203 MDXVI, MAGGIO. 204 trovo con li cavali lizieri et parte di le zente d’ar* me di la Signoria nostra e francese, apresso a li inimici zercha 7 milia, quali alozano sopra a le ripe dii lago, tra Dezanzano e Rivoltella. E la po* tissima causa dii partir loro di Bergnnio è stata, come mi è sia «firmato da una mia spia venuta di Brexa, per il condur de li laiizineeh partiti di Brexa, perché tra li sguizari et lanzichenech furono disensiotie di sorte che veneno a le arme, e alora so partirono per la via de li monti 4000 gri-soni, et li disturbi naseno tra le zenle o per danari, o per altro, e sono causa le più volte di le ruine loro. Ogni zorno io mi forzo visitar li inimici con questi lizieri, et di sorte che vitualie non li pono venir se non per via dii lago con barche, 120* quale hanno assaissime. Per quanto é fama, Sono in moto per levarsi, c levándose, li saremo drieto per infestarli al più si po’. Beri mandono in Peschiera 8 pezi de artellaria per via dii lago ; et come dice uno sguizaro capilanio, con 4000 sguizari si levorono, et per via di Salò et li monti sono andati a casa. Fin qui li inimici monstrnnO Voler far pocho, et per Pavehir, tengo, forano mancho. Il clarissimo Oriti con lo esercito nostro, per quan* to é fama, si atroverà fra ozi et domani a Chiari. Dicto mio explorator riporla, in Brexa, tra la guardia dii castello e di la terra esser fanti yspani zercha 800, computati 30 et noti pii! fanti alemani. Ho rimandalo in Brexa per intender li andamenti soi. Iteni, poi dice, tenute fino bore 20, per rnan-chamento di cavataci, sono ritornati tre mei lizieri, che questa malina spinsi verso i ninnici, quali in conformità mi riportano i filmici esser levati et caminar tutta volta, et haver passato dì là da Peschiera. Ho mandato altri cavali per intender dove i se ponerano; et scrivendo è Venuto uno corvato, qual dice i nimici alozar di là da Peschiera. Da Lión, di sier Zuan Badoer el dotor, o* ratór nostro, di do. Come il Re era ritornato con la Raina dii locho dove andò, come scrissi, do lige lontan di Lion, et coloqilii aulì con Sua Maestà, qual dice voler far che omnino habiamo le nostre terre; e à inteso nostri e li soi esser ussiti di Milati per mantenir le rive di Adda; de che li è piucesto assai, e altre parole etc. Da poi disnar, fo ordinato far Pregadi poi ve* sporo, lezer teiere, expedir li oratori di Asola, maxime li do venuti tioramente, et certe parte dii cotimo. 121 Et reduto el Pregadi, et lelo le letere soprascfile et altre intercepte Irate di zifra, venute in questi zorni prese da’ nostri, videlicet una dii Cardinal Sedunense e dii conte di Chariati, scriveno, di tre, da Lonà a V Imperador, qual por l'usse a Riva di Trento. Nara il levarsi di Bergamo, e come li nostri lizieri li fo driedo ; micie loro feno alto, non li stimando, volendo esser a le moti; se retirono, et poi loro veneno a Luna. E scrive Soa Maestà provedi di danari per pagar le zente. Item, una altra lelera, scrita per questi do sopranominali e il marchese di Brandiburg e il signor Marco Antonio Colona, che Sua Maestà mandi 48 milia roynes, aliter le zente si disol versino e la impresa sarà persa etc. Item, scrive ditto conte di Chariati, ch’l re di Castiglia à falò mal a non mandar li spagnoli, sono a Napoli, in ajuto di Soa Maestà, perchè perderano il reame di Napoli, e le «ente e il re di Franza ge lo torà; et dice voria volenliera poter prender qualche (era eie., ut in litteris- Di Constantinopoli, fo leto letere di sier Nicolò Zustinian baylo nostro, date in Arder-nopoli a dì primo Aprii. Come era venuto nova le zente dii Signor turco erano a li confini cohtra il Sofi, et il bilarbeì di l’Anatolia era stato a le man con quelli dii Sopbì e à’ ulo cerio rota, ìmde il Si* gnor voi passar in persona su l’Anatolia e andar contra ditto Sophl, et fa adunation di zente. Item, come si (rotava la paxe con il re novo di Hongaria, con inclusion e nomination di l’Imperador el di la Signoria nostra. Item, che si continua il lavorar di le 120 galie più che boslorde, 100 solil et 40 palandone. Item, scrive zercha cosse occorente di san-zachi di Dalmatia e danni fati. Dì Vicenza, dii podestà e capitando fo letere, di ozi, a fiore 10, et in conformità da Cotogna, di JacoMo di Nodari provedador, di eri, e di rectori di Padoa e altre vie. Come i nimici erano eri ihtrati in Verona lutti exqepto li sguizari, qual è partiti: chi dice è tornati a casa, chi dice è andati nel nostro campo. Item, il proveditor Manolesso è cavalcatalo con li Cavali lizieri a la volta di Lignago, e andar fino solo Verona. Etiam è aviso d’ilasi dii conte Hironimo di Pompei di questo etc. Fu posto, per i Savii, certa confirmalion di ca* 121 * pitoli di la comunità di Axola, videlicet come fo quelli del 1484, et ritornino ne l’esser come erano avanti dii 1484, che erano separadi da la cita di Brexa. Ave 234 di sì, 11 di no. Fu posto, per li diti, 3 altri capitoli richiesti per diti oratori di Axola, videlicet