233 MCCCCCV, SETTEMBRE. di le sue biave far quello li par, et la Signoria -con li capiMi X à fato devedi etc. Or eonsnltado la risposta in oolfgio, eon li cai di X, sier Zuan Veudramin, sier Zacaria Dolfìm, sier Pollo Capello, el cavalier, et fato chiamar sier Polo Barbo, procurator, sier Do-menego Trivixan, cavalier, procurator, sier Hironimo Donado, dotor, et sier Piero Duodo, olim rectori di Cremona ; eravi etiam sier Pollo Pixani, el cavalier, consier, stato a Cremona, et sier Hironimo Capelo e sier Alvise Malipiero, provedador sora le provision di le biave, et sier Batista Morexini et sier France- * sco Orio, provedadori a le biave, llor chiamati poi diti oratori, videlicet domino..........et domino........., el principe li disse, come erano di voler fermo di observar li capitoli soi, ma atento il bisogno, si feva tal provision ; et che doveseno rescriver al suo consejo in bona forma. Etiam questi oratori insta contra sier Bortolo Minio, podestà di Cremona, per soi malli portamenti, et manzarie di soi oficiali, maxime el zudexe dii malefìcio, eh’è vicentino; et alias fo commesso la inquisition a sier Piero Duodo, capetanio, ma essi cremonesi non vol- 105 seno lamentarsi. Et par al presente rechiedino vadi uno avogador de lì, tamen si hanno voluto prima expedir di le biave. Da poi disnar fo colegio di le biave, con li cai di X, perchè la materia di le biave importano assai; il formento è carido, vai lire 7, soldi 10, quel di Ravena, il padoan lire 8, soldi 15. Et da niuna parte si vede poter aver formenli, di la Cicilia il re di Spagna, à sera le trate, e cussi in la Turchia, si aria qualche pocho di l’Albania, ma vi è il morbo; et si adesso li formenli è cari, che sarà questo aprii? Concludo, bisogna esser valenti homeni, ma ben si poi dir dies isti mali sunt; et li megij sarano pochi per li suti è stati. A dì 17. Fo conseio di X. El eri sera se intese, per via di fiorentini, nova, come il campo a torno Pisa dete la ba taglia, et 0 feno, ma con le artilarie di pisani fo amazà il cavalo soto Hercules Benlivoi, governador dii campo ; et par che pisani dimandono trieva 8 mexi. et quelli dii campo li deno solum 8 bore; el havia butà zoso pasa 11 di muro. A dì 18. Fo pregadi ; et lele molte letere, il su-mario è questo: Di sier Vicenzo Querini, doctor, orator nostro, 4 letere, date a Brisele, V ultime di 22 avosto. Narra il zonzer lì di la cesarea majestà lì dal fiol, per tuor eombialo da lui, perchè el va in Spagna, et etiam per tochar la man a la nuora, raina di Cliasli-glia, efper pacifichar col re di certe discordie erano private. Item, ohe erano zonti lì 3 oratori di Franza, con 100 cavali, per flagrarsi di lo aeordo fato eoi ducha di Geler, et pregarlo voi andar per terra in Ispania, e non passar Iolanda e Ziland», dove havia mandato a preparar, eh* è la via per mar. Item, che il re di Chastilia predito, a la fin di septernbrio, partirà per Spagna col ducha di Geler; e il re di romani andava in Hongaria, in favor dii re di Hongaria, contra quelli, e il conte palatino etc. Item, di Cotogna, fo letere, di sier Francesco Capello, el cavalier, orator a presso il re di romani, tamen ivi rimase, dove fu fato la dieta. Et scrive dii partir di do elect.ori di l’imperio, lo ar-ziepiscopo maguntino et il treverense, per andar a’ Ihoro stati. Item, sier Piero Pasqualigo, doctor et cavalier, orator nostro, suo successor, za è partito. Di Franza, da Bles, di V orator nostro. Dii ritorno fece lì la christianissima majestà, qual à fato intender a’ fiorentini, non dobino molestar luchesi, perchè sono so ricomandati. Item, l’orator è stato col legato, Cardinal Iloan, e il gran canzelier; scrive coloquij abuti insieme. Item, clic ’l re aspelava oratori yspani, per la condusion dii matrimonio. Di Romagna, più letere di Bavena, di X, et di Rimano, di sier Alvixe Contarini, podestà et capetanio. Come lo zente pontificie sono dove erano; et di le provision à fato di meter li provisionati, mandati de qui, jtcxta i mandati, in la rocha, artilarie etc. Item, il zonzer lì dii capetanio di la riviera, eon la barella e la fusta, non à potuto intrar, per esser el porto amonito etc. Item, di Faenza, di sier Piero Marzelo, et dii conte di Sojano. Avisano di successi di fiorentini, ma fo comandalo credenza, et dato sacramento al consejo. Di Brixegéle, di sier Nicolò Balbi, prove- 105* dador. Avisa, per do letere, molle cosse, zercha il campo di fiorentini acampalo a Pisa. Qual, hessendo preso il partito, nel conseio di Fiorenza, che omni conatu si vedeseno di reaver Pisa, ili fave 1225, et cussi adunalo Ihoro exereito, homeni d’arme 2G0 e fanli 8 in 1) milia, tra i qual molti comandali e pagati per... zorni, poi diio una messa a Fiorenza solemne, il campo si parti e aeampose a Pisa, e piantò l’artilarie. El fo a dì 7; poi a dì 9 li deteno una balaglia, havendo bulato a terra una parte di mure, qual per quelli dentro fono reparate, dove dicono esser persone da fati 5000 im Pisa. Et pisani si difeseno, imo fo amazato il cavalo soto il governador, da le artilarie, domino Hercules Bentivoi ; et che quelli dentro ussiteno per la porta di Lucha, e deno certa speluzata al campo etc. Concludo, a Fio-