115 UDIVI, OTTOBRE. G2 1510, Die 25 Octobris in Rogutis. Consiliarii, Capita XL, Sapientes Consilii, Sapientes Terree firma:. FJ fo preso in queslo Consejo, a di 11 di! presente, et poi nel nostro Miizor Consejo, che durante el presente impresiedo, cadauno potesse esser tolto in quel magistrato nel qual el se ritrovasse over altra volla fusse stato, come in quella deliberalion più particolarmente se contien, sospendendo ogni parte fusse in contrario. El perchè dila deliberalion per molli importanti respeli clic ben pono cader in consideration a cadauno prudente, rizercha eo-rectione, l’anderà parie: che la deliberatimi sopra-scrila, per quanto speda a l’arliculo sopradito vi-delicet de redimenti, magistrali et conseglio, ex-cepluando le Quarantie, sia per autorità de queslo Consejo revochata, sichè la se intendi de niun valor et debase de ccetero observar quanto circha questo disponeno le leze nostre, remanendo in le altre parte la dita deliberalion ferma el valida. Non se intendi la presente parte presa, se la non sarà etiatn presa nel nostro Mazor Consejo: 137, 0, 1. Et a di dito, posta in Gran Consejo, ave G84, 107, 15. G31’ A dì 26 Domcnega. La malina vene in Colegio l'orator dii Papa, al qual fo comuuichalo li a-visi soprascrili e Idoli le lelere. Etiatn fu l’orator di Ferara, domino Bernardin di Prosperi, et li fo comunicato ut supra: il qual tolse liceulia, e ritorna a Ferara, in loco dii qual vico domino Jacobo Tebaldo. Etiatn l’orator di Pranza monsiguor Joan-ne Pinus Tolesanus, li fo comunichato queste lelere e avisi di Soria. Di Ragusi fo letere di nomi 14, qual manda letere dii baylo nostro da Costantinopoli sier Leonardo Bembo, di 17 Septembrio, date in Costantinopoli. Come era venuto li per parlar al magnifico Peri bassà a casa, per l’incluse scrila. Gionse uno olacho a dì 8, qual a bocha disse la vitoria aula poi* il Signor turcho eontra lo exerci- lo dii Soldati, una zornada loutan di Alepo, el esser slà una gran balaja, et che 200 mamaluchi di varie nalion albanesi e altri, excepto Zichi, erano prima venuti nel campo del Signor turco da sì, et come poi fono a le man, et esser roto il Soldan, (i) La carta G2* è bianca. 116 et il Soldan esser morto fuzendo, et che uno de quelli signori mori con 400 schiavi era fuzito, et il Signor era nitrato in Alepo, dove liavia trovalo gran tesoro, et liavia manda il bassà Janus con ventimila persone verso Damasco, e con bombarde, dove se dize era el fiol dii Soldan con mamaluchi, sicome per letere di Cypro, tieu, prima si ara inteso lai nova. Sichè questo Imperador obtenirà tuta la Soria, poi anderà dal Sopiti. Però aricorda se mandi oratori, quali lo troverano in Soria, perchè se dice per questa iuvernada invernerà de lì; per tanlo spaza messo a posla con letere a Jacomo di Zulian a Ragusi. Si dize ha mandalo a dir al ca-pilanio di Galipoli fazi meler a ordene galie 50 in GO per andar verso Alexandria. Scrive la pesle li vene in caxa dove l’abitava in Pera; si è levalo eie. Scrive, il capitanio di Galipoli, per non aver aulo li presenti da lui, qual sta a Nicomedia, mandò a chiamar il suo dragoman, el vedendo non andava cussi presto, lo mandò a tuor di caxa, el molto sdegnalo lo voleva far bater, et lo ha tenuto zorni 10, poi per lelere di Peri bassà l’ha rilassalo; si-cliè omnino bisogna mandarli el presente fin 4 dì, el mandarlo a visitar; però fo mal non portar li soi presenti, qual non li fo voluti dar per li padri di Colegio de. Item, di ducati 1200 auti, per letere di cambio dele a sier Nicolò Zuslignan suo precesor ; aricorda si mandi i rasi cremesiui e damaschini, pelo di lion. Et per sier Alvise Grili dii clarissimo domino Andrea, qual si parie fin 10 zorni, scriverà copioso: questa sarà per messo aposta a Itagusi. Dii dito, di 17 ivi. Come ricevete lelere di consoli di merdiadauti di 10 Avosto, come domino Alvise Pixaui dal Banco non havia voluto recever la lelera di cambio di ducali 900 di sier Nicolò Ju-slinian, el quel Zuan di Castorio dimandava justicia contro el dito, et per spese ducali 500, ande convene far la sentenlia, ita che fu forzo al dito sier Nicolò, non liaveudo di pagarlo, di andar in preson, pur il magnifico Peri bassà exortò dito Zuane aspe-tar 4 mexi. Per tanlo, suplicha la Signoria voy proveder a questi tal denari, aliter diio sier Nicolò eon-veguirà andar in preson con vergogna di la Signoria hesseudo slà baylo, et diio Peri bassà disse: « Baylo impara per ti, che havendo questo speso per la Signoria, palisse queslo ». Scrive esso baylo non voi più li 3 Savii vedi li conti e farli resliluir, che zura non è pal lida non li costa dii suo; aricorda si manda li ducali tolti a usura per non star su interessi.