35 MDXVJ, OTTOBRE. 36 Nicolò Salamon rii sier Michiel, in loco di sier Francesco da Pcxaro, à compido. Et volendo li avogadori extraordinari, ozi, il Consejo di Pregadi, li parenti di sier Michiel Trivisan suplicono a la Signoria, atento sier Zuan Antonio Venier suo avocalo non era tornato di Loreto, che non li fosse dato il Consejo, aziò havesse defensione; et cussi per la Signoria lo terminato omnino Luni proximo a di 13 darli il Consejo, o sia venuto ove-ro non. Da poi disnar, fo Colegio di Savii, ad consu-lendtm. Dii Governador menerai, fo letcre date a Poveian, a dì 7, hore 5 di note. Coma cri scrisse, mandò Babon e il Borgese con loro compagnie di .. . fanli a le rivo di l’Adexe, aziò non venisse zoso più zatre con vituarie per intrar in Verona, e scrisse al conte Mercurio etiarn atendesse a questo, qual mandasse cavali lizieri per scorta. Et andati, trovono alcuni fantii nimici esser passali di qua, di qual a-mazono parte et parte si anegono volendo ritornar, e altri fuzirono pasando, et ha ordinato vadino drio il resto dii colonello di Brisigelli, aziò siano più forti li nostri. Scrive, li resta pochi fanti, e dubita stando lì con sì poche zente, per non aver se non le soe zenle d’arme, il resto è ad Albarè rimaste; però si scusa si P intravidi qualche sinistro. Le qual zente, restate ad Albarè, è sta per consumar il paese. Verona, per alcuni ussiti fuora con salvo conduto, è in mali termini, e fra 3 zorni, non havendo danari, li soldati voleno dar la terra a chi li par; dii socorso parte è levalo via : sichò la terra sarà nostra. * A dì IO. La matina si reduse il Principe con la Signoria, et fece redur in Colegio la Quarantia criminal a requisilion di sier Zuan Francesco Badoer, di sier Jacomo, sier Marco Antonio Bon qu. sier Michiel, sier Piero Morexini qu. sier Francesco prove-dadoii sora i olicii. Et reduti, sier Piero Morexini andò in renga, et disse come Alvise da le Carte, Nicolò da le Carte suo fiol, Gasparin .. . scrivani a le Cazude con uno Andrea Ferro, atende a li Gover-nadori, haveano tolto per mal muodo con scriture false di crediti non veri dati a più persone, tra li qual a sier Marco Antonio Grili qu. sier Homobon, e altri per assa’ danari ut in processu, et messe di relenirli. 36 di si, 4 di no, 4 non sinceri, et fo mandato li capitani per prenderli ; li quali non fono trovadi perchè erano nel monastero di Servi, et auto licentia dii Patriarcha di trazerli di chiesa, fo mandato li capitani nel dito monastero; ma li frati non lassono inlrar etc. El la malina sequenle in Rialto fono tutti 4 proclamadi vengino a comparer, jusla la parte presa, in termene de zorni. .. aliter si procederà contra di loro la soa absentia non obstante; sichè si poi dir questo anno è stà calivo a li scrivani, i qual hanno robalo grossamente di la Signoria nostra in questa guera : sichè Zuan Fermati il primo, Zuan di Ruzier e il fiol secondo, Zuan Tri-vixan il terzo, et questi è li quarti. El li Savii reduti daspersi, lexeno le letcre, et maxime quelle drizale a li Cai di X, di campo, presenti essi Cai dii Consejo di X. Di campo, dii proveiador Grili, da Villa-francha, a dì 9, hore 17, drizate a la Signoria. Come ha ricevuto 3 letere, di 4 numero 2 et una di 6, e inteso de li ducali 2000 se li manda. È pochi. Lutrech ne dia aver 5000, et è il tempo di li 6000 fanli pagarli; qual per opinion sua non è da restar, perchè, non pagandoli, l'ariano qualche gran cossa, conoscendo la natura di francesi precipitosi el licen-tiosi. ltem, ricevete una letera drizala al Governador, qual à data di Verona, per ussiti fuora con salvi conduli, hanno che Marti a dì.. a hore 24, bandiere 5 di fanti, pono esser 1400 todeschi mal in ordine e disarmali, introno in la terra, sono di quelli dii socorso, e il resto esser tulli levali et andati via con li signori di Archo, Bexen, Lodron e Castel Corno, con pezi 12 de arlelaria. Afermano la gran carestia in la terra, el farsi un pan tristissimo di la segala fo portala, qual non si poi apena manzar, el il conte di Chariali non voi altri che soldati ne comprino. Item, manda una letera auta di Nicolò Barbaro capitano dii Lago. Scrive di le do fuste mandò a Mantoa, Matio Brexan e Alexandro di Naldo, dal Marchese, a olenìr per Po e Menzo poterle far navicar in Lago, et il Marchese gè l’ha concesso, et cussi à visto è bona aqua ; sichè à scrito siano condute in Po per la Polesela, poi in Menzo. ltem, ha scrito a Padoa che 30 spagnoli, quali solo Verona fono feriti, et fono mandati a varir de lì, di qual alcuni è morii, che a quelli restano li sia dato danari per le lor page. Di Nicolò Barbaro capitanio di Lago, drizate al provedador Griti, date a Bardolin, a dì 8, lione 3 di note. Come, per uno messo venuto di Trento, à aver scontrà di sora lioverè 4 pezi de ar-tellaria grossa et 4 pezi da campo et bandiere 26 di fanti, che tornavano indrio, et alcune carete con veronesi suso. Item, ha aviso a Perzene si fa tajar tavole et legnami et condurli a Riva per far cerli na-vili di 40 remi l’uno, e per ogni forcola sarà uno schiopeto, et manda il modello.