MCCCCCV!, LUGLIO. 374 cretario al Chajaro, ducati 50, et a Nicolò Stella, va secretario a Milan, ducati 50 etc. A dì XI. Fo, da poi disnar, colegio di le aque. Et vene letere di Spagna, di sier Vicenzo Querini, come li do re erano stati a parlamento, come più dil'uso scriverò di solo. Fono eletti li tre savij sora le aque : sier Zacaria Dolfìm, fo consier, sier llironimo Querini, fo avogador, sier llironimo Duodo, è di la zonta ; et il Dolfìm refudò, per esser consier da basso, e fu fato in loco suo, come dirò. Item, elexeno tre al dito colegio, che inanellavano : sier Batista Morexini, è provedador a le biave, sier Alvise Malipiero, fo di la zonla, quondam sier Stefano, procurator, el sior Alvise Contarini, fo primo a l’arsenal, quondam sier Francesco. El doxe ritornò di esser stato a piacer a Strà. A dì 12 lujo. Fo gran consejo. Et vene uno dotor nuovo, dotorado a Padoa, sier Antonio Surian, quondam sier Michiel, d*sier Zuanne. Noto, vene per via di Zenoa aviso, che a Lisbona erano zonle 4 charavele, vien de India con assa’ specie, le altre erano propinque. El il cargo di le 4 è questo: Cargo di 4 charavele zonte a Lisbona, vien de India, a dì..... Piper, aiuterà.......... 13500 Endegi.............63 Noxe....................25 Mira..........................21 Garofoli........................40 Lache..........................55 Sandoli bianchi..................15 Ze n za ri verdi....................25 Mirabolani......................1 Mazis.....................8 Sai amoniago....................5 Boraxo im pasto..................10 Canfora ....................5 Inzenssi........................10 ......................................1 Zenzari beledi..........470 Zedoaria........................7 A dì 13. La matina, l’orator di F’ranza fo in colegio, con li zenoesi, a dir esser letere di Zenoa, che, inteso il raso di la nave prese quel Palavesin, per la ripresaja contra venitiani, e la provision t'eno nostri-di qui, sul lo a Zenoa fo retenuto la inojer e fieli dii dillo Palavesin, e armato certi legni, per mandar a recuperar la nave, qual era podio lonlan di Zenoa ; e cussi eri ebeno nova, la nave esser stà recuperà, con le cenere e gotoni, e la condurano a Zenoa; et die ’l ditto Palavesin era fuzito e speravano di averlo. Da poi disnar fo audientia di la Signoria. A dì 14. Da poi disnar gionse do oratori dii re di Franza, vano a Maximiano, por scusarsi di le noze di la fiola, Ira i quali fo domino Accursio May-neri, stato do volte orator dimorante qui. Fo mandato molti patricij e dotori contra, a Liza Fusina, per honorarli, et preparato a San Zorzi la caxa, e fa-toli un presente di zercha ducati 8, e non altro. Fo pregadi. El leto molte letere, il sumario è questo : Da Zara, di sier Fiero Dolfìm, conte, e sier Bortolo Marin, capetanio. Zercha incursioni di turchi preparata, e provision fata. Di Sibinico. Di 70 cavali di turchi corsi, et fono lo provision, et solum menono via do anime. Da Bagusi, di uno amico di sier Andrea \ Grìti, scrive de lì a sier Francesco Oriti, di sier Adrea, di... zugno. Come è zonto lì a bora uno, vien-da Constantinopoli, è /orni 18 parie, dice tutta la terra era in moto, maxime li glanizari, perchè era assa’ zorni non havevano visto il signor turco, adeo comenzavano a far novità; et li bassà convene, che ’l signor si mostrò a una Canestra, ma tanto mal conditionato, che nihil supra ; et tulli concludevano non viveria zorni..., adeo si preparavano alogar la roba. Di Corfù, Di 7 fuste turche di Alti bassà, zonte lì, si dice doteno l’incalzo a uno nave ciciliana, e vo-leano li turchi smontar; et narano zercha dille fuste etc. Item, che le do nostre galie, fonno lassate a bocha di colfo, par habino visto le fusto di Porto Venere, che danizò in collo, et le seguitavano. Dii Zante, di sier Donado da Leze, provedador. Di 2 fuste turche, venute lì, qual fo arma a Modon, et dubitando di mal capitar, si aeompagnono con do nostre galie etc., ut in litteris. Dì Candia, di sier Beneto Sanudo, capetanio. Cosse vechie. Di Alexandria, di sier Fantin Contarini, vice consolo. Zercha li successi dii piper, per lo acordo fato col soldan, il sumario di la qual letera scriverò di soto. Di Cypri. Come è assa’ fuste di turchi de lì via; et voriano la Signoria mandasse do galie li, che saria forte ben.