131 MDXVI, APRILE. 132 norum, si è conferito a la chiesa, et accompagnato per li oratori et signori in accessit et recessu ab ecclesia per mediam civitatem. Hoc facto, si è facto veder al populo, con zeneral satisfatione et tranquillità. El signor Dio perrneti che sicome questo re Ludovico succede al padre in aliis bonis, cussi etiam succedi ne la paterna benivolentia et amore verso la Sublimità Vostra. Spirale queste feste, an-derù a sua visitatione per condolermi et simul congratularmi de la sublevation de Sua Maestà. Et desidera si mandi el successor, per haver portato il peso suo zà quattro anni continui. Letera dii dito, pur di 24. El defunto re Vu-ladeslao, per quanto per diverse vie mi è atirmato, antequam ex hac vita migrasset, ordinò alcune disposition, parte pertinente al regno di Bohemia, le quali è queste : Quanto al regno de Hongaria, Sua Maestà, convocatis dominis, a quelli primum ra-comandò questo regno et el re Ludovico suo unico liolo etherede, esortandoli a perseverar ne la affi-uità et amicilia ultimamente contrada con il He di romani ; deinde racomandò iterum la persona del re Ludovico, nominatim al reverendissimo Strigo-niense, al magnifico domino Georgio marchese Bran-deburgense suo nepote et a domino Bornobisssa, con questo modo quasi insliluendo loro tre tutori de la persona del prelato re Lodovico. Insuper, chiamato esso reverendissimo Legato, li consigliò le chiavi di la sua guardarobn, cometendo hoc poeto a lui solo lo haver suo, che, per quanto se dise, è una credenliera de oro facta per la regina Anna, di valuta di ducati 80 milia in zercha, et altre arzentarie et zoje che in lutto possono ascender a la summa di ducati 250 milia. Postremo loco, prego li signori vo-lesseno omnino satisfar et pagar li servitori di Sua Maestà integralmente, et qualunque allro creditore suo. Girella le cosse di Boemia, primum connesse al 77 magnifico viceré di quel regno, ivi presente, clic l’e-xorlasse quelli baroni et signori di metter line ormai a le antique loro discordie ; deinde che haves-seno racomaudalo el re Lodovico suo unico lierede, servandoli fede etobedientia. Insuper, revocò tulli li edicli per Sua Maestà li passali anni ordinali in quella parte, che quovis modo et forma conlrave-nisseno a la libertà de la Santa Romana Chiesa inter alia nominatim, relractaudo le prescriplioni de li beni ecclesiastici. Postremo, opinò che fusseno omnibus viribus expulsi di quel regno li herelici el nominatim li picardi, faclione perniciosissima. Questi articoli bohemici da poi furono posti in scriptis, non in forma di testamento, ma solum a fine che più (labilmente polesseno esser intimati a li signori et baroni absenti di quel regno ; et questo ò quanto se intende esser slà ordinato per el defunto He. Li quali ordeni, utinam non partoriscano mali eftecli in l’uno et l’allro regno ; et già di qui principia a discoprirsi qualche cigno, non piacendo a tulli la dimostratone per el defunto Re verso il reverendissimo Legalo usata, aparendo esser stato quasi un modo di darli el guberno del regno in mano ; et però si dubita che ne la futura Dieta siano per nascer facilmente discordie et scandali. Iterum, si lenta ch’el Re di romani et polano si trasferiscano de qui, quantunque la venula di l’uno e 1’ altro apari mollo difficile, essendo prima el Serenissimo polono, per quanlo lo orator suo afirma, occupatissimo ne le guere con el ducila de Muscovia recusaule fin bora voler venir a pace aut concordia con Sua Maestà, di maniera che le molte promissioni per la Maestà Cesarea, lo anno preterito facte al prenominato Serenissimo polono in tal materia, per quello si vede hanno poco operalo; da l’altro canto, il Re di romani se intende più che prima esser occupatissimo ne le guerre de Italia, dove al presente se divulga a-viarsi con grande numero di persone conira la Maestà Chrislianissima. Dii dito, a dì 29. Questi signori di qui, congregati già boni giorni, molle cose hanno traclato, ma poche concluse, sopraveuuli de la inopinata morte dii Re. Quello tamen hanno deliberato, è questo : In primis, hanno ordinalo Dieta zeneral de tulli li regnicoli per singula capita da esser celebrala ne la proxuna futura solennità de Santo Georgio, ne la quale si harà a deliberare quanto hanno Intelaio questi zorui, et molle altre cose periineute al guberno del regno el del re Ludovico. El deinde, intendendosi li loci unitimi et prcesertim Jaiza a* trovarsi m gran pencolo per nspelo de’turclii, hanno deliberalo, ita etiam comandalo che la nula di le zelile dii regno sia ili ordine et preparala in ogni bisogno che potesse ocorer, el i’allra unta immediate cavalchi, parte di qua dii Danubio verso Croa-tia, parie di là dii Danubio verso quelli altri loci finitimi. Et aziò ch’el prenominato loco de Jaiza non vegui a recever alcun sinistro, hanno con ogni pre-steza possibile mandato a quella vulla lauti selnope-tieri 400 con certa summa di danari, in modo tal subsidio possi entrare nel dito loco a tempo. Hanno edam tra loro signori, con impresledo, recuperalo certa summa di danari, mediante la quale hanno lato