197 UDXVl, NOVEMBRE. 198 Sier Jacomo Memo di sier Nicolò qu. sier Lodovico, ducati 200 e il don . . 315.401 Sier Aguslin Coniarmi di sier Toma qu. sier Toma, qu. sier Michiel, ducali 200 e il don........ 293.395 f Sier llironimo Marzelo di sier Alexan- dro, ducali 200 e il don . . . . 41G.281 f Sier Piero Bernardo, el XL, di sier Nicolò, ducali 150 e il don . . . . 442.279 Sier llironimo Sanudo di sier Antonio, ducati 200 e il don.....29G.418 Fo stridalo per il primo Gran Consejo, e questa è la seconda volta, Provedador a le Gambarare, Tc-sorier in la Patria di Friul, et uno Provedador al sai. Di campo, da Villafrancha, dii provedador Grifi, di 9, horc 4. Scrive coloquii auli con monsignor di Lutrecb, qual si vede travajalo, le zenle francese dicendo è in gran necessità, nè li poi inter-tcnir, et non volendo vadino sul brexan, anderano sul milanese, dicendo io slarò qui fin si leveremo, che sarà in pochi zorni. E lui Provedador dicendoli il brexan è lutto minato eie. E Lulrech disse, restaremo qui con 200 lanze et le fantarie. Di Verona. Si ha, Marti zonse danari a Trento per dar meza paga a le zente è in Verona e pani per un’allra paga. E di sopra si feva adunation di zente; el si voi far una dieta a Trento et un’allra a Yspruch. Però suplica esso Provedador la Signoria nostra se . li risponda a quello scrisse, aziò possi risponder a Lutrech. Et ozi li thesorieri francesi lo ha solicilà a darli li danari; però si provedi, perchè pocho focho 114" scalda il suo forno. Il Governador si ha dolio con lui non aver auto danari da pagar le sue zenle, et non li havendo, licentierà la sua compagnia; et il suo nonzio è stalo in Colegio. Però scrive se li dagi bone parole almanco. Copia di la parte dii Provedador di le Gambarare. Consiliarii: Andreas Baxadona. Bartholameus Contareno. Lazarus Mocenico. Bironimus Grimani. Bessendo slà preso per el Consejo nostro di Pregadi et successive confirmado per questo Ma-zor Consejo, che ’1 si havesse a far Provedador a le Gambaraie, per le raxon et cause in essa parte contenute, è ben a proposito considerar una cosa esenliale et de non picola importantia, qual è che, ex ipsa necessitate, bisogna far l’estimo de lutti 4 i luogi subieli a la jurisditiono aniedita, necessita etiam far molte altre provisione, qual portano con si non picolo spacio de tempo, adeo che, quando el Retor da esser eleto crederà aver fato la opera aniedita, a pena la potrà aver meza lerminada. Però, aziò tanto laudabele et bono efelto possi aver luogo secondo il desiderio del Stado nostro, L’anderà parte, che, dove, per la deliberatimi predila, esso Provedador da esser ciclo dovea star uno anno solamente, star debbi per anni do pro-ximi futuri, et habi a rason de anno ducali 200 a P anno secondo la forma et tenor de la parte precedente, aziò le provision necessarie possano esser fate et i prefati luogi siano governadi secondo la intenlion et desiderio del Stado nostro. El da poi eleto el aceplà, sia tenuto fra lermene de uno mese parlirse, et andar al rezimento sua predito. Ave 345, 74, 6. A dì 12. Vene in Colegio domino Jacomo di 11 Alto Saxo capitani!» di sg ni za ri olim, vien da Mi-lan, venuto in questa terra per certo vodo fato di visitar el corpo de Santa Lena. El sentalo apresso il Principe, disse come el cardenal Sedunense lo fece retenir per esser amico di la Signoria nostra; tamen si ha liberato, dicendo el forzo di sguizari è amichi di questo Stado; con altre parole. Il Principe lo charezoe mollo, facendolo acompagnar, et fo ordenato, dove è alozalo, l’hoslo lo trati bene el se li pagerà le spexe. Fo leto le lelere di Cypro di sier Donà Marzelo luogotenente, di 23 Sdembrio, con le nove di Soria ctc., sicome di solo, lele le sarano in Pregadi, scriverò. In questa matina, sier Marin Bon avogador extraordinario, parli de qui. Va a Vicenza e in vi-sentina a formar processo contra quelli hanno mandalo vituarie in Verona. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria et Savii. Di campo, le ter e dii provedador Griti da Villafrancha, di 10, hore 4. Come ozi à ricevuto Ire letere di la Signoria nostra, con lo exempio di la letera di Bologna. Lui ha fato ogni cosa possibele che Verona si voy dar, et nulla li ha valso, et hanno palido assae più presto dia darsi. Monsignor di Lutrech ha ordinalo da mulina far Consejo con li soi capitani. In effeto, questo territorio dove alozano è minato et francesi non pono più star, et hanno con-