homo, ta-men è con l’Imperador etc. Item, è zonto uno ora-lor novo dii Christianissimo re venuto per aver dii Papa la pragmaiicha, che per il Concilio fu sospesa. Item, come quelle fuste di turchi haveano preso cinque barzete di genoesi, andavano..... 128 Da Vicenza, di sier Nicolò PasquaUgo podestà e capitanio, e sier Jacomo Manolesso provedador, di eri. Mandano alcuni avisi auti, come il Cardinal Sedunense era andato con 100 homeni d’arme, che lo acompagnó, per la volta dii lago a Riva, e de lì in Alemagna. L’Imperador, Domenega, a dì •. . era a Trento, è partito insieme con li signori de Bexen et andato a Bolzan per andar in Alemagna, e li ditti signori tornati indriedo ; sichè è restati malcontenti. A dì 17. Il Principe non fo in Colegio per aver auto la febre questa note ; tamen è levato di Ietto e stassi. Et non fo letere da conto, solimi di Vicenza. Come i nimici, sono in Verona, se ne partirauo assai. maggio. 218 È da saper, se intese che ritornando, siate a la Sensa con le soe rasse, certe barche de Schiavonia, erano sta prese da alcune barche di Maran et con-dule in Maran : erano riche, haveano venduto le sue rasse per ducati zerclia 5000, ut dicunt, di danno a le povere schiavone ; sichè è stà mal governo a non haver tenuto fuora le do barche longe che sicurava tutto. Da poi disnar, fo Colegio di X con la zonla. Di campo, vene letere al tardi: prima di sier Andrea Griti procurator, provedador zeneral, date a li Urzi Nuovi a dì 15. Come era stalo a Crema e levato le zente erano lì, et veniva a la volta dì Brexa. Li francesi venirano etiam loro, el monsignor di Lutrecli era lì a Sonzin aluzalo, pocho lon-tan di Orzi, e aspelavano il ritorno di monsignor di Talagni di Franza, qual si aspelava il zorno sequenle, dal qual si saperia a chi il Christianissimo re dava il governo di la impresa; e il Gran contestabele era venuto a Lodi, con il qual era sier Andrea Trivixan el cavalier, orator nostro. Dii governador nostro fo letere, da Mom-pian. Dii partir suo da Novà e venuto lì con Piero Navaro et 5000 fanti di la Christianissima Maestà et li nostri ; sichè sono da 8 in 10 milia. À scrito a le zenle d’arme nostre alozale vicino a Brexa, si slreu-zino, et ha mandato fanti a una rocha dila Lancize, ch’è uno passo, qual Jacomin di Val Trompia 1’ ha tolto, per il qual se obvla che non polrano venire quelle cinque bandiere di fanti spagnoli et alemani che di Verona erano mandati in Brexa. Altre parli-cularilà è in ditte letere, come in quelle si conlien. Fo etiam letere dii signor Janus di Campo Fregoso, da Rezà. Zercha quelle occorentie, e venir con le zente di Crema lì. Di Franza, fo letere dii Badoer orator 128* nostro, di 9 et 10........... Et licentialo la zonla, restò Consejo di X sim-plice in materia de li do zentilhomeni retenuli, et par sier Marco Antonio Bolani,' habbi auto 7 scassi di corda et non ha confessato; unde fo spazà di Colegio insieme con sier Nadal Contarmi so cu.xin, qual à auto una cavalela. Et etiam fo expedilo di Colegio, sier Batista Erizo Cao di X intromesse, qual spazò et lo tajò in Consejo di X; sichè ritor-nerano il Colegio a la corda a examinarlo, videlicet il Bollani, perchè il Conlarini par non sia in colpa. A dì 18. La matina, etiam il Principe non fo in Colegio per non si sentir, et fo terminato, per