MDXVI, OTTOBRE. 5G Adì li, la matina. Fograndissima pioza, vento, et frodo, et cussi durò lutto il zorno ; et venuti li Avogadori extraordinarii in Collegio per aver ozi il Consejo, fo terminato far ozi Consejo di X con la zonla et aprir la maleria al Pregadi, el non star più cussi, et maxime per esser lelere venule. Di campo, dii provedador Gradenigo, di 18, hore 20. Come è voce i nimici vogliano ussir, et etiam per relation di Maldonado spagnol; per il che voria si mandasse qualche numero di fanti, per ob-viar dile zenle non lolessi'no le viluarie di visenlina. I)a poi disnar adunca fo Consejo ili X con la zonla, e si reduseno lui li, el leto le teiere di Pranza e di campo, lerminono aprir (ulta la maleria con gran credenza doman al Consejo di Pregadi, et veneno zoso a hore una di noie. A dì 15, la malina, in Colegio fo leto le infrascri-te lelere zonle eri : Di campo, dii provedador Oriti, date a dì 13, hore 4. a Villa Franca. Come domino Mercurio Bua ozi, olirà la viteria di la Crovara, nel ritorno, par che i nimici erano ussiti di Verona resle-lando animali grossi el menuli di Summacampagna, c quelli conduceano in la terra; qual trovali, dillo Mercurio con li soi li investine, recuperò il bulin, prese 30 cavali di nimici, el andò con loro scara-muzando fin solo Verona, dove i nimici introno. Et cussi li nostri fatili stillino su le rive di 1’ Adexe di qua, scaramuzano con i nimici sono di là con schioppi, archibusi eie.; et Babon alende a devedar non vengino zalre zoso, et zà si ha 4 sono restale a Rovere. Scrive aver ricevuto li ducali 1000 per via di Monlagnana mandali, et da Bergamo ducali 1300, 27 di diversi conti et nulla dii sussidio novo. Aricorda danari si provedi. El ha aviso 2000 fatili spagnoli è do zornate de fi, et vieneno per aver danari, aliter intrarano in Verona. Scrive di le do fusle volea mandar in l’Adcxe per via di Po, el scrisse al duca di Ferara per aver il passo. Li ha risposto passi, e farle tirar è contento senza spesa ; però è bon la Signoria ringracii il suo orator. ltem, le 500 balote è a Ritigo è boti reman-dargele, e aver a l’incontro il scrito li fece di rendetele. Dii provedador Gradenigo, date ad AlbarP, a dì 14, hore 22. Come scrisse al Governador per aver fanti, el manda la copia di la lelera, con la risposta di esso Governador, qual si scusa non haver da mandarli fanti eie. Item, ha di Verona è slà fato consulti per li soi capi di le Cantane, quali voleno le loro page, et alcuni voleano dii conte di Cariali, altri da la terra, el manda una lelera li scrive il conte lli-ronirno di Pompei da Ilaxi, di questo. Scrive le zente d’arme nostre si à doleslo non hanno biave, et se li mandi, torano a conto di so’ page, el però è bon inviarne qualche bon numero. Et la lelera dii Governador, di 13, a esso Provedador in risposta di soe, si scusa aver pochi fanti. Babon è a la Corvara col suo colonello; spagnoli non sono 1200, e la compagnia dii Bozolo de altri fanti non ne ha. Aricorda è bon far levar le vituarie de dove le sono, e ussendo i nimici fuora, far li nostri cavali li siano a la coda. Dii conte Hironimo di Pompei, di 13, da llaxi, al predilo Provedador generai. Come il trar di le artelarie e far fochi fo fato in Verona, et che quelli fanti, è in la terra, hanno fato consejo zer-cha dimandar li soi danari: chi voleva al Cariati e citi a la terra, et andono al Caslelvechio, dove è slà posla Parlelaria, et che non havendo danari, voleno dar la terra a la Signoria nostra, dandoli però quanto sono creditori eie. Dii dito provedador Gradenigo, date ad Al-barè, a dì 14, hore ima. Come, per uno explora-lor stalo in Verona, à il trar di fochi e artelarie eri sera fo li capitoli di lodeschi, sguizari e spagnoli feno consejo in campo Marzo, dove veneno li fanti fino quelli de li castelli, dove terminò aspelar fino Mer-core a dì 15 ad aver li danari, aliter darano la lera a chi vorano loro, e a chi li darano li so’ danari, et però andono a Caslelvechio a far trar artelarie per questa resolution, e feno fochi per la terra sonando vari instrumenti et ch’el conle di Chariati, volendo intrar in Castel vecliio non fu aperto, el fuzite in Castel San Pietro lacrimando; et che la terra visto li fanti tulli in arme, lacrimavano dubitando esser posti a saco. Aricorda danari per pagar le zente. Dii conte Mercurio, date a Summacampagna, a dì 13, hore 3 di note. Scrive la recuperatimi ha fato dii castel di la Crovara, che è di grandissima importantia per esser sora PAdexe, unde li lassò 100 cavali et altri 100 balestrieri, et lui con li altri soi vene lì a Summacampagna, qual trovò i nimici ussiti aver tolto li animali grossi et menuli di quel loco e li conducea in la terra. L’investino et li cazò fino a a la porta, recuperò il (ulto, presi più di 30 cavali de essi nimici, el fo a l’improviso. Lauda suo nepole locotenenle suo, qual scaramuzò con i nimici (ino a le porle. Il socorso è torna via, restali solum 1800 di là di l’Adexe a li passi, che sono una bandiera a Parona, una a Pescatilina, una a Arz.è, una a .... , l’altra a la Chiusa, l’altra sopra le rive; ma non poi durar Verona molto, convien esser di la Si-