505 Ul'XVII, gennaio. 50tì la oralione perla paee et quiete di tutta la Cristianità, et del Stato di la Illustrissima Signoria di Venetia. La qual ordinatone et constilutione si commette et impone a 11 magnifici rectori et signori Proveditori di dila cita, sì presenli come futuri, debbino invio-labiliter observar perpetuiti temporibus, come è dito, ad bonor et reverenda di l’Altissimo Dio et della Santissima Vergine Maria. * 277* > Serenissimo Francisco Excellentissimo Regi. Havendo inteso, per letere dei Provedadori nostri, la felice inlrata in Verona di lo illustrissimo monsignor di Lutrech per la consignation fattali dal reverendissimo episcopo di Trento et altri comissarii de la Maestà Cesarea et Calholica in nome del Calo-lico re, item, la forma nova convenuta, certamente ne ha fato assai singoiar letizia, parendone, per benignità di Dio, che la comune impresa nostra habia avuto quel bon et onorevol exito che si ha desidera et procura, con immortal gloria de la Maestà Vostra Excellenlissima, la potentia et gr.indeza di la qual resplende in ogni canto per depressione de li inimici soi. Se congratulemo cimi Lei e di quegli prosperi sucessi cimi ogni afelo et cimi la riverentia che dovemo, et Li rendemo quelle più ampie gratie che potcmo, afirmandoli che siamo per colocar tal singoiar beneficio suo nei precordi del cor nostro, et con quella gratitudine sempre che si presterà l’o-casione et si può expeetar da optimi confederati et observandissimi de Vostra Maestà, volendo, come studiosissimi del nome et amplitudine sua, che del Stato e de le facultà per tutto quello potremo la ne possi disponer non altramente che nui medesimi. Monsignor veramente illustrissimo de Lutrech à di-monstrà non solo la virtù et valorosità sua, ma ctipm uno ardentissimo animo per sua somma promptudine per la vitoria ultimamente de la impresa governata da lui con singular gravità et sapientia; sichè meritamente se li reputiamo singolarmente obligati. Non saremo più longhi, ricomandandosi a la benignità de la Maestà Vostra, la qual el Signor Dio conservi per molti anni. 27gi) A dì 21, Mercore, di Gennaro. La matina vene in Colegio sier Zuan Antonio Dandolo proveda-dor sora presoni, a dir come la Conlessa moglie dii conte Cristoforo era rimasta questa note a dormir (1) La carta 276* è bianca. (2) La carta 277 * è bianca. col marito in Toreseln, ancora che lui facesse ogni cossa la non rimanesse ; ma il Conte volse omnino la restasse, licentiato chi era con lei venuto, et cavato il conte di Festiburg era lì col conte Cristoforo, et posto in li Cabioni dove prima l’era. El cussi questa note marito e muier sleleno insieme, che è anni.. . non si avevano visti. El questa malina, andato esso sier Zuan Antonio in le Toresete, (rovo l’era in telo, e il Conte dize da mezanole indrio le era venuto il suo solilo mal, et prega la Signoria fusse contenta lasarla lì e li medici venisse a vederla. Unde in Colegio fo gran mormorio di questo; alcuni erano contenti restasse, et altri Savii che la venisse fuora, perchè solo questo si trama di farlo scampar, e fussegi fato buone guardie, unde ritornò esso Provedador per farla ritornar e il conte Cristoforo mai volse, usando gran parole voi so’ mojer apresso lui. Vene il secretario di l’orator di Pranza, et portò una letera di monsignor di Lutrech, drizata a la Signoria nostra, data in Verona, a dì 18, scrila in francese, per la qual si aiegra con la Signoria di l’aquisto di Verona, e come il Cristianissimo re ha fato il dover suo da la sua parie come vero aliato e amico, e cussi è per perseverar, però questa Signoria voy far il medesimo e non si partir per alcun tempo di l’amicilia dii re Cristianissimo; con altre parole, ut in ea. In questa malina, in Quarantia criminal, per il piedar di Avogadori di commi, fo expedito il caso di Zuan Fermai) absente e alcuni di Schielti presenli, il qual ainazò Zuan Finesti sul leraio di Treviso, et fo posto ch’el dito Zuane Ferrnan sia bandizà di tere e luogi di la Signoria nostra presenti et futuri, e da mar e da terra, et navilii armali e disarmadi, con laia di . . . vivo et.... morto ut in parte. Item, ducali 50 a li Avogadori, el venendo in le forze sia squartato in mezo le do Colone, prima taiatoli la lesta: ut in parte, la qual fo publicata il giorno seguente. Item, do di Schieti fono banditi per do ani di Venezia. Noto. Per questo acordo, il Monte nuovo, che valeva prima ducati... il relener, saltò a ducali 13. Il Monte nuovissimo valeva ducali... sallò a ducali 45. Li danari di l’impresledo dì Gran Consejo valeva ducati.... saltò a ducali 75 ; sichè la terra co-minzierà a respirar con ben di tulli. Di Verona, clil Griti et Gradenigoproveda- 278* dori zenerali, date a dì 19, hore 19. Come in quella matina monsignor di Lutrech, insieme col provedador Griti, parteno de lì per andar a la volta di