41 MCCCCCIV, Ll'CI.IO. 4-2 A dì .9. Li oratori dii re di romani vene a la Signori:!, dicendo, imo di lhoro, videlicet lo episcopo di Aquis, dia andar a Roma, e l’altro ritornava a la corte dii re ; e intrando pur su la materia di le terre, pregò la Signoria volesse comeler questa differen-' tia, et si se dia elezer per judice niuno (sic), sia elcclo la cesarea majestà. 11 principe li rispose: Cossa chiara non era da comprometersi, aducendo le ra-xon più volte ditte; et che ’l papa à torto. Or sopravene letere dii re, che ’l ditto episcopo restasse qui alcuni zorni; e l’altro parti e andò a la corte. IH Roma, di primo. Come la vizilia di San Piero fo publichà eapetanio di la Chiesia el ducha di Urbin. E il di da poi li oratori di Franza, e anche quelli di Spagna, presentò una chinealiarda al papa, per il censo dii regno; e tra lhoro oratori si aitarono di parole, tonno a le man li partesani, feriti e morti alcuni. El papa aceto da lutti do, con reservation di le raxon lhoro ; et che ’l gran eapetanio yspano avia-va le lente verso il principe di llosano in Calabria, qual leniva da la parte di Pranza. Di Ferara, di sier Marco Zorzi, vicedomino. Come il ducha era rechadulo, e stava mal, inpe-riculo nwrtis etc. Da poi disnar fo collegio. A di X. Aehadete, che la nave di sier Alvise Soranzo, quondam sier Beneto, nuova, fata a Santo Antonio, el varata, qual.era ala riva, e si andava metendo in bordine per navegarla, era di bote..., da li custodi, la notte, con una candela che cazete impiada, si fichu fuogo dentro, e la brusò tutta. Fo di danno ducali.... ; e per questo lui rimase patron a l’arsenal. Da poi disnar fo conseio di X. E da saper, al principio di questo mexe, in colegio, balotado de more li savij di terra ferma, per far un cassier di colegio, rimase sier Hironimo Capello, stato altre volte. A dì 11. Fo pregadi. Fu posto parte zercha I’ arsenal, videlicet sia cassa li erescimenti fati da anni.3 in qua; e non si [tossi, ni per la Signoria, ni altri, cresser, se non per do savij di terra ferma et do savij ai ordeni, con li patroni a l’arsenal, a bosi (sic) et balote. Item, provisto ili queraroli, manoali e altre cosse, una parte longa ; e li patroni a l’arsenal non possi spender in conzar lecaxe più ili ducati X. Ave 5 di no, 129 di si; fu presa. Fu posto, per li savij, certa scansasion di spexc: a Cremona, Francesco Daminan, contestabile, havia 80 provisionati, resti con 50, Negrin sia reduto a 40, Francesco Calsom, ha 30, reduto a 25; a Pize- gaton, di '20 fanti, reduto in X etc., ut in parte, ttì di no, 130 de sì. Fu posto dar più auctitriti a li provedadori sora la sanità, videlicet possi intrometer persone, placitar, el alia, ut in parte ; presa. La qual parte fu posta per li consieri. Item, fu preso disminuir certi provisionali era a Faenza, per smenuir la spesa, et ordinate le compagnie ivi, dove si ritrovi el eapetanio Charazolo, di le fa n Ut ri e, et domino Antonio di Pij, condutier nostro, con hi soa condula di cavalli. È da saper, per el conscio di X, fo expedito el conte Alvixe Avogaro, l’altro zorno, ad vota, ut in parte, videlicet datoli una cttxa e fiorini 100 al mese di previsioni. A dì 12. Fo consejo di X con zonta. A dì 13. Fo pregadi, zercha le cosse di colimo, videlicet quelli sora il colimo di Damasco messe certa parte, ut in ea. Contrai lise sier Donado Marzello, è sora il eotimo di Alexandria ; li rispose sier Piero Zen, sora quel ili Damasco. Andò le parte :• 100 fo di la parte, 5(i di no. Item, fu posto la parie ili sier Pollo Valier, e sier Piero Michiel, provedadori sorti le cosse dii t ri -vixan, videlicet far certa chava per adaquar el paese, videlicet a la campagna, ut in parte. Ave tutto il conseio. Restò conseio di X, con zonta di danari, et il colegio. Da Càtaro fo letere dii prora! ad or di l’arma’, e di! provedador di Cataro, sier Hironimo Foscarini. Zercha le cosse e successi di quella ar-mada. Ih Cypri fo certi arisi. Zercha le cosse di Sodi, ut in litteris; si che è vivo e in fama, e di lui se ne parla. Da Con s-tantinopoli, di 26 mazo, dii haylo. Come era zonto Zorzi Negro, secretano nostro, lì, con la galia et l’orator dii turcho, ma non havia ancora auto audienlia. Da liavena, di sier Lunardo Marzello, el sier Zulian Gradenigo, rectori. Come sier Chri-slof.il Moro, provedador nostro a Faenza, havea dii mal da Forlì, come el ducha di Urbin havia fato comandamento a lutti dii suo teritorio, polisse portar arme, stesse io bordine, perchè el voi venir a P impresa di la rocha di Forlì, per il papa. A dì 14. Fo gran conseio. Fato patron a l’arsenal sier Marco Zen, fo eapetanio e provedador a Napoli di Romania, quondam sier Piero. Item, fu posto parte, per il principe consieri e cai di 40, che ’l