659 MDXVI, SETTEMBRE. 660 tenente, sier Zuan Dolfin, sier Nicolò Michiel dotor, consicri, di 24 Avosto. Como mandano, per la nave patron sier Todarin da Corfù, in oro valuta ducati 1000, bisanti tre. Item, tormenti moza 6000 Irati di debitori de li. Item, hanno fato cargar do altre nave di fermenti ; etiam una nave di Luca Dandolo. Scrivono nove di Soria per le, ter e dii Consolo, di 24 Lujo, et di uno altro, di 28. Come il signor Soldan, qual era col suo campo in Aleppo, havia manda uno honorato ambasador, Maglobei, al Signor turco per tralar pace insieme, et che aspe-tava il signor di Aman con zente. Avisa erano scampati 8 sanzachi dii campo dii Turcho, e andati dal Sophi. Item, in le lclere di 30, par il signor di Aman sia zonlo, et che si tratava [tace tra il signor Soldan e il Turco; e altre particularità, ut in litteris. Item, manda do letere aute di Tripoli, una di sier Piero Morexini di sier Batista vice consolo e merchadanti, di 10 Avosto, l’altra di sier Piero e Andrea Morexini di sier Batista, pur da Tripoli, di 18 Avosto, il sumario e copia di le qual sarano qui avanti scrite. In la prima, dii viceconsolo, scrive si mandi una nave de li, qual debano nolizar per levar le robe nostre di la Soria, atento è in gran pericolo il paese, ut in litteris. In l’altra, come l’orator dii Soldan, andò al Turcho, era ritornato, perchè il Turcho havia preso a la montagna Malatia e Calaron con 4 altre forteze, et era andato col campo in Anteb, zornale tre di Aleppo, et 2000 soi cavalli erano corsi fin li. Il Signor turcho era col campo zornale 3 lontan, el tre sanzachi dii Soffi erano con 20 milia persone l’uno zornale tre lontani. Item, si mandi a levar nostri mercadanti parlili di Alepo etc. 407 Copia di una letcra di sier Andrea Contarmi, fo di missier Alvise, data in Cypro a dì 24 Avosto 1516, drieata a' so’ (radetti in Ve-necia. Da novo, asse che il Signor turcho si alrova Ire zornale da Tauris lontano e con persone 200 milia, ma pochi da fati, malissimo in ordine, et era grandissima carestia in el campo ; et il signor Sophi si atrova Ire zornale lonlan di ditto campo dii Signor turcho con persone 250 milia, gente florida e benissimo in ordine. El signor Soldan si atrova in Alepo con lutto el suo esercito. Asse, per via di Dannata, etiam per via di Soria, si mormorava molto che li sopraditi tre signori erano per acordarsi : prego Idio (al cossa non permeti; chè si tal cosa fusse, de subito el Signor turcho vegniria fuora con armada e forsi a questa isola. Poi scrive, in questa fiora asse letere di Tripoli, di sier Andrea Morexini di missier Batista, di 18 di l’instante. Dize el Signor turcho si ha discoverto dii tulio inimico al signor Soldan, et ha redulo tutte le sue zente insieme con potentissimo exercito e con grandissime bo-che di artellarie; el qual ha preso una terra chiamata Malathia e qualro altre forteze in alcuni luoghi, zoè passi di montagne, per venir verso Aleppo; e le zente sue haveano fato corarie fino in Alarb, zorni 3 lonlan di Alepo, per modo che si vedeva espressamente dover esser fato d’arme Ira loro; et che uno honoratissimo ambasador di questo signor Soldan, che andava al Signor turcho, era tornalo indriedo per non aver possulo andar avanti per el prender di ditti lochi. Etiam dice, hor il signor Soldan deva page a le sue zente e atendeva a ingrosarsi, et el mandaria zenle fora a la campagna con proposilion di far fato d’arme al tutto ; e dice, per quello si poi discorer, al tulio 1’ hoste dii signor Soldan sono molto bellicose; che priego el nostro Signor Dio lassi seguir quello sia per il meglio. Dice ancora, per cerio, come erano tornati, 10 zornate lontan di A-lepo 3 sanzachi dii Sophi con persone 20 milia per sanzacho, che sono tutte 60 milia, e lui li veniva driedo, e che l’andava asunando zenle per compir al numero di 100 milia; il che inteso, par che ’I Signor turcho habbi mandalo a la expugualion del Biri aziò non passano quelle zenle a unirse con quelle dii Soldan; che prego nostro Signor Dio fazi quello sia il meglio per il christianesimo, perché s’il Signor lur-cho rompesse il signor Soldan, de qui si slaria in grandissimo pericolo, non solamente de la facullà, ma etiam de la vita. 11 nostro Signor Dio sia quello ne ajuti in tutte cose nostre. Sumario di una letera data in Ambosa a dì 408 ultimo Avosto 1516, scrita per Zuan Ja-como da la Croce, drieata a sier Francesco di Prioli fo di sier Zuan Francesco. A dì 8 Zugno, partì di Milano, veni a Chiambri, dove trovai il Christianissimo Re, et lo reverendo episcopo di Asie mio patrone era andato, di ordine di Soa Maestà, a la volta di Fiandra per ambasiatore a la Catholica Maestà, et cussi lo convene andar a trovar. Veni a Lion et per le poste veni a Paris, et da Paris a Bruxeles in Fiandra, dove era la Catholi-cha Maestà el il patron mio; et expedilo da sua Ca-tholicha Maestà rilornoe a Paris, et da Paris in Nor-